a cura della Redazione di “Curiosando”


La Magnavox Odyssey è stata la prima console per videogiochi domestica uscita sul mercato. Fu presentata il 24 maggio 1972 e fu messa in vendita nel mese di agosto dello stesso anno, precedendo Pong, prodotto da Atari, di 3 mesi.

L’Odyssey usava un tipo di circuito stampato rimovibile sotto forma di una scheda che si inseriva in una porta simile a quella delle cartucce delle console successive; questi circuiti non contenevano nessun componente ma avevano una serie di collegamenti (jumper) tra i piedini del connettore del circuito stampato che interconnettevano i diversi generatori di logica e di segnale per modificare sia la risposta della console agli input sia gli oggetti visualizzati sullo schermo. La console generava 3 quadrati ed una linea verticale: 2 quadrati erano controllati dai giocatori, il terzo era controllato direttamente dalla console.

I controller avevano due variatori che spostavano i quadrati controllati dai giocatori rispettivamente in orizzontale ed in verticale; la console aveva 2 ulteriori controlli che modificavano rispettivamente la posizione della linea verticale e la velocità con cui la console muoveva il quadrato di sua pertinenza. I giocatori, seguendo le istruzioni, dovevano posizionare la linea verticale a seconda del gioco da eseguire, ad esempio nel tennis era lasciata centrale mentre nell’”handball” (pallamano) doveva essere spostata su un lato, a simulare un muro su cui i giocatori dovevano far rimbalzare la “palla”. Il sistema veniva venduto con delle pellicole trasparenti che il giocatore poteva applicare al vetro del proprio televisore per avere lo sfondo colorato necessario al gioco desiderato, anche se erano supportate solo due diverse dimensioni di televisore. Una scheda logica, grazie al cambio di pellicola, poteva essere utilizzata per più giochi. Inclusi nella confezione c’erano anche dei dadi, delle fiche del poker e dei fogli per aiutare a tenere i punteggi: in modo molto simile ad un tradizionale gioco da tavolo, questi accessori erano necessari per diversi giochi. La dotazione originale comprendeva 6 schede che permettevano di eseguire 12 giochi, a parte erano acquistabili ulteriori 6 giochi con le relative pellicole che espandevano ulteriormente il numero di giochi creabili con le schede vendute con la console. Due ulteriori schede, con altre pellicole ed una pistola ottica, furono rilasciate in seguito, espandendo ulteriormente il parco giochi della console. Un altro gioco veniva spedito gratuitamente ai possessori della console che avessero fatto recapitare al produttore una cartolina questionario inclusa nella confezione. Infine nel 1973 furono rilasciati altri 4 giochi (di cui uno con una nuova scheda). Ralph Baer propose anche il concetto di “cartucce attive” che avrebbero contenuto componenti elettronici addizionali permettendo di aggiungere capacità aggiuntive ai giochi come per esempio effetti sonori, posizione variabile della rete, settaggio della velocità della palla, ecc. Sfortunatamente l’idea non suscitò alcun interesse.

L’insuccesso commerciale

Nonostante i buoni propositi iniziali, la Magnavox Odyssey non ebbe un buon successo commerciale per via di alcuni fattori: la console venne venduta solo nei negozi Magnavox e con uno scarso battage pubblicitario; inoltre molte persone furono portate a credere che si poteva utilizzare solo con televisori Magnavox. Per questa ragione, molti dei successivi giochi simil-“Pong” riportavano la seguente dicitura sulla loro scatola: “Works on any television set, black and white or color” (funziona su qualsiasi televisore, in bianco e nero o a colori).

Anche il prezzo era molto alto: 100$ per la confezione base, che comprendeva 6 schede con 12 giochi, a cui si dovevano aggiungere 25$ per l’acquisto del “fucile”, una pistola ottica da usarsi con alcuni dei giochi inclusi. Nonostante questo in tre anni ne vennero vendute 330 000 unità. Nel 1975 la produzione decise di interrompere le vendite e di lavorare su un altro progetto, la Magnavox 100, alla quale vennero attribuiti molti miglioramenti tecnici.

Attualmente l’Odyssey è molto ricercata dai collezionisti ed è presente nei musei del genere.

Fonte : “curiosando” di F.Berte


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