Johannes Brahms (Amburgo 1833 – Vienna 1897) è tra gli illustri compositori tedeschi del XIX secolo.
Dai primi rudimenti musicali appresi dal padre, suonatore di contrabbasso, passò velocemente allo studio del pianoforte con F.W. Cossel. La sua capacità di apprendimento nel campo musicale gli permise, sin da giovanissimo, di guadagnarsi un posto in alcune orchestre locali, nelle quali ha imparato l’arte dell’accompagnamento, nonché di approfondire lo studio della composizione con E. Marxsen.
Ludwig van Beethoven
Ludwig van Beethoven fu tra i compositori che tra la fine del’700 e la prima metà dell’800, per la sua inventiva, stravolse quelli che fino all’epoca furono le strutture formali musicali. Fu grazie a lui che proprio in quegli anni si ebbe l’affermazione della “forma sonata”, nella struttura che oggi conosciamo. Ma non solo, la sua instancabile penna ci ha lasciato opere immortali come le Nove Sinfonie
Gioacchino Rossini
Il primo Ottocento italiano è dominato dal genio musicale di Gioacchino Rossini . La complessità della figura di Rossini è unica, sospesa com’è tra la storia e l’aneddotica: il musicista pesarese ne esce come proverbiale pigrone, dedito soprattutto al cibo, ma allo stesso tempo compositore dai ritmi frenetici, capace di sfornare un’opera in poche settimane. Formose sono poi le sue battute tramandate da illustri testimoni, uno su tutti Henry Boyle detto Stendhal.
Vincenzo Bellini
In un momento in cui lo stile rossiniano sembrava aver contagiato chiunque si accostasse all’opera, Vincenzo Bellini (definito dai posteri “Il Cigno Catanese”) con il suo puro lirismo, sfugge da ogni contaminazione. Nella sua musica trionfa quella melodia semplice, lineare, che l’etereo accompagnamento dell’orchestra rende quasi fragile, talvolta trasparente
Giuseppe Verdi
Quando nel 1848 moriva Donizetti, il giovane Giuseppe Verdi si avviava a consolidare quella fama conquistata non facilmente dopo anni di dura gavetta, quelli da lui stesso definiti “anni di galera”
Gaetano Donizetti
La carriera del bergamasco Gaetano Donizetti non fu certo una delle più facili. L’allievo di Simone Mayr, poco più che ventenne, si affaccia sul panorama musicale della sua epoca e si deve confrontare con un Rossini dominatore ed un Bellini ormai ad un passo dalla celebrità.
Claude Debussy
La maturazione del suo stile personale avvenne, in quegli anni, con una serie di lavori cameristici vocali e strumentali: Cinq Poèmes de C. Baudelaire (1887/1889); Ariettes oubliées (1888) e Fêtes Galantes (1882), su poesie di Verlaine; il Quartetto per archi (1893).
Felix Mendelssohn
Felix Mendelssohn nasce nel febbraio del 1809, nella tedesca Amburgo. È una famiglia molto ricca e colta quella in cui cresce il piccolo Felix, che fin da bambino viene educato alla musica, alla letteratura, all’arte. Vive in un ambiente sereno e si impegna con serietà allo studio. Ogni mattina si alza alle cinque e inizia la sua laboriosa giornata al pianoforte, violino e viola.