a cura della Redazione di “Guida fumetto italiano”


Nasce da un atto vandalico il primo albo italiano a fumetti!

Erano già stati reperiti albi datati 1924, ma si trattava di meri espedienti fiscali… Ora ne abbiamo trovato uno vero, ricco di curiosi risvolti politici. Qual è? Si intitola “Le burle di Furbicchio ai maghi” disegnato da Filiberto Scarpelli e pubblicato a Milano nella collana Raccolta Gaia dalla Casa editrice Imperia.

Le burle di Furbicchio

Quando molti anni fa mi capitò tra le mani un albo della serie Viaggi e Avventure della Taurinia che riportava in gerenza “Stampato nel 1924” pensai di aver fatto la scoperta del secolo. In realtà si trattava di una sonora bufala. La Taurinia, oltre a essere una casa editrice era una tipografia che sfornava mensilmente svariate pubblicazioni, alcune anche a cadenza bisettimanale. Alla fine del secondo conflitto mondiale, approfittando del caos generale, molti editori, con la complicità dei tipografi ristamparono alcune edizioni del loro catalogo con date antecedenti, oppure monche, tipo 194… omettendo l’ultima cifra. Queste, contrabbandate come copie invendute, non erano più soggette ad alcuna tassazione fiscale. L’editore evadeva quindi l’Ige – l’imposta oggi sostituita dall’IVA – con un notevole beneficio sul conto economico. I responsabili della Taurina non furono da meno e, avendo in casa le macchine da stampa, ripubblicarono con disinvoltura vari titoli delle loro collane con date apocrife: 1941, 1942 che, per un errore tipografico, diventò anche 1924.

Risolto il mistero, il più antico albo italiano restava “Le avventure aviatorie di un Balillino” disegnato da Carlo Cossio e pubblicato nel 1928 dall’editore Nerbini come supplemento a 420. Antecedente quindi al più celebre “Topolino contro Wolp” che lo stesso editore fiorentino diede alle stampe cinque anni dopo.

Restava, fino a qualche mese fa quando è venuto alla luce un albo davvero stampato nel 1924. Si tratta de “Le burle di Furbicchio ai maghi”, pubblicato a Milano dalla Casa Editrice Imperia come n. 4 della Raccolta Gaia. I disegni sono di Filiberto Scarpelli, che firma con una scarpa + elli. Sul Giornale dei Balilla n. 71 del 22 giugno 1924 compare una pubblicità della collana che risulta comporsi di cinque uscite.
Ma, al di là della scoperta e del reperimento di questo preziosissimo esemplare, è assai curiosa la genesi di questa edizione.

“da l’Avanti! a Il Popolo d’Italia

L’editore Imperia è la casa editrice che, con sede a Milano in via Settala 22, pubblica Il Balilla, supplemento de Il Popolo d’Italia, che vede tra i suoi direttori Eros Belloni e Armando Curcio e come capo redattore Giusto Vaglieri.
Il materiale ospitato nell’albo non ha nulla in comune con i contenuti del giornale dei giovani avanguardisti, anzi. Per capire cosa abbiamo in mano, dobbiamo fare un passo indietro alla notte tra il 23 e il 24 marzo 1921 quando una squadra fascista, in rappresaglia all’attentato anarchico noto come la strage del Diana, bersaglia con bombe la tipografia di via Settala dove si stampa il giornale socialista Avanti! e il suo supplemento per i ragazzi Cuore. Tutto viene distrutto. O quasi. Qualcuno pensa bene di “salvare” alcune tavole originali destinate a Cuore che tre anni dopo verranno riutilizzate per arricchire la Raccolta Gaia. Leggerezza nel titolare la collana, opportunismo nel riutilizzare i materiali… Non è questo il punto, quando constatare ancora una volta che nella storia della nostra nazione non sempre la mano destra sa cosa fa la sinistra.

Fonte : “Guida del fumetto italiano” – articolo di Gianni Bono


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