a cura di Vlad l’Opinionista


Ci eravamo lasciati un po’ di tempo fa con la critica sul calcio giocato di oggi (una pessima copia di quello che era definito “lento e noioso” degli anni ’60)…Eppure in quegli anni nascevano grandi campioni,grandi squadre ed il gioco risultava sempre entusiasmante nonostante alcune vecchie regole potevano indurre a rendere “poco esaltante” una partita.

Oggi vorrei affrontare un problema attuale,di questi giorni : le competizioni internazionali a livello di club.

E’ doveroso fare una premessa. Che il calcio sia sempre stato un “business” questo lo sapevamo, ma che fosse diventato così palese alla luce del giorno sta’ solo accelerando la “fine” di quello che era il più bel gioco del mondo! Megastadi costruiti (vedi quello della Juventus) dove all’interno puoi trovare di tutto e magari guardarti anche un po’ di partita ( se ti rimane tempo…!!!)…I diritti televisivi sono diventati “padroni del calcio” e miniere d’oro per le società! L’invasione di giocatori di altri paesi continentali e non hanno messo in ombra i possibili talenti dei vivai giovanili. Una volta si andava alla ricerca dell’attaccante di prestigio o del regista. Oggi tutti i ruoli in campo,sono coperti da giocatori stranieri che spesso di talento hanno ben poco! E’ anche vero che con questo “calcio” non occorre grande talento ma solo forza fisica e velocità!

Ma torniamo all’argomento principale. In questi giorni abbiamo assistito al tentativo di organizzare un torneo tra le squadre più ricche d’Europa : la Superlega. Il mio parere è che se si dovesse realizzare questo progetto potremmo assistere nel tempo anche alla creazione di altri tornei. Insomma mi sembra di vedere quello che accade nella politica blasfema attuale anche nel calcio. Quando una frangia di un partito è in disaccordo si stacca e ne crea uno per conto suo.

Ed allora se la Superlega potrebbe essere quella per le società ricche è legittimo pensare anche alla “Lega scadente” o alla “Minimal Lega” dove andrebbero a contendersi il trofeo quelle società meno ambiziose e soprattutto meno “danarose”!!!

Ma forse il problema nasce dalle competizioni già esistenti. Analizziamole.

La Champions League è diventata banale e ridicola. La partecipazione di 4/5 squadre della stessa nazione rende la competizione meno affascinante e i turni preliminari sono addirittura obsoleti. Tutto questo si riflette negativamente sul campionato. Una volta,quando c’era la Coppa dei Campioni,partecipava solo chi vinceva lo scudetto. Oggi questo meccanismo, che prevede la partecipazione alla Champions sino alla quarta/quinta posizione, rende meno importante la conquista del titolo. Nella vecchia Coppa dei Campioni l’unico caso in cui potevano esserci due squadre della stessa nazione si verificava quando chi vinceva lo scudetto era risultata vincente nella precedente edizione,e di conseguenza la seconda classificata in campionato acquisiva la partecipazione ad essa.

Una volta esisteva la Coppa delle Coppe che era una competizione riservata alle società che erano vincenti della propria coppa nazionale (in Italia la Coppa Italia).

E poi c’era la Coppa Uefa (ex Coppa delle Fiere) a cui partecipavano le successive squadre piazzate dal secondo al quarto/quinto/sesto posto secondo i criteri della classificazione UEFA.

Ed allora perchè organizzare altre competizioni quando sarebbe sufficiente ritornare a quello che erano negli anni’60 e ’70 le Coppe più affascinanti?

Perchè alla base di tutto c’è sempre il business…ma mentre in passato era più discreta la sua conseguenza oggi è divenuto di importanza vitale tanto che il calcio anche con la creazione di altre 10 competizioni continuerà a raschiare il fondo sino a morire definitivamente!

Voglio lasciare un messaggio ai più giovani che non hanno avuto la fortuna di vivere gli anni d’oro del pallone:

“fatevi raccontare dai vostri padri/nonni le entusiasmanti imprese legate al mondo del calcio del loro tempo e se potete (ed oggi è più semplice con internet) andate ad ammirare le partite di quegli anni…almeno le più importanti…solo così potete capire che quel calcio oramai è diventato solo una bella favola da raccontare…”