a cura di “Fabrizio Caramagna”


Il creativo ha gettato il dado: è uscito il sette.
La creazione è sempre una scossa, ed è misteriosa come un terremoto.
La creatività abita al piano di sopra dell’originalità.
Il creativo fa di ogni pensiero un origami, un airone, una galassia, una ninfea, un bruco ribelle che si addormenta sotto un tulipano e poi danza con un colibrì.
Scrivere, dipingere, creare o produrre forme: tutto questo è vivere un’altra volta e a un’altezza superiore.
Forse Dio ci crea perché creiamo e non perchè crediamo.
La creatività è intrecciare in forme nuove l’esistente con l’ignoto.
Tre diverse creatività. La finestra disegna la pioggia, io scrivo lettere d’amore al mio passato e il ticchiettio dell’orologio suona una musica misteriosa
Le parole risvegliano la fantasia che a sua volta risveglia le parole.
Siamo tutti appesi a un filo. Ma lo siamo in modo diverso.
Ci sono i funamboli che ci camminano sopra per andare a scoprire chi tiene l’altro capo.
E ci sono coloro che si tengono aggrappati al filo, senza mai farsi domande né tantomeno chiedersi dove porta il filo.
I primi sono gli artisti, i creativi, i pensatori, gli inventori. I secondi sono gli abitudinari, i ciechi, i mediocri.
Lo spirito di ribellione è il principio di ogni creatività. Non si pensa senza contro-pensare. Non si inventa senza disobbedire.
La creatività si paga al prezzo di possedere intimi e violenti contrasti interiori.
Chi crea torna al punto di partenza dell’universo. Fonda ogni volta un nuovo cosmo.
Ogni giorno l’invisibile invita l’immaginazione a battersi a duello.
La fantasia sa creare immagini sorprendenti, eppure i tramonti migliori continua ad averli la realtà.
Ogni volta che la primavera fa un fiore, inaugura un fiore, come se non l’avesse mai creato prima; altrimenti la primavere sarebbero sempre uguali e gli innamorati e i poeti troverebbero difficoltà a dire che questa stagione ha qualcosa di magico.
Immagino il panico di Dio il primo giorno della creazione, quando stava arrivando la notte e doveva ancora creare il firmamento e le stelle.
Dopo aver creato tutti gli animali, Dio volle mettere un punto esclamativo alla sua opera e creò la giraffa.
All’inizio della creazione del mondo, la goccia d’acqua e il granello di sabbia, stanche di contare così poco, si insubordinarono contro Dio e crearono l’oceano e il deserto.
Quando vedo il cammello e poi il dromedario, penso che Dio è un bambino che ogni volta moltiplica le sue creazioni e poi ne resta insoddisfatto.
Dopo aver terminato la scuola di scrittura creativa, Dio creò l’universo. Ecco perché è così pieno di incongruenze, personaggi inverosimili, trame assurde e capitoli senza né capo né coda.

Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli autori italiani più citati e lo scrittore di aforismi (vivente) più citato al mondo.

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