a cura di Luciana Gennari


Limite, condizioni e precauzioni che un genitore deve rispettare per regalare soldi ai figli. Le donazioni di denaro ai figli possono essere fatte o in contanti (a patto che l’importo non superi i limiti di tracciabilità definiti dalla legge) o con strumenti tracciabili (come bonifici o assegni).

Tuttavia, lasciare traccia del passaggio del denaro da un conto a un altro genera spesso timore tra i privati, poiché potrebbe allertare il fisco e portare a un controllo o alla richiesta di pagamento delle imposte. Sono timori fondati? 

Si può fare una donazione di denaro ai figli tramite bonifico? Cerchiamo di fare chiarezza sul punto.

Donazione: con o senza notaio?

Quando si fa una donazione, è necessario l’atto notarile e due testimoni solo se il bene donato è un immobile o quando il valore della somma è da considerare “non modico” in relazione alle condizioni economiche del donante e del donatario.

Tutto ciò che non arricchisce eccessivamente il donatario e non impoverisce troppo il donante può avvenire anche in modo informale, con una scrittura privata o anche con il semplice bonifico.

Ad esempio, se un padre vuol regalare 5mila euro a un figlio non deve né andare dal notaio né necessariamente redigere un atto scritto. Potrà limitarsi a effettuare un bonifico sul conto del beneficiario specificando una idonea e univoca causale. Potrà ad esempio scrivere “regalo”, “contributo”, “donazione”, ecc. Non esistono formule standard.

Se la donazione è rivolta a garantire al donatario uno specifico risultato (ad esempio l’acquisto di una moto), sarà opportuno che la causale lo specifichi.

Donazione: si pagano le tasse?

Sono due le imposte che entrano in gioco quando si fa una donazione:

  • l’imposta sulle donazioni;
  • l’imposta di registro.

Vediamole singolarmente.

A quanto ammonta l’imposta di registro su una donazione?

L’imposta di registro va versata solo se la donazione:

  • avviene tramite notaio (il quale, come detto, è necessario solo per donazioni di immobili o di somme elevate);
  • a condizione che si tratti di una “donazione diretta”, ossia senza uno specifico scopo (ad esempio quando il padre vuol regalare 10mila euro a un figlio lasciandolo libero di spenderle come vuole o di risparmiarle).

È invece da qualificare come “donazione indiretta” quella che il genitore fa al figlio per consentirgli di acquistare uno specifico bene (come la casa).

Si pensi al padre che versa sul conto del figlio o direttamente del venditore la somma pari al prezzo per l’acquisto di un’auto o di un appartamento.

Come vedremo più avanti, la donazione indiretta non sconta l’imposta di registro.

A quanto ammonta l’imposta su una donazione?

In generale, l’imposta sulle donazioni è pari all’8% della somma donata. Essa dovrà essere versata dal donatario, che dovrà quindi dichiarare all’Agenzia delle Entrate quanto ricevuto dal donante.

Tuttavia, se la donazione avviene tra:

  • coniugi, ascendenti o discendenti in linea retta (padre, figli, nonni e nipoti), essa è esente fino a 1 milione di euro. Oltre un milione – e solo per il valore eccedente tale limite (cosiddetta franchigia) – l’imposta è del 4%;
  • fratelli e sorelle, la donazione è esente fino a 000 euro. Oltre tale limite – e solo per il valore eccedente la franchigia – l’imposta è del 6%;
  • altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado, la donazione è tassata al 6%.

Quando il donatario è un disabile grave ai sensi della Legge 104/92, la donazione è esente fino a 1,5 milioni. Oltre tale franchigia, l’aliquota è quella definita dal rapporto di parentela per come visto sopra.

Donazione per comprare casa al figlio: si pagano le tasse?

Quando un genitore intende comprare la casa al figlio può donargli la somma senza alcun rischio di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Tale importo infatti non deve essere dichiarato, come chiarito dalla Cassazione con sentenza n. 7442 del 20 marzo 2024. La Corte ha così bocciato l’operato dell’Agenzia delle Entrate (vedasi circolare n. 30/2015) che richiedeva, in tali casi, il versamento dell’imposta di registro.

Il genitore potrà versare i soldi direttamente sul conto del figlio o del venditore senza temere più un controllo dell’Agenzia delle Entrate.

La donazione può avvenire con bonifico?

Si può donare tramite bonifico una somma di denaro al figlio senza quindi dover dichiarare nulla all’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dall’importo bonificato.

Con l’unica precisazione che, se si tratta di donazione di “non modico valore”, essa deve avvenire tramite rogito notarile: diversamente potrà essere contestata, senza limiti di tempo, da chiunque vi abbia interesse poiché nulla.

Si tratta però di una conseguenza civilistica che non ha alcuna implicazione nei confronti del fisco.

Si tenga, infine, conto che la donazione non potrà mai determinare una riduzione del patrimonio del donante tale da impedire a questi di rispettare le quote di legittima dovute agli altri eredi legittimari (coniuge e figli).

Diversamente questi ultimi, entro 10 anni dal decesso del donante, potranno contestare la donazione.

Esiste un limite per una donazione con bonifico a un figlio?

Nel rispetto delle regole appena indicate, non esiste alcun limite alla somma che un padre può bonificare sul conto del figlio a titolo di donazione.

Chiaramente più è alto l’importo, maggiore sarà il rischio di dover poi affrontare controversie con gli altri eredi legittimari.

E chiaramente, se la somma è talmente alta da impoverire il donante in modo significativo, resterà sempre necessario l’atto notarile e con esso il versamento dell’imposta di registro.

Fonte : https://www.laleggepertutti.it – 8 Maggio 2024  – Autore: Angelo Greco


Luciana Gennari

Nata a Roma il 7 febbraio 1953Vive a Roma

Persona con Disabilità per Ischemia cerebrale. Mamma di tre ragazzi. Raffaello: il figlio dell’amore, il figlio del desiderio e il figlio della scelta. Simone il figlio del desiderio ha una gravissima disabilità dalla nascita. Francesco il figlio della scelta, di anni 30, con patologia schizofrenica (malattia invisibile), morto il 26 novembre 2021. Già Presidente della Consulta per i Diritti delle Persone con Disabilità – Municipio IX ROMA EUR – Comune di Roma, dalla sua istituzione nel 1999 ad oggi, fino alla morte del proprio figlio. In questa Rubrica si potrà parlare di disabilità motoria, sensoriale, intellettiva e mentale, perché farlo dà la possibilità a chi ci circonda di confrontarci ed aiutarci. Sarà un impegno prezioso per un gesto di servizio e di solidarietà autentica.

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