a cura della Redazione Spazio Interattivo


E’difficile ricercare l’inventore delle campane ed il popolo che le usò per primo. I popoli orientali conobbero presto l’uso della campana, in Cina essa è tra i bronzi più antichi. In India, i filosofi usavano riunirsi a mangiare e a pregare al suono di campanelle. Anche nell’antico Occidente, presso gli Etruschi, era ben diffuso l’uso di campane. Le campane avevano però anche un significato più prosaico, come in Grecia dove venivano impiegate per segnalare l’apertura del mercato e la vendita del pesce. Quando si passò dai campanelli alle campane si ritenne che il bronzo della Campania fosse il migliore e da qui il nome di Campana, proprio da “vasa campana” cioè vasi campani per la loro forma a vaso o a tazza rovesciata. Sembra che la prima campana abbia fatto udire i suoi rintocchi nella città di Nola e che il suo geniale inventore fosse S.Paolino, Vescovo della Città. La Campana col tempo è stata sempre più vista come un simbolo che ci affratella, divenendo sempre più un emblema religioso e sociale. Alcuni personaggi storici come Saladino, Maometto, Calvino erano invece nemici delle campane e le misero al bando eliminandole dai campanili e facendole fondere. Questo invincibile timore era dovuto al fatto che si attribuivano ad esse poteri straordinari. Tale forza era stata aumentata dal fatto che la Chiesa le aveva considerate “res sacrae”, benedicendole e imprimendoci iscrizioni che parlavano di comunione tra terra e cielo. Gli artigiani fonditori inizialmente erano sia laici che monaci e costruivano campane in ferro battuto. Solo in seguito, mischiando rame e stagno, ed ottennero campane in bronzo. In Italia sono poche le fonderie rimaste e tra queste la più antica è proprio quella dei Fratelli Marinelli.

Una storia lunga oltre 1000 anni quella della Fonderia Marinelli che ha visto alternarsi momenti di difficoltà a momenti conditi da tante soddisfazioni. Su tutte forse l’esperienza più significativa risale al 1924, anno in cui Papa Pio XI concesse alla famiglia Marinelli il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio e la storica visita del 19 marzo 1995 di San Giovanni Paolo II. Campane Marinelli è situata ad Agnone, comune italiano di circa 5.200 abitanti in provincia di Isernia in Molise. Antica città sannita, è sede di quello che si presume sia il più antico stabilimento al mondo per la fabbricazione delle campane.Non mancarono come detto momenti difficili come quelli legati alla seconda guerra mondiale, durante i quali la Fonderia dovette sospendere l’attività produttiva essendo state requisite le campane il cui bronzo venne utilizzato per la costruzione di armi. Inoltre Palazzo Marinelli venne occupato dalle truppe tedesche che lo utilizzarono come Quartier Generale utilizzando mobilia, attrezzi ed importanti documenti della fonderia per alimentare le stufe. La ripresa nel dopoguerra fu dura ma già nel 1949 fu assegnato alla Fonderia Marinelli, il compito di fondere le campane della Badia di Montecassino, in ricostruzione dopo i devastanti bombardamenti. Purtroppo nel 1950 una nuova sciagura colse i campanari Marinelli. Un devastante incendio li costrinse ad abbandonare la vecchia sede e a realizzare una nuova officina alla periferia del paese. Nonostante ciò si continuò a fondere campane per le chiese più note ed amate della cristianità e per quelle moderne che stavano nascendo. Nuova grandissima onoreficenza nel 1954 quando il presidente della Repubblica consegna alla famiglia Marinelli la medaglia d’oro “quale premio ambitissimo alla Ditta più anziana per attività e fedeltà al lavoro in campo Nazionale. Da allora sono trascorsi 50 anni ed il lavoro dei fonditori Marinelli prosegue inalterato sia per la tecnica di produzione, che è quella del Medioevo, sia per la perizia, la passione e la professionalità cui ci si dedica da 18 secoli.

Il Museo delle campane

Il Museo storico della Campana “Giovanni Paolo II” nasce nel 1999 ed è attiguo alla Fonderia Marinelli, che opera in Agnone sin dal medioevo. Sono inoltre documentate origine, storia e tradizioni,  riferite alle campane ed è esposta la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri tra cui la preziosissima “campana dell’anno mille”. Inoltre vi sono conservati studi, manoscritti, antichi documenti e testi rari come l’edizione olandese, del 1664, del “de tintinnabulis”, opera definita la “bibbia” dell’arte campanaria. Grande spazio è dedicato ai grandi avvenimenti del XX secolo che sono commentati dall’opera dei fonditori Marinelli attraverso testimonianze fotografiche e campane commemorative. Molto significativi sono inoltre i ricordi che legano la famiglia Marinelli ai papi del XX sec. a partire da Pio XI che la onorò del Brevetto Pontificio, a Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II, che visitò la fonderia il 19 Marzo del 1995. Il Museo Storico della Campana dispone inoltre di un’ampia sala per esposizioni e convegni che è un riferimento internazionale aperto a qualsiasi incontro culturale. Sempre all’interno del Museo troviamo la biblioteca, l’archivio, la videoteca, lo spazio proiezioni, che sono fucina di lavoro e di studio sull’arte delle campane, dove si confrontano studiosi e fonditori per discutere sulle attività di formazione professionale e per approfondire diversi campi di ricerca.


Si ringrazia la Marinelli Pontificia Fondiaria Campane per la gentile collaborazione. Fonti attinte dal sito campanemarinelli.com


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