a cura di Tonino Palomba

Oggi diciamo addio a Fabio Cerroni, un amico sincero. 78 anni romano di nascita, ha frequentato per lunghi anni Poggio Sannita, dove aveva casa, paese dell’amatissima moglie Gianna, cui va tutto il nostro affetto e vicinanza. Gentiluomo, affabile, disponibile, cordiale; persona colta e raffinata; apprezzato professionista. Il dr. Cerroni, biologo e docente universitario, ha svolto la sua attività di ricercatore presso l’Università “la Sapienza” di Roma dove ha insegnato “Organizzazione Sanitaria” in Clinica Pediatrica al Policlinico Umberto I°. Successivamente è stato docente di “Patologia
Clinica” presso l’ospedale S. Andrea di Roma. Dopo il pensionamento ha continuato ad insegnare presso la Scuola per infermieri della Croce Rossa Italiana e in diversi master universitari. Fin da giovane ha avuto una grande inclinazione per la pittura, con una considerevole produzione artistica, le sue opere sono state esposte in diverse mostre tenutesi a Roma e in altre città italiane. Parallelamente ha scoperto la scrittura, dando alla stampa quattro libri tra filosofia, religione, arte,
scienza e fantasia. La scrittura, la musica, la pittura e tutte le arti in genere, ci consentono di giungere, attraverso la nostra immaginazione, in quel tanto agognato mondo della conoscenza del reale che da sempre gli uomini hanno cercato di raggiungere? “La struttura democratica della natura”, il suo primo libro in qualche modo rispecchia il tema già espresso nella visione pittorica sulla vita dell’uomo inserito in un più ampio contesto cosmologico. “Il pensiero, che materia non è,
ci può trasportare ovunque, e la fantasia ci aiuta a capire, forse meglio di una equazione matematica, cosa sia effettivamente il Creato”. Del 2010 il suo secondo testo: “Zero: inizio e fine del tempo”, considerazioni su cosa sia
veramente il tempo e se la consapevolezza ci aiuta a vivere meglio. Forse si o forse no, sicuramente ci arricchisce e ci dona la possibilità di immergerci nei meandri di un Creato che ancora è tutto da scoprire.
Nel 2014 pubblica il terzo libro: “Pensieri in fumo”, Cerroni si interroga se la Scienza ha risolto il mistero della creazione. Non si può dire, certamente un grande passo in avanti verso la comprensione di come si sia potuta formare la materia è sicuramente stato fatto. E allora Dio? Ma non siamo stati creati dal nulla? Il quarto ed ultimo lavoro “Riflessi” è del 2017 dedicato a chi, anche se solo con la fantasia, sente la voglia di variare la propria vita.
Ha proseguito in seguito l’attività di scrittore e studioso con ricerche e viaggi (notevole il suo interesse per la Storia e gli Egizi in particolare). Anche nel periodo dell’impegno letterario però non ha trascurato la pittura suo primo amore, realizzando altre opere che hanno arricchito la sua personale collezione, fin quando le condizioni di salute glielo hanno consentito.
La dimensione culturale di Fabio abbracciava anche la sfera musicale appassionato com’era di musica operistica e sinfonica, musica che in qualche modo apparteneva al suo DNA essendo nipote del grande tenore Beniamino Gigli.

Il profondo legame sentimentale con la moglie Gianna, sublimato con la reciproca affettuosa definizione di: “…luce dei miei occhi!”, come detto, lo ha portato a frequentare Poggio Sannita assiduamente. Da noi si sentiva immerso in un’oasi di pace e tranquillità, accolto e benvoluto da tutti. Ma soprattutto “Dove nulla può distrarre chi ha ancora voglia di utilizzare la propria mente su argomenti anche se tanto gravosi”, come aveva affermato in uno dei suoi libri. In paese lo ricordiamo anche sul campo da tennis, sua altra grande passione, dando un rilevante contributo alla crescita e allo sviluppo del locale Circolo che, fino ai primi anni duemila, organizzava tornei di livello nazionale, perfettamente a suo agio nelle vesti di anfitrione per i tennisti ospiti, provenienti da ogni dove.

Quando era qui, tutte le mattine di buonora si recava ad Agnone a trovare Sandro, il suo fido libraio. Non solo per i giornali, i libri o altre novità editoriali che lo interessavano, ma soprattutto per il gusto di incontrare e condividere opinioni con altri amici che frequentavano la libreria. Ad Agnone ha presentato due dei suoi libri. Al fraterno amico aveva, già da qualche tempo aveva confidato con impressionante lucidità: ”Caro Sandro, non ci rivedremo più…”. Ribadendo, l’irreversibilità delle sue condizioni di salute ed il repentino avanzamento del male che se lo è portato via al termine di un percorso, ancorché
doloroso, affrontato con consapevolezza, coraggio e dignità, dando lui stesso forza a Gianna, ai parenti e agli amici.
Ci lascia una personalità intellettuale di elevato valore, che ha avuto il volto di una persona per bene, alla mano, di grande signorilità e profonda umanità.
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