di Guido Mancini – sezione “Natale in …Arte e poesia”
Tre belle poesie di Guido Mancini scritte durante l’arco delle feste natalizie
È NATO GESÙ Ecco i tre magi, edotti sapienti, giunti da terre lontane d’oriente per adorare il bambino Gesù, luce divina dalle eccelse virtù. Addita la cometa il cammino fino alla grotta col bimbo divino, che posto è in una mangiatoia tra steli di paglia e fili di stuoia. Lì quella stella è più luminosa con Giuseppe e Maria sua sposa, è lo splendore di Gesù bambino irradiato dal cuore suo piccino. La notizia si spande rapidamente e da ogni lato accorre la gente; quel che Isaia aveva profetizzato il 25 di Dicembre si è avverato. L’umile gente adora il Signore, ad omaggiarlo ecco il pastore, tutti chinati dinanzi al virgulto, Erode che trama è sito più in alto.
Scritta in occasione della rappresentazione della natività del 28 Dicembre 2019 a Poggio Sannita con l’arrivo dei Re Magi.
LA NATIVITÀ DI GESÙ Dal nunzio Angelo Gabriele, mandato da Dio ad Israele, ricevette la vergine Maria la novella del profeta Isaia. Venti secoli fa e poco più a Betlemme nacque Gesù. Da allor è memore sempre il venticinque di Dicembre. Rifugiati in una delle grotte a lenire il freddo della notte, ebbe Maria a partorir Gesù, promulgator di nobili virtù. L’uomo che Dio ha in gloria posto fu in una mangiatoia, dal fiato di un bue scaldato e dall’asino in itinere usato. Compiuto il divino mistero, cantando gli Angeli in coro, dal cielo scesero sulla terra a diffondere la lieta novella. Alla nascita del Redentore accorse, devoto, il pastore e una stella di luce celeste scese sulla grotta terrestre. Dopo lo spossante cammino i tre Magi, dal cuore divino, s’inchinarono davanti a Gesù con la fede che or non c’è più. Erode, un efferato tiranno, decretò la legge ad inganno, trucidò la prole innocente, ingenua e ignara di niente. Il Natale, avvento speciale, porta il messaggio augurale di pace e amore nel mondo a ché ogni cuor sia giocondo.
Il Natale è il giorno che ci richiama all’amore e alla fratellanza.
LA BEFANA Il giorno cinque di Gennaio la Befana apre il salvadanaio per comprare tanti bei doni da portare ai bambini buoni. E nella quiete della notte di ogni casa varca le porte, o silenziosa vien dal tetto e scende giù nel caminetto. Arreca i giochi e fa i regali che siano attesi, o speciali, soprattutto ai più piccini porta i dolci e i torroncini. Pur se scende neve a fiocchi reca in dono i suoi balocchi ed al buio li pone a sorpresa dentro ad ogni calza appesa. Ora tutti, grandi e piccini, le chiediamo pure i vaccini per distruggere quel fetente che è il terrore della gente.
Ogni bimbo sogna entusiasta la Befana e non importa se è bella, brutta, o addirittura fasulla, lui pensa solo al regalo che troverà, al mattino, accanto alla culla.
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