a cura della Redazione Spazio Interattivo


In Trentino Alto Adige, il periodo dell’avvento è davvero molto sentito: a parte i caratteristici mercatini di Natale che nascono dalla tradizione popolare di scambiarsi doni artigianali, fatti a mano anziché comprati, c’è una consuetidine particolare, quella della Corona dell’Avvento. Ogni famiglia realizza una corona intrecciando rami di abete e nastri rossi di seta; su di essa vengono inserite quattro candele ed ogni domenica precedente al 25 dicembre, le famiglie si ritrovano intorno al tavolo per accenderne una insieme aspettando il giorno di Natale.

Corona dell’Avvento: storia e tradizione

La corona dell’Avvento è un oggetto circolare rivestito di rami verdi e senza fiori. Sulla corona vengono posizionate quattro candele colorate, ciascuna legata a una tappa che avvicina il fedele alla nascita di Gesù. La sua origine è molto antica, a partire dal 1600 cattolici e protestanti tedeschi iniziarono ad utilizzare la corona per rappresentare Gesù, che è la luce venuta nel mondo simboleggiata dalle candele. Ogni elemento della corona dell’Avvento si riferisce a un aspetto ben preciso e ricco di significato.

Il cerchio è tipicamente conosciuto come la forma che non ha principio ne fine, è un segno di eternità e di unità. Inoltre, la corona è anche simbolo di regalità e di vittoria e serve a ricordare l’imminente nascita di Gesù, il re che vince le tenebre con la sua potente luce. I rami verdi simboleggiano la speranza e la vita. Ricordiamo che sta per venire al mondo il Signore che sconfigge le tenebre la morte. Le quattro candele vengono accese poco per volta, durante le quattro domeniche di avvento. Ognuna di esse rappresenta la luce in mezzo alle tenebre. Ogni candela accesa serve a ricordare la salvezza portata da Gesù Cristo nella vita di ogni cristiano. I colori della ghirlanda, decorata con tessuti e stoffe, sono in genere il rosso e il viola. Il rosso simboleggia l’amore di Gesù per i suoi fedeli, il viola indica la conversione e la penitenza. Le candele invece sono sempre suddivise in tre di colore viola e una di colore rosa e riflettono i colori liturgici del periodo natalizio. Secondo la liturgia, il colore viola si riferisce alla penitenza, alla conversione, alla speranza e viene usato nei tempi d’Avvento e di Quaresima. La candela rosa della corona viene accesa la terza domenica di Avvento, detta Gaudete, quando il sacerdote indossa paramenti rosa. Secondo il calendario, la domenica Gaudete è la domenica della gioia poiché i fedeli sono arrivati fino a metà dell’Avvento e il Natale è ormai arrivato.

La corona dell’Avvento fu ideata dal pastore protestante Johann Hinrich Wichern. Nella versione originale era presente un maggior numero di candele. Il suo scopo era quello di rendere possibile, per mezzo della vendita, la formazione di ragazzi e giovani bisognosi e senza casa che altrimenti restavano senza alcuna istruzione.

La corona di Avvento rappresenta un inno alla natura che riprende la vita quando tutto sembra finire, un inno alla luce che vince le tenebre, un inno a Gesù, l’unica vera luce, che giunge sulla terra per vincere le tenebre della morte e del male. La forma circolare simboleggia l’eternità e l’unità. Inoltre, indica il sole e il suo ciclo annuale, il suo continuo riprodursi, senza esaurirsi e stancarsi mai. Questo segno esprime alla perfezione il riproporsi del mistero di Cristo. Così come l’anello, che è simbolo senza fine, la corona è segno di fedeltà, ovvero la fedeltà di Dio alle promesse. Vista l’importanza della corona, questa non dovrà mai trasformarsi in una semplice e comune decorazione floreale da sfoggiare in occasione del Natale.

Fonte : “myriamartesacra”


Le pubblicazioni di “Natale in…Tradizioni” ed.2022

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