a cura della Redazione Dmax


L’assorbente igienico è un tampone per l’igiene intima della donna.

Gli assorbenti tra il 1600 e il 1700

In piena epoca del Re Sole nacque l’insana idea che lavarsi aumentasse il ciclo mestruale e che cambiare la biancheria provocasse malattie. Fu, quindi, un tripudio d’unguenti e profumi per coprire la puzza (che doveva essere nauseante!).

Tempi moderni

In età vittoriana le mestruazioni dovevano arrivare all’età prestabilita dai dottori; se non la si rispettava conveniva non farne parola. Si pensava, infatti, che il ciclo precoce portasse alla morte e che fosse causato da un eccesso di stimoli come l’andare a teatro, avere cotte infantili, ascoltare musica.

Secondo i dottori dell’epoca la regolarità del ciclo era correlata alla salute mentale: il corpo controllava la mente; credevano, inoltre, che durante il ciclo ogni sforzo sia intellettuale che emotivo potesse essere fatale.
Di gran moda tra le ragazze bene era la “cintura mestruale”: si legava intorno alla vita e teneva fermo un cuscinetto di stoffa. L’idea, sebbene buona, era molto scomoda: i cuscinetti irritavano la pelle, rendevano difficoltosa la minzione e provocavano diverse abrasioni. Solo alla fine del 1800 la Johnson & Johnson inventò i primi assorbenti usa e getta che paradossalmente furono un flop. Le signore erano troppo imbarazzate per richiederli al commesso, quindi continuarono ad usare quelli prodotti in casa.

La prima svolta si ebbe durante la prima guerra mondiale, quando le infermiere cominciarono ad usare le garze dei bendaggi dei soldati, molto più assorbenti del cotone.
Un paio di anni dopo, un tampone prodotto da quelle garze in cellulosa di cotone, fu distribuito dalla Kimberly-Clark in negozi in modalità self-service, per evitare imbarazzi coi commessi.