di Pippo Ferraro


St.Martin,Caraibi 1992.
Ero a St.Martin da quasi un anno e suonavo in uno dei ristoranti piu’ esclusivi dell’isola.
Una sera, tra i clienti c’era un giovane nero accompagnato da una splendida ragazza anche lei scura di pelle.
La sua faccia mi diceva qualcosa.Ad un certo punto si alza dal suo tavolo e viene verso di me al pianoforte.
“Posso cantare una canzone per la mia fidanzata?”mi chiede in inglese.
“Certo,se la conosco ti accompagno volentieri.”Rispondo.
“Grazie,se permetti mi accompagno da me.”

“Nessun problema,accomodati.”
Si siede al piano,il suo look mi ricorda qualcuno.

Attacca “You are the sunshine of my life”del grande Wonder.
La voce e’ la stessa,il colore della pelle pure,il piano emette note celestiali.
Non e’ possibile,mi dico.Non ho mai visto Stevie Wonder di persona ma,pur somigliandogli molto,non penso sia lui.
La voce e’ uguale,l’abilita’ sulla tastiera e’ la stessa.Mi chiede se puo’farne un’altra mentre i clienti sono rimasti con la forchetta a mezz’aria con la bocca aperta per la meraviglia.
Sceglie “Lately”,e qui i brividi corrono lungo la schiena di tutti,me per primo.
Quando finisce,riapro gli occhi e gli chiedo se fa il professionista.
“Faccio parte del gruppo di Stevie Wonder.Sono un vocalist e qualche volta,poiche’ gli impegni sono tanti,quando Lui e’ un po’ giu’ di voce lo doppio nei passaggi piu’ difficili,ovviamente il pubblico non se ne accorge.”
Non so neanche come si chiamasse ma so che non e’ diventato famoso mentre ancora oggi sappiamo chi e’ Stevie Wonder.
Comunque sia,quella sera ho creduto,anche se per poco,che al mio posto ci fosse l’immenso Stevie “Wonderful”.

P.S. Particolare non secondario che mi e’ sfuggito e’ che anche il vocalist era cieco.

https://www.youtube.com/watch?v=x9gXgiHSskk

Le pagine di “Senza tante storie”

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