di Valerio Semeraro


Molte delle malattie emergenti come Ebola, SARS, influenza aviara, influenza suina e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (COVID19) non sono catastrofi del tutto casuali, ma sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali.

Cosa vuol dire quando si parla di biodiversità?
E’ l’impatto dell’uomo sugli ecosistemi naturali che fino ad oggi ha modificato in modo significativo con il 75% sull’ambiente terrestre e circa il 66% su quello marino e messo a rischio di estinzione circa 1 milione di specie animali e vegetali.

Ecco perché è importante difendere gli ecosistemi.
Perché la grande varietà di specie animali e vegetali sono in relazione tra loro e creano un ecosistema.
Tutti gli ecosistemi sono in grado di adattarsi agli stress associati alla riduzione della biodiversità in una certa misura, tuttavia la perdita di biodiversità ne riduce la complessità.
Come in un puzzle a cui vengono a mancare alcuni pezzi, anche in questo caso le singole ma fondamentali componenti vengono perse, e l’ecosistema perde la sua capacità di riprendersi.

In definitiva, ad oggi non sappiamo ancora quale sia stata l’origine del CoVID19.
L’unica certezza è che dietro la diffusione di questa nuova patologia si nasconde il commercio legale e illegale di animali selvatici vivi e di loro parti.
Questa pratica è veicolo per vecchie e nuove zoonosi e aumenta il rischio di pandemie e possono avere grandissimi impatti sanitari, sociali ed economici su tutte le comunità coinvolte.