a cura della Redazione “GreenTech”


Raccolta differenziata plastica: tutti i materiali sono riciclabili grazie alla raccolta differenziata, ma la plastica è forse la materia prima che meglio si presta per un riciclo quasi completo anche se occorre fare attenzione al tipo. Le materie plastiche di per sè non sono biodegradabili. Possono resistere anche per centinaia di anni all’azione degli agenti atmosferici. Inoltre, se incenerita, genera sostanze estremamente tossiche, come la diossina.

Per questo motivo il metodo più efficace per lo smaltimento dei rifiuti in plastica è il riciclo, che però è possibile solo per alcuni tipi di plastica, e in ogni caso comporta costi e risultati variabili a seconda del materiale utilizzato.

Ecco perché riciclare la plastica è un dovere. Abbiamo deciso di sensibilizzarvi con questa breve guida al riciclo.

Cominciamo dalla parte più “tecnica” esplorando cioè i procedimenti con cui viene tecnicamente riciclata la plastica in senso stretto e tutte le varianti che sono sul mercato.

Raccolta differenziata plastica: quali tipi sono realmente riciclabili?

Le tipologie di plastica riciclabile grazie alla raccolta differenziata sono 7. Ciascuna è identificata da un codice riportato anche sulla confezione del prodotto o dell’oggetto:

  • PET, HDPE, PVC, LDPE, PP (polipropilene), PS (polistirene) e altri.

I primi due tipi sono quelli più facilmente riciclabili. Proprio per questo vengono utilizzati per la produzione di imballaggi per prodotti alimentari di largo consumo.

In particolare, il PET (polietilene tereftalato) è il materiale comunemente utilizzato per le bottiglie di plastica e può essere riciclato con due metodi:

  • meccanico, il più economico. Non permette di riutilizzare il materiale per usi alimentari
  • chimico, in grado di riportare i polimeri allo stato originale, scomponendoli in una serie di materie prime che possono successivamente essere usate per la produzione di nuovo PET.

Questo secondo metodo è applicabile anche al PVC, ma ha costi elevati. Può essere preso in considerazione solo per grandi quantità di materiale.

Negli ultimi anni sono stati introdotti alcuni metodi per suddividere i rifiuti plastici a seconda della materia di cui sono formati, per mezzo di detector elettronici a raggi X e sistemi idraulici che distinguono i materiali in base alla loro densità.

Raccolta differenziata plastica: i problemi

In generale, quello economico è il problema più rilevante:

  • per alcuni materiali, specialmente quelli che si induriscono con il calore (termoindurenti), il processo di lavorazione può avere un costo molto superiore alla produzione di nuova plastica.
  • per alcune materie plastiche, come il polipropilene, si può riciclare solo un certo numero di volte (tipicamente 3 nel caso del PP) e dopo diventano inutilizzabili.

Le diversità nel trattamento tra i vari tipi di materiale plastico comportano la necessità di una rigida divisione delle materie da riciclare. Questa separazione deve effettuarsi già nella fase della raccolta differenziata.

Ad esempio, il polietilene PVC, utilizzato per produrre i tappi delle bottiglie (oltre che componente principale dei sacchetti di plastica), dovrebbe essere separato dal PET, di cui sono composte le bottiglie stesse.

Cosa si può riciclare e cosa invece no

Chiarita la parte più tecnica ecco i passi fondamentali che dovete compiere per riciclare correttamente la plastica nella raccolta differenziata, concentrandosi in particolare su PE, PET e PVC:

  • barattoli dello shampoo
  • vecchie buste della spesa
  • flaconi del detersivo
  • etc

La regola base è che si possono differenziare solo gli imballaggi, i flaconi ed i contenitori e non gli oggetti di plastica in genere. Dal 1 maggio 2012 i bicchieri e piatti di plastica usa-e-getta possono essere anch’essi riciclati come plastica e non più buttati nella raccolta indifferenziata, come afferma il COREPLA (Consorzio Recupero Plastiche).

Raccolta differenziata plastica: i 4 passi da seguire

Ecco i quattro passi da osservare:

  • Togliere i tappi dei contenitori. Vi invitiamo a leggere anche quest’approfondimento: raccolta e riciclo dei tappi di plastica.
  • Lavare i contenitori per eliminare tracce del contenuto. Noi consigliamo di togliere eventuali etichette di carta per smaltirle.
  • Pressare per far perdere volume. Lo spazio infatti costa sia a livello di trasporto che nei processi di recupero successivi, meno è, meglio è.
  • Gettare la plastica negli appositi contenitori per la raccolta differenziata. E’ questa la fase più importante, banale a dirsi ma assolutamente importantissimo.

Il riciclo della plastica può comunque avvenire in modo indiretto, con i principi del riciclo creativo. Potrete realizzare oggetti con i rifiuti derivanti da materiale plastico: eccovi la nostra guida completa al riciclo creativo

Prestate molta attenzione allo smaltimento di elettrodomestici usati come televisori, frigoriferi o computer. Sebbene abbiano una forte componente di plastica NON possono essere trattati come PE, PET e PVC e metalli, gas o altri componenti che non possono essere riciclati.

Fonte : Greentech – articolo di Salvo