a cura della Drs Maria Luigia Bianco


Un piacere irrinunciabile per chi ama cominciare la giornata con l’aroma del caffè e un paio di biscotti inzuppati nel latte o un pasto superfluo per coloro che si svegliano con lo stomaco chiuso e che proprio non ne vogliono sapere di sedersi a tavola a sgranocchiare fette biscottate o muesli. Tutti avranno sentito dire che la prima colazione è un pasto importantissimo, uno dei principali della giornata insieme a pranzo e a cena, al punto che molte mamme si disperano e cercano mille espedienti pur di far mangiare qualcosa al figlio. Eppure per molti riuscire a cambiare abitudine è qualcosa di estremamente difficile, ma spero che qualche conoscenza in più in merito ai benefici della colazione possa essere uno stimolo efficace al fine di modificare alcuni comportamenti.

Chi consuma regolarmente una colazione quantitativamente e qualitativamente bilanciata sembra essere meno esposto al pericolo di eccesso ponderale; infatti, chi salta questo pasto rischia di arrivare al pranzo molto più affamato, col risultato che sarà facile consumare porzioni eccessive o scegliere vivande più elaborate e caloriche. Nell’ottica di prevenire sovrappeso e obesità soprattutto in età infantile e adolescenziale, vera piaga delle moderne società benestanti, educare a consumare la prima colazione assume un ruolo di primo piano, seppur con le dovute distinzioni: merendine, dolci confezionati e biscotti molto ricchi in grassi e zuccheri non rappresentano certamente alimenti esemplari. Diversi studi hanno rilevato che il consumo, a colazione, di alimenti integrali e a basso contenuto di zuccheri è associato ad una maggiore introduzione di vitamine e minerali nei bambini; inoltre, gli adulti che consumano alimenti integrali a colazione assumono più fibra nell’arco della giornata, nota per la sua azione protettiva nei confronti di disordini metabolici e cardiovascolari. Anche l’assetto ormonale e la risposta metabolica dell’organismo subiscono delle alterazioni: in chi fa abitualmente colazione il rilascio di ormoni che inducono sazietà (come leptina e peptide YY) risulta più elevato anche ai pasti successivi rispetto a chi salta il primo pasto della giornata; ciò significa, in parole semplici, che il nostro organismo riesce a regolare meglio il bisogno di cibo. Non si deve poi dimenticare che al mattino ci svegliamo dopo un’intera notte di digiuno: recarsi a scuola o al lavoro con lo stomaco vuoto riduce la capacità di concentrazione e attenzione. Basti pensare che il cervello si nutre quasi esclusivamente di zucchero, per cui se le scorte di carboidrati sono esaurite l’organismo deve ricorrere ad altre vie metaboliche per salvaguardare il corretto funzionamento del sistema nervoso. Anche in ambito nutrizionale, è proprio il caso di dirlo, vale il detto che il buongiorno si vede dal mattino…e soprattutto dalla colazione.