a cura di Vlad l’Opinionista


Salve,oggi vorrei parlarvi dei telecronisti sportivi dei nostri giorni.

Vi anticipo che sara’ inevitabile il paragone con quelli dei tempi passati,anche solo di qualche decennio. Il mondo oggi gira a doppia velocita’ rispetto a prima,questo e’ un fatto. E’ purtroppo un fatto pure la realta’ che non tutto quello che si fa a questa nuova velocita’ riesca bene,anzi in molti casi e’ decisamente scadente il risultato che si ottiene.
Andiamo nello specifico cioe’ l’argomento di cui mi occupero’ oggi.
Prendiamo i telecronisti sportivi e chiaramente quelli del calcio sono i piu’ presenti nelle case italiane.Grazie a tutte le televisioni commerciali si possono seguire dal proprio divano quasi tutti gli incontri che interessano.Quello che tuttavia mi ha colpito maggiormente in questi ultimi anni e’ stato il cambiamento del modo di commentare le partite da parte dei telecronisti.
Il gioco del calcio,l’ho accennato in un altro articolo,si e’ notevolmente involuto.
Tutti corrono come matti senza idee ne’ tecnica ne’ schemi tattici reali.
Il pallone schizza da un giocatore all’altro,sembra la pallina del flipper quando tocca i birilli elettrici.Poi improvvisamente,quasi per caso,riesce una giocata che porta a concludere a rete.
Questo, per grandi linee,quello che succede in campo.
Ora sentiamo come descrivono le azioni i vari telecronisti,il modo di raccontare e’ uguale per tutti.

Il giocatore Tizio effettua un passaggio facile facile ad un compagno che dista non piu’ di 6 metri,per il telecronista e’ un’apertura geniale.Per dire che ha avuto questa ispirazione sublime pero’ utilizza una serie di frasi non necessarie e lunghe ,intanto il pallone ha gia’ cambiato possessore almeno due volte.Recupera il tempo perso subissandoci con l’incalzante racconto di quello che e’ successo nel frattempo.Vi ricordo che,mentre subiamo questo fiume di inutili parole, noi stiamo vedendo tutto sullo schermo tv.
Quando ad un giocatore riesce un dribbling,non succede spesso perche’ questo gesto tecnico non fa quasi piu’ parte del repertorio dei nuovi giocatori,allora si parla di “numero” come un acrobata del circo che fa un doppio salto mortale in volo senza rete di protezione!
L’apoteosi si raggiunge in caso di gol.
La squadra A segna un gol ,il telecronista esulta come un tifoso sfegatato ed esalta quel gol e propone di metterlo in cineteca anche se e’ stato in realta’ un rimpallo favorevole a determinarlo.

Ci si chiede allora se il bravo commentatore non sia davvero tifoso della squadra A.
No!La squadra B pareggia ed il telecronista ci mette lo stesso entusiasmo nel descriverci e valorizzare la raggiunta parita’ ottenuta dalla squadra B.Quindi e’ anche tifoso della squadra B?
Solo per dovere di cronaca, ricordo che noi stiamo sempre assistendo a quanto avviene.
Quando il gioco e’ fermo,il logorroico telecronista,mentre inquadrano le panchine,ci informa che Caio e’ seduto accanto a Sempronio,noi lo vediamo,l’allenatore sta dissetandosi ,vediamo anche questo.Se l’interruzione si prolunga passa a raccontarci cosa hanno fatto negli ultimi mesi i vari giocatori impegnati nell’incontro.Se non basta ci parla delle famiglie e dei viaggi fatti e programmati dagli atleti in questione.Poi riprende il gioco,se c’e’ una punizione dal limite con barriera e’ un invito a nozze per il prolisso telecronista.Ci racconta tutto e dico tutto quello che avviene prima dell’esecuzione del tiro.Il pallone e’ piazzato con cura nel posto indicato dall’arbitro,anzi no, il giocatore incaricato lo capovolge perche’ era sottosopra,prende la rincorsa,ma ci ripensa e lascia l’incarico ad un compagno,questa minuziosa descrizione noi la vediamo e la capiamo senza il suo aiuto.

Tutta questa storia ha avuto bisogno di almeno 500 parole.15 sarebbero bastate,perche’ noi siamo sempre davanti ai teleschermi.
Questo modo di raccontare le partite era concepibile quando c’erano le radiocronache.
I radiocronisti di un tempo ci facevano capire con frasi brevi e chiare cosa stava avvenendo in campo.La loro competenza e preparazione,anche culturale,gli consentiva di inviarci immagini anche via radio.Uno su tutti,Nicolo’ Carosio che senza asfissiarci con inutili giri di parole ci permetteva di capire dov’era il pallone e perfino come erano disposte le squadre in quel preciso momento.
Tutto questo apparteneva alla radio.Una volta passati al video,non era piu’ necessario descrivere tutto cio’.Bastava citare il nome del possessore del pallone,il tipo di lancio(cross,in profondita’,laterale)il resto era chiaro ed evidente.
Oggi tutto deve essere spettacolo ad ogni costo anche quando non e’ spettacolo.
Il fervore che ci mettono i telecronisti attuali dipende in massima parte da questo.
In campo non succede niente di rilevante?Fa niente.Noi parliamo a raffica e cosi’ sembrera’ che stia giocando il Brasile di Pele’.