a cura delle Redazioni di Italiadelight e E-borghi


Oratino dall’alto dei suoi quasi 800 metri di altitudine domina per un lungo tratto la media valle del fiume Biferno. Dal colle dove sorge il centro abitato si apre un panorama spettacolare, da cui è possibile scorgere a occhio nudo numerosi paesi collocati nell’alto Molise e nell’Abruzzo meridionale.

Il nome del borgo di Oratino, in Molise, era orginariamente Loretinum. La successione feudale fu alquanto complessa e non è caratterizzata dalla costante presenza di una sola famiglia. Uno dei primi titolari fu Eustachio d’Ardicourt (1268), cui gli successe il figlio Adamo I d’Ardicourt; vennero probabilmente privati con la violenza di Oratino, in quanto nel corso della revisione feudale del 1279, indetta da Carlo I d’Angiò, risultarono non rintracciabili. Sotto Carlo II d’Angiò, sul finire del Duecento, abbiamo come feudatario un tal “Giovanni di Lando”. Nell’anno 1333 Oratino appartenne al demanio per cause ignote. Il 6 giugno del medesimo anno, re Roberto d’Angiò lo conferì alla moglie Sancha d’Aragona, la quale lo conservò sino al decesso, avvenuto nel 1345. Nel Quattrocento Oratino fu dei d’Evoli, quindi dei conti Gambatesa, sino al 1495. Fino al 1507 fu successivamente dei di Capua. Ferrante di Capua lo vendette ai baroni Rizzo di Napoli, da cui passò per eredità ai Caracciolo. Nella restante parte del Cinquecento subentrarono i patrizi Coscia di Napoli. Prima del 1586 Oratino divenne degli spagnoli di Silva, per essere alienata nel 1630 a Ottavio Vitaliano (ucciso il 29 giugno 1639), divenuto nel 1638 duca di Oratino. Il feudo visse con l’omonimo figlio Ottavio un duro periodo. Antonio Vitaliano (vivente nel 1699), IV ed ultimo duca di Oratino, la vendette ai Giordano, che furono nominati duchi di Oratino (Diploma del 10 agosto 1729), titolo confermato dal Regno d’Italia (1882).

Meritano certamente una visita Palazzo Giordano, la Chiesa di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria di Loreto. Quest’ultima, risalente al XVIII secolo, presenta all’interno decorazioni dei fratelli Ciriaco e Stanislao Brunetti, risalenti al 1757. Durante i lavori di restauro sono venuti alla luce i resti di un edificio di culto medioevale. Di questa tipica chiesetta di campagna sono stati ritrovati l’impostazione dell’altare centrale e tracce dell’originaria pavimentazione in cotto. Successivamente la chiesa divenne a tre navate con pianta quasi quadrata, con soffitto ligneo a cassettoni e gradino centrale per accedere al presbiterio. Vi erano tre altari, quello centrale intitolato alla Madonna del Loreto, quello sinistro dedicato a S. Rocco e quello destro a S. Sebastiano.

Da non perdere la visita della Rocca di Oratino, poco distante dal borgo, e il panorama sulla Valle del Biferno che essa offre. Nel 2004 Sergio Castellitto ha girato scene del suo film: Non ti muovere con Penelope Cruz in Molise. In una scena di queste si vede, mentre viaggia in auto, la Rocca.