a cura di “Fabrizio Caramagna”


In un tempo che ha dimenticato la gentilezza, sembrano miracoli di bontà certe azioni.
E per un attimo l’arroganza e l’inganno perdono tutti i loro privilegi.
I buoni hanno il viso della loro anima e la semplicità della loro luce a volte ci abbaglia. Hanno abbandonato la furbizia universale e siedono accanto all’umiltà.
Chi ha troppa luce dentro chiude gli occhi. E perdona, respira, soffre e ama.
Bisognerebbe essere puri come i fiori. Hanno il cuore aperto al freddo, alla siccità e sono sempre pronti a farsi recidere per amore dell’uomo. Non scelgono ciò che arriva e offrono solo luce. E’ il loro modo di essere santi.
Per fare azioni buone o cattive servono lo stesso tempo e le stesse mani.
Pensaci quando dovrai compierne una.
Quando il bene è limitazione, forse ne è solo l’imitazione.
La bellezza di fare il bene è che il bene finisce per farci.
Vedere una persona che cade.
E mentre tutti fanno gli indifferenti, immagino una mano che si allunga per rialzarla.
Il bene non è quella cosa difficile che descrivono.
Basta un gesto. A volte.
Il più grande atto di magia è fare del bene e sparire. Senza chiedere nulla.
Oggi gli uomini si sentono buoni solo perché fanno il tifo contro coloro che considerano cattivi. Ma la bontà è un’altra cosa, ed è imprescindibile dal sacrificio.
I buoni hanno il viso di pane, le guance di mollica e gli occhi dorati come il grano. Solo nel sorriso si vede una linea più spessa, come una crosta indurita dalle avversità.
Quelli davvero buoni parlano pochissimo e agiscono di nascosto. Forse si vergognano di essere nati puri in un mondo di folli e arroganti.
Se Dio fosse buono come San Francesco o Don Bosco, forse sarebbe migliore.
Il cammino dell’etica e della morale è stato tutto un tentativo di distinguere con precisione il bene dal male. Ma spesso l’unico risultato è stato quello di spostare il bene dove c’era il male e viceversa.
A volte la bontà può avere l’imprudenza di essere bella.
In qualche anima si trova una bontà inaccessibile: ci viene in soccorso senza mescolarsi a noi.
Ti voglio bene ma mica il bene così, quello semplice. A me piace il Bene, quello fatto di colori e sorrisi giusti e mani tese per aiutare e orecchie che ascoltano e passi che quando sei smarrito ti riportano sulla strada giusta.
Ogni filo d’erba sembra contenere una biblioteca dedicata alla meraviglia, al silenzio e alla bontà.
Sai di buono.
Di lenzuola stese al sole.
Di corse nel prato.
Di sangue che scorre pulito nelle vene.
Di parole vere e dorate come il pane.

Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.

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