di Simona Bellini


Natale 2021

Caro Gesù Bambino,

mi rivolgo a te sperando che Babbo Natale, la Befana, Santa Klaus, Santa Lucia e chiunque altro porti regali ai bambini buoni non se ne abbia a male. E’ che quello che io vorrei chiederti non è un dono materiale e quindi solo tu puoi esaudire i miei desideri.

L’elenco è lungo ma vedrai, non sarà difficile accontentarmi.

Vorrei che per prima cosa tu, guardando ai miei figli, li conservassi esattamente così come sono.

Nella mia primogenita mantieni lo spirito volitivo e ottimista, ma sempre corretto e onesto, in modo che i suoi progetti si realizzino perché so che se avverrà saprà gioirne ella stessa ma anche distribuire la provvidenza intorno a se’ con altruismo e amore.

Nella mia seconda figlia vorrei che venissero conservati la capacità di sacrificarsi e il profondo senso del dovere che in lei albergano, perché tutto questo le offre tranquillità e allegria che sa condividere con tante persone, quelle che lei ama, inclusi i suoi alunni.

Al mio terzogenito vorrei che non venisse mai a mancare la forza di combattere per la serenità dei suoi figli, nemmeno davanti alla malvagità, la maldicenza, le calunnie, il male allo stato puro. Sempre col suo bellissimo sorriso, contro qualsiasi ostacolo, senza vacillare mai.

Nella mia piccolina, infine, vorrei che non venissero mai spenti lo spirito volitivo, la dolcezza e la gioia di vivere nonostante le sue gravi disabilità ed i limiti che le ha imposto il destino.

Ai miei undici nipotini, invece, vorrei venissero mantenuti a lungo i genitori fuori dal comune che hanno perché siano per lungo tempo ciò che sono ora, un faro che li guida nelle difficoltà della vita facendo cogliere loro, nonostante tutti gli ostacoli, il rispetto che dobbiamo a noi stessi e al dono rappresentato dalla nostra stessa esistenza.

Ed ora veniamo a me caro Gesù Bambino.

Tu sai che quando ho una giornata storta faccio mentalmente l’elenco dei grandi privilegi che ho perché immediatamente il mio umore cambia ed il mio tempo assume i giusti colori. Parlo del fatto di avere avuto una famiglia alle spalle che, con tutti i limiti umani del caso, mi ha indicato la via e mi ha lasciato ricordi indelebili come in un bel film che lascia la bocca dolce. Parlo di essere nata in un Paese che, a parte tutto, permette a me e ai miei cari una vita dignitosa. Parlo di non aver mai vissuto una guerra, patito la fame e il freddo, così come le persone che amo. Parlo della salute, della mancanza di problemi economici gravi, della presenza di affetti importanti… ma l’elenco sarebbe ancora lungo e tu sai bene a cosa mi riferisco. Sono grata anche dei problemi, delle sofferenze, delle delusioni perché me li hai presentati sapendo che ce l’avrei fatta. Eh si perché insieme a tutto questo mi hai fatto un dono grande, quello della resilienza, che mi fa vedere in ogni cosa un motivo per continuare a crescere e a migliorare giorno dopo giorno e che mi fa trasformare ogni ferita in una cicatrice che non sanguina più, che sta li’ a ricordarmi chi sono e cosa ho vissuto senza intaccare gli obiettivi veri della mia vita, stare bene e far stare bene.

Come vedi ti chiedo solamente di non fare nulla, di lasciare le cose come stanno, cosi che il giorno in cui la mia vita finirà, guardandomi indietro, io possa cogliere appieno il successo di una vita normale ma mai banale.

Fino a qui le richieste sono state semplicemente conservative ma ora, per concludere, ti lancio una sfida… Non è che per caso potresti dare quello che hai dato a me a tutta l’umanità? Questa si che è una bella impresa eh?! Ma tu puoi tutto no? Facci un pensierino…

Saluti da quaggiù da una bambina di 64 anni.

Simona


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