di Pippo Ferraro


Uno degli sport piu’ faticosi e che piu’ suscitano l’entusiasmo delle folle e’ senza dubbio il ciclismo. Oggi la fatica dei corridori si e’ alquanto ammorbidita grazie ai notevoli miglioramenti meccanici che col passare degli anni hanno reso la bicicletta quasi un mezzo tecnologico. Vi racconteremo di alcuni tra i piu’ grandi atleti che hanno contribuito e rendere popolare ed amato da tutti questo sport,partendo dall’epoca detta eroica fino agli attuali campioni.
Doveroso iniziare questa rassegna di indimenticabili campioni con Costante Girardengo.

Costante Girardengo

Nato a Novi Ligure nel 1893,fu in attivita’ dal 1912 al 1936.Per lui si utilizzo’ per la prima volta il superlativo “campionissimo”.Il suo palmarès comprende:due giri d’Italia,5 Milano Sanremo,3 giri di Lombardia,3 giri del Piemonte e 9 campionati italiani.Fu dominatore incontrastato per molti anni,malgrado la pausa per la prima guerra mondiale,soltanto nel 1926,superati i trentanni,cedette lo scettro al nuovo astro nascente,Alfredo Binda.

Girardengo,oltre che per le sue imprese sportive,e’ ricordato per una amicizia pericolosa con un bandito dell’epoca,Sante Pollastri ,suo grande ammiratore.Questi fatti sono rievocati in una nota canzone del cantautore Francesco de Gregori dal titolo”Il bandito e il campione”.
Conclusa la carriera sportiva,Girardengo fu commissario tecnico della nazionale italiana al Tour de France e guido’ Gino Bartali al successo del 1938.

Alfredo Binda

Parafrasando una frase di una celebre serie di film di spionaggio potremmo dire:”il mio nome e’ Binda,Alfredo Binda”. Nato nel 1902,professionista dal ’22 al ’36 non conobbe quasi rivali nel corso della sua carriera.Vinse 5 giri d’Italia,solo Coppi e Merckx riusciranno ad eguagliarlo,tre volte campione del mondo su strada.Quattro volte il campionato italiano su strada ed al tre classiche tra cui due giri del Piemonte e due giri di Toscana.

Rimase storica la sua rivalita’ con il coetaneo Guerra,mentre Girardengo pote’ opporsi a Binda solo quando ormai era verso la fine della carriera.
Al termine della prima guerra mondiale,si trasferisce in Francia,a Nizza, con il fratello.Lavora in un cantiere edile e comincia anche a praticare il ciclismo con successo.Dopo numerose vittorie oltr’alpe,nel ’25 rientra in Italia e dà inizio alla sua splendida serie di vittorie .Non aveva rivali su ogni tipo di percorso.Fu cosi’ che la federazione ciclistica nel 1930 decise di pagare a Binda un premio equivalente a quello del vincitore del giro d’Italia ma a condizione che non vi partecipasse.
Talmente schiacciante era la sua superiorita’ nei confronti degli avversari del momento.
Partecipo’ solo una volta al Tour de France,proprio nel ’30.Dopo aver vinto due tappe pirenaiche,si ritiro’ dalla corsa.I motivi furono due.Guasto meccanico e,forse piu’ rilevante, dissidi con la federazione italiana che non aveva ancora versato l’indennizzo per non aver partecipato al giro d’Italia.Si preparo’ meglio per il mondiale di Liegi che vinse autorevolmente.
Si ritiro’ dall’attivita’ agonistica nel ’36.Dopo la seconda guerra mondiale divenne commissario tecnico della nazionale italiana.Porto’ al successo nel Tour de France Bartali nel ’48, Coppi nel 49′ e nel ’52, Nencini nel ’60. Nel campionato del mondo Coppi nel ’52 a Lugano e Baldini nel ’58 a Reims.

Learco Guerra

L’unico corridore che riusci’ a contrastare Binda fu Guerra.Da qui la famosa rivalita’.
Nonostante avesse cominciato tardi la carriera professionistica di ciclista,Guerra riusci’ ad ottenere notevoli risultati battendo piu’ volte il forte Binda.

Guerra era un corridore possente e soprattutto passista,non amava le salite.
Molto forte nelle volate.Combattente nato,riusci’ ad aggiudicarsi il campionato del mondo del 1931,la Milano Sanremo del ’33 e nel ’34 il giro d’Italia ed il giro di Lombardia nonche’ cinque campionati italiani consecutivi.In totale vinse 31 tappe del Giro,solo Cipollini e Binda hanno fatto meglio di lui. Per il suo aspetto e la sua forza,fu preso a simbolo dell’Italia fascista come atleta forte e tenace .