VOXSON, di padre in figlio

Il sabato pomeriggio, terminati con cura i compiti (la mattina si andava ancora a scuola!), dimenticavo gli amati trenini elettrici o la mia piccola bicicletta azzurra per correre da te ed assistere interessato alla composizione di resistenze, transistor, diodi e condensatori in circuiti ordinati e bellissimi che infine “magicamente” prendevano vita.

VOXSON bancomat

a cura di Fabio Reggiani Condurre ricerche sulla fine di VOXSON proprio no: impossibile e davvero troppo doloroso. La Commissione […]

VOXSON Lady

A prescindere dalle reali intenzioni del Fondatore resta il fatto che la sua prematura scomparsa lasciò VOXSON orfana e quindi preda di nuovi appetiti industriali; emersero nel contempo le ambizioni di quanti credettero giunto un momento irripetibile da cogliere al volo, magari solo per ottenere una poltrona in Consiglio di Amministrazione anche a costo della deriva aziendale.

VOXSON al sorpasso

In un solo decennio venne a realizzarsi una perfetta identità tra la azienda F.A.R.E.T. ed il proprio marchio VOXSON. E Piccinini, l’ indiscusso artefice, in quel 1962 si superò. Indubbiamente la stessa città di Roma fornì una formidabile scenografia ponendo in risalto l’ ormai famoso Ingegnere negli ambienti della politica, del Vaticano e persino del cinema.

VOXSON, i migliori anni.

Nel 1952, alla età di 37 anni e già padre di due figli (Paola del 1946 e Marco del 1952) Piccinini lasciò il proprio impiego in Autovox tra l’ altro nel momento di massima espansione della azienda, quando cioè essa si accingeva a trasferire i propri impianti da Via Mondovì, 5 (tra la Via Appia e Piazza Re di Roma) al vastissimo Polo Tecnologico edificato sulla Via Salaria appena fuori dell’ area urbana.

VOXSON, voce del verbo AutovoX

Terminata la guerra si riaffermò la centralità di Roma per i nuovi destini dell’ Italia. Enormi quantità di risorse destinate alla ricostruzione ed intense relazioni diplomatiche legarono gli Stati Uniti d’ America ai palazzi del potere sulle due rive del Tevere.

Sì, perché non ci fu di mezzo solo la politica nazionale ma anche quella vaticana.

VOXSON, maneggiare con cura

Doverosamente premetto che la ricostruzione biografica dell’ Ing. Arnaldo Piccinini è essenziale non solo per tracciare un profilo del Fondatore ma anche per inquadrare e contestualizzare la vicenda di VOXSON sin dalle origini. La lunga e faticosa raccolta di dati su un uomo dotato di intelligenza e determinazione non comuni potrebbe aver via via incorporato mie personali suggestioni: pertanto domando fin da ora tolleranza a chi, ragionevolmente, contestasse le mie analisi.

VOXSON baby

Le mie frequenti tonsilliti mi obbligavano ad assentarmi spesso dall’ asilo ed in seguito anche dalla scuola elementare. Trascorsa la canonica settimana di febbre alta, anche oltre i 40 °C, il giorno prima del presunto ed atteso rientro a scuola mio Padre, l’ Ing. Tito Reggiani, se il tempo atmosferico lo consentiva mi portava con sé in VOXSON per farmi mettere il naso fuori di casa tenendo sotto costante controllo il mio stato di salute durante l’ intera mattina.

VOXSON, perché?

“Non desidero denaro, grazie. Mi basta quello”, dissi indicando con decisione un vecchio arnese che, naturalmente, mi fu subito consegnato con sollievo ed incredula indifferenza. Lo presi e me ne andai. In effetti non conoscevo nulla di quell’ apparecchio nero ancora oggettivamente bellissimo ed attuale; nulla della sua gènesi datata 1974; nulla degli antefatti; nulla di ciò che avvenne poi, della fine.

Viaggio “Made in Italy”

La mia vita ha sempre avuto più fantasia di me, non ho dubbi. Io non avrei di certo scelto una folta zazzera di capelli rossi quale tratto distintivo del mio aspetto, eppure li ho sempre tutti sulla testa ed ancora del medesimo colore nonostante i miei 52 anni compiuti. Non avrei mai immaginato di sposare la mia compagna di banco del V Ginnasio, ed invece proprio lei è mia Moglie da un quarto di secolo.