a cura della Redazione “Scuola e studenti” e “Focus Junior”


Non ci sono informazioni precise sull’utilizzo del ferro presso le popolazioni antiche, ma per convenzione si può considerare il 670 a.C. circa come data in cui il ferro ha assunto una importanza notevole e la metallurgia è diventata pian piano la chiave per lo sviluppo economico e militare. Il primo impiego del ferro è in realtà precedente a quella che viene definita l’età del ferro, che si sviluppa nel Mediterranei intorno al XII secolo a.C. e nell’Europa settentrionale tra il IX e l’VIII secolo a.C. Secondo alcuni studi, il ferro sarebbe comparso per la prima volta in Asia Minore. La prima testimonianza sull’uso del ferro è attribuita ai Calibi, popolazione che viveva a sud est del Mar Nero. Nel XII secolo a.C. si trovano testimonianze di leghe di ferro in India, Anatolia e nel Caucaso, mentre nell’Africa subsahariana a partire dal 1200 a.C.

Dal momento che tutti i congegni meccanici dovevano esser costruiti in ferro per resistere all’usura, il ferro divenne il metallo più importante. All’inizio del XVIII secolo l’industria del ferro era poco sviluppata in Gran Bretagna, poiché le foreste erano state compromesse dall’eccessivo sfruttamento per le costruzioni navali e perciò occorreva trovare nuovi modi di produrre ferro. Il metodo tradizionale per produrre ferro esigeva di avere a disposizione, nella stessa area, ferro, legname da trasformare in carbone e un fiume per la forza motrice. Il minerale di ferro era introdotto in una fornace alimentata con carbone di legna in presenza di carbonato di calcio e argilla che favorivano l’eliminazione delle scorie. La fornace era accesa e quando il ferro fondeva, si dovevano separare le scorie e versare il metallo liquido in canaletti di raffreddamento. Ciò che si otteneva era la ghisa, una lega di ferro e carbonio molto dura ma anche molto fragile, di impiego limitato.

Il FERRO è un metallo di colore bianco argenteo, capace di diversi stati ALLOTROPICI, denominati: alfa, beta, gamma, delta; solo il primo è stabile a temperatura ordinaria, gli altri si formano a temperature elevate.
Avendo proprietà fisiche diverse, vengono largamente sfruttati per ottenere prodotti speciali, dalle caratteristiche particolari. In aria umida il ferro si ossida (arrugginisce),e tale reazione prosegue anche verso l’interno del metallo, perché lo strato che si forma, costituito da CARBONATO BASICO, non aderisce alla superficie, proteggendo la, come accade per altri metalli.
Il ferro viene facilmente intaccato dagli acidi più comuni, tranne che dall’acido nitrico concentrato. A caldo è intaccato dagli IDRATI ALCALINI.
Allo stato puro ha una scarsa resistenza meccanica, ma questa è aumentata sensibilmente nelle LEGHE, specialmente quelle con il CARBONIO.

Fonte : “studenti.it”