Va attraversata la vita, il suo entusiasmo, le sue fragilità. È un cielo e un abisso con la terra in mezzo. E se sarai abbastanza saggio, avrai il volto sorridente di chi ha saputo, in qualche modo, amarla.
Bisogna andare dove c’è un burrone o un precipizio. Quello è sempre un luogo speciale.
Abbraccio
Nell’abbraccio – ciò che è stato spigolo, linea interrotta, groviglio – diventa di nuovo, come per miracolo, cerchio perfetto.
Mi piacciono quelle persone che ti offrono un abbraccio come se fosse un mezzo di trasporto e al tempo stesso una casa.
Verbo abbracciare. Un verbo aperto. Privo di muri. Verbo che mostra luce. Verbo che innamora.
Abitudini
L’abitudine ci rende uguali alla polvere sulle pareti, come se non meritassimo più lo stupore.
L’abitudine è una specie di sonno da svegli.
L’abitudine è quel mobile che tutti abbiamo avuto in una stanza a un certo punto. Non avrebbe mai dovuto starci. Ma c’era.
Conosciamo noi stessi per le nostre abitudini e con esse ci facciamo conoscere. Uno sconosciuto è uno delle cui abitudini non sappiamo nulla.
Accidia e apatia
Chi soffre di accidia vive sempre nella fase “in un’altra vita magari”.
Finalmente soli, io e la mia accidia.
Ma a nessuno dei due ha voglia di fare qualcosa.
La miscela di due colori primari come la delusione e il dolore, può dare origine a un colore grigio e secondario che si chiama accidia.
L’apatia di chi non ha uno scopo riduce il moto della vita a una inerzia senza fine.
Accordo
Con la mente a volte litighiamo, io e te.
Ma la nostra anima esagera, nell’andare d’accordo.
Ti propongo un accordo.
Il resto è armonia.
Non è necessario volere le stesse cose, ma trovare gli stessi accordi nelle rispettive note.
I primi momenti di una conoscenza sono quelli in cui due persone estraggono gli strumenti musicali e cercano di accordarsi sulle note.
Acqua
L’acqua non finisce mai di sognare se stessa.
Bisogna imparare dall’acqua: non teme il balzo, la caduta, lo schianto.
Un attimo confusa subito riprende la sua corsa, pronta a risalire verso il cielo.
Amo l’acqua per il suo non aver paura di essere attraversata. E di portarti dove credi di non avere il coraggio di arrivare.
Adolescenza
L’adolescenza è il momento segreto in cui tutto si decide.
L’adolescenza è il tempo dell’incertezza: metà sogno e metà realtà.
La prima parola di un bambino è: “mamma”
La prima frase di un adolescente è: “Tu non puoi capirmi”.
L’adolescenza è quel periodo in cui tu genitore vorresti scappare di casa perché tuo figlio non ti capisce.
Alba
Qualcuno mi ha chiesto di descriverti e io gli ho parlato dell’instante prima dell’alba quando i fiori si aprono e hanno cuori enormi.
L’alba, le prime luci, l’evaporare lento dei sogni, le cose perdute e quelle che avrai.
E un universo nuovo che ti circonda.
Quell’ora che non è notte e non è ancora giorno e le nuvole nel cielo ancora non sanno quali colori indossare.
Alberi
Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il cielo.
Questi alberi così immensi, che sembrano quasi toccare il cielo, ci mostrano cosa può essere la felicità: un precipitare verso l’alto.
Oggi è un giorno perfetto per appoggiarsi a un albero e farsi raccontare quanti gnomi e fate si nascondono sotto le sue radici.
Allenamento
A 20 anni l’allenamento del corpo è un piacere. A 50 anni un dovere. A 80 anni un tormento.
Oggi ho comprato una fantastica attrezzatura d’avanguardia per allenare il cervello: si chiama libro.
Non c’è carica di allenatore di calcio o di presidente del consiglio che dubitiamo di meritare. Se non la ricopriamo, è perché nessuno ce l’ha offerta.
Prima i riferimenti del calciatore erano i tifosi, la squadra e il sudore dell’allenamento.
Adesso sono i procuratori, gli sponsor e il luccicchio dei soldi.
Amicizia
L’amicizia: due corde intonate che vibrano insieme anche se sono lontane. E se una di loro è toccata, vibra anche l’altra della stessa musica.
Gli amici hanno lo stesso gruppo sanguigno della tua anima, e sono in grado di offrirti abbondanti trasfusioni di felicità.
Ci sono degli amici con cui mi capisco così bene che non solo non ho bisogno di concludere una frase, ma non ho neanche bisogno di cominciarla.
Arte
L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano.
L’arte è un arco teso che lancia la sua freccia più in là dell’infinito.
L’obiettivo dell’arte non è una scarica momentanea di adrenalina, come fa lo sport, ma la rigenerazione della nostra anima attraverso uno stato di meraviglia e contemplazione, che può durare tutta la vita.
Autunno
Tra tutte le foglie dell’autunno so riconoscere l’unica che, invece di cadere, ha provato a volare.
E so anche innamorarmene.
L’estate è un’esperienza.
L’autunno è una sensazione.
Autunno, mettimi un po’ di sole nei capelli spettinati e insegnami la bellezza delle giornate senza traguardi né attese.
Bambini
Non sei mai stato bambino se non sei saltato a piedi pari dentro una pozzanghera, svegliando le fate che dormivano e facendole saltare in mille gocce di luce fino al cielo.
Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori.
Creativita’
Il creativo ha gettato il dado: è uscito il sette.
La creazione è sempre una scossa, ed è misteriosa come un terremoto.
La creatività abita al piano di sopra dell’originalità.
Il creativo fa di ogni pensiero un origami, un airone, una galassia, una ninfea, un bruco ribelle che si addormenta sotto un tulipano e poi danza con un colibrì.
Guerra
La guerra è il matrimonio tra la forza e l’odio celebrato dall’irrazionalità.
A volte sono futilità e questioni estetiche quelle che muovono le guerre. Come la curva di un fiume che sta male sulla carta geografica, soltanto perché è sul territorio altrui.
In guerra non ci sono vincitori o perdenti, ci sono sopravvissuti.
Tutti vogliono la pace ma non ci sono libri scolastici di storia che non si vantino delle guerre che il paese ha vinto in passato.
Lacrime e il piangere
Ci sono momenti che hanno bisogno delle lacrime quanti il terreno ne ha della pioggia
A volte le lacrime sono necessarie per liberare gli occhi da certe immagini.
Piango. Come si piange una perdita prima che avvenga, come si piange quando qualcuno pronuncia il nostro nome e poi scappa, senza darci nessuna possibilità.
La commozione che ti sale al bordo degli occhi, e tu cerchi di respirare per rimandarla indietro. E poi quando non ti vede nessuno ti passi la mano sulla faccia e provi a parlare con la tua anima chiedendole un po’ di tregua.
Mattino
Al mattino il caffè nero odora come il cielo della notte appena macinato.
Nella tazza del mattino la luce resta in infusione per qualche istante e poi si spande dovunque.
Mattine così, che arrivano in punta di piedi e ti baciano il viso ancora pieno di sonno. E tu sei li che senti sulla pelle i brividi di un nuovo inizio.
In questo sole pieno di promesse, è facile tuffarsi stamattina. Tra un caffè bollente, un progetto e un abbraccio.
Al mattino gli uccelli inventano mille canti, uno per ogni riflesso della loro gola illuminata dall’alba.
Appena sveglio, pronuncio il tuo nome nella testa e mi sorride anche il destino.
Piccolo capolavoro
Ogni giorno dì a qualcuno che c’è in lui qualcosa che ammiri e apprezzi. Ti accorgerai che occorrono meno di due secondi per far felice una persona.
Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo… Non vi è nulla di troppo e nulla di “non abbastanza”, nulla di indifferente e nulla di inutile. È un capolavoro.
Il genio cresce quasi sempre dal seme del dolore
ed emula Madre Natura nel partorire capolavori.
Privilegio
Nascere con l’intelligenza è una fortuna. Poter studiare e imparare, un privilegio. Ridere di chi ne è privo, elimina tutto quanto sopra.
Dovremmo ricordare più spesso che grande privilegio sia avere qualcuno con cui essere noi stessi.
Che bello quel primo “mi piaci” che ti lascia senza fiato. Che privilegio ripeterlo ogni giorno e sentire che il tuo polso continua ad accelerare.
Quando finisce un amore…
Il modo che uno ha di andar via è importantissimo.
È in quel momento che ti accorgi chi è stato veramente.
Solo il punto finale permette di conoscere davvero una frase.
Chiusa una relazione, spente le parole, restiamo noi e la vertigine del vuoto, del tempo che abbiamo trattenuto per non far scorrere niente.
Quando ripari un giocattolo rotto puo’ ritornare a funzionare ma è sempre precario e se si rompe di nuovo sarà impossibile ripararlo.
Realtà
Quanto vorrei la bacchetta magica non per fare una magia ma per ritrovare la realtà.
Conoscerti senza vederti.
Appartenerti senza tenerti.
Accarezzarti senza toccarti.
Amarti senza poterti amare.
Dai, rompiamo questo circolo vizioso.
Esci dalla virtualità, esci da ogni tipo di chat e vieni qui nella realtà.
Voglio conoscerti per tutto ciò che ancora non so di te.
Guardare le serie tv è l’unica alternativa che abbiamo trovato ai social network. Di cose da fare nella “realtà” neanche a parlarne.
Vecchiaia
Quando inizi a rimettere i colori nei tubetti, gli strumenti musicali nelle custodie, gli orizzonti sotto il ripiano della finestra. Deve essere così che comincia la vecchiaia.
L’onda con la quale hai sempre giocato all’improvviso ti strattona forte, ti sbatte nel fondo del mare e quasi ti soffoca. Ti bastano alcuno attimi per capire che il gioco è finito. Che nella vita è giunta la vecchiaia.