di Tiberio La Rocca
Odio il buio che trascina con sé quell’orrendo passato di morte le percosse e le torture che ho inflitto in quei campi di dolore e sterminio. Sono stato un crudele aguzzino per chi mi ha conosciuto e temuto; sono stato un kapò rispettato perché ho dispensato la fine. Ho condotto sulla via del martirio nelle camere che “donavano morte” gente ignara di quel triste destino. Quanti ne ho trascinati a morire! Quanti corpi ho raccolto e inumato! A quanti bimbi ho negato il futuro! Quante madri con il cuore spezzato! Sono stato carnefice o vittima? Ho obbedito per viltà e per paura a chi odiava e progettava il terrore e ora solo, con l’angoscia nel cuore, passo notti a sfogliare ricordi. Odo ancora al calar della sera chi implorando chiedeva pietà; quelle grida mi rimbombano in mente ed il lezzo di morte dei campi è da tempo mio compagno fedele. Fui kapò per salvare la vita, ma la vita è divenuta un inferno! Fui kapò, uno strumento di morte, fui kapò ed ora imploro il perdono.





“Pensieri e Poesie di Tiberio”
- Verità
- Sono stato un kapò
- Sfogliando pagine di vita
- Ritorni
- Perdersi
- Manca un addio
- Luci nella notte
- L’erba è alta, ormai lo so
- L’anne nuove (2020)
- Io resto a casa – Poesia
- In verità…fu il vino
- In memoria di Falcone e Borsellino
- E ci sarà un domani
- Dura Lex ,Sed Lex
- Ciclismo Mon Amour
- Ciao Gigi
- Caccavone Caccavone
- 9 maggio 1978
- “Buon Natale a tutti…”
- “Acca e delore”