a cura della Redazione di Club50-Plus


C’è una questione che per quanto venga dibattuta, non riesce ancora a trovare una risposta definitiva: chi dovrebbe pagare al primo appuntamento?

Il primo incontro a due, spesso ci costringe a fare i conti con questioni che non ci eravamo più posti da tempo, una delle quali riguarda proprio chi pagherà il conto. Potremmo considerarlo come un banco di prova, ma ne potrebbe uscire anche un gran pasticcio.

 Non c’è un altro posto che possa diventare teatro di uno scontro di civiltà, col suo protocollo strapazzato dall’evolversi dei tempi, più di un tavolo di ristorante di un primo appuntamento: quella tradizionalista dei ruoli di genere fissi (paga lui, poi matematicamente ci prova) e quella futurista dei ruoli liquidi: non si sa chi paga, non è detto che qualcuno ci provi, come e se da questa cena possa nascere qualcosa non è chiaro, ma almeno nessuno ha prevaricato nessuno.

In tempi moderni gli uomini sono diventati meno cavalieri e le donne ci tengono a sottolineare il loro essere indipendenti. I rapporti di oggi sono più complicati, gli equilibri più fragili. Le persone hanno bisogno di dimostrare la loro indipendenza. Le donne ci tengono molto, o almeno alcune. Non vogliono dover sottostare a schemi sentendosi costrette a dover accettare attenzioni non desiderate.

Perché è importante chiedersi chi paga al primo appuntamento?

Perché l’elemento del “chi paga” viene caricato di significato all’interno della dinamica di un appuntamento. Secondo Psychology Today, chi paga sarà anche colui/colei che detterà le aspettative sul prosieguo dell’appuntamento.  Secondo uno studio del 2017, l’85% degli uomini ritiene di dover pagare al primo appuntamento e il 72% delle donne si dichiara d’accordo.

Il copione degli appuntamenti eterosessuali rimane mediamente lo stesso: l’uomo chiede di uscire alla donna e ci si aspetta che sia lui a pagare. Sempre secondo lo studio gli uomini hanno aspettative più alte se sono loro a pagare e se l’appuntamento avviene in casa e non in un luogo pubblico.

Come uscirne ?

Premesso che non esiste una ricetta definitiva per essere invulnerabili in amoreil galateo, almeno per il primo appuntamento, prevede che a dover pagare sia chi invita e sceglie il posto.

Chi fa l’invito paga il conto, spazzando via tutte le problematiche al ruolo di genere. È così da sempre, a meno che si esca in compagnia e venga chiarito, prima di ogni altra cosa, che ognuno paga per sé.

Dalle mie parti si dice “fare alla romana” e quando lo si dice non c’è bisogno di diventare seri, è sufficiente dirlo in modo leggero. I motivi per cui si paga alla romana sono molteplici, non per forza legati alle implicazioni sessuali o al sentirsi in debito ed è quasi la regola quando si esce con gli amici.

Lo scontro di culture diverse: Italia e Germania.

 Avendo superato i 50 e vivendo a Monaco di Baviera, in Germania, da oltre 20 anni ho avuto modo di osservare quanto siano diverse le consuetudini sociali tra i due Paesi (ammesso che nel frattempo non sia cambiato tutto anche nel Bel Paese).

Innanzitutto, per alcuni uomini e donne, decidere con chiarezza a chi toccherà  pagare le consumazioni del primo appuntamento è talmente  importante, che riescono a rilassarsi solo dopo averlo chiarito prima o all’inizio dell’incontro. Quando è capitato di sentirmi dire: “prendi pure quello che vuoi, offro io” , devo dire che mi sono sentita molto più imbarazzata che sollevata. Considerato che, fatte salve le eccezioni, qui normalmente ognuno paga esattamente solo ciò che ha consumato (che non significa alla romana) facendo l’elenco al cameriere che stila tanti conti quanti sono gli avventori, capisco la necessità di far sapere fin da subito l’intenzione di derogare alla regola.

Purtroppo, questo vale sia che ci si incontri con una persona per un caffè, per un aperitivo o, a maggior ragione per una cena.

Analizzato da un punto di vista meramente razionale, non fa una piega, ma in quei momenti, quanto mi è mancata un po’ di galanteria latina! Nessuno va in rovina per aver offerto un caffè o una cena e, va da sé che al secondo incontro, sarà l’altra persona a farsi avanti per pagare.In fondo, anche questo è un modo per valutare la persona che abbiamo di fronte.

Mi chiedo a questo punto “come mai”? Perché diamo tanto significato a una cosa così marginale? Qualcuno mi ha risposto: “perché chi è tirchio con il denaro lo è anche con i sentimenti.

Ammesso che sia vero, vale solo per gli uomini? No. La risposta è che l’emancipazione e la modernità non possono togliere il piacere di ricevere di buon grado un gesto galante.

Qualche dato interessante.

Alla luce di quanto sperimentato qui in Germania, sono arrivata alla conclusione che si tratti di una questione culturale. A riprova di quanto detto, una ricerca promossa da un portale per incontri internazionale, ha portato alla luce i seguenti dati. In Italia i gesti di cavalleria e il romanticismo in generale sono apprezzati dal 94% delle donne italiane.

E quale è il gesto di cavalleria preferito? “Pagare il conto” (43%).

Sia uomini che donne concordano sul fatto che sia il gesto di cavalleria maggiormente apprezzato. Interrogati sull’aspettarsi o meno di dover pagare l’intero conto, ha risposto “sì” il 71% degli uomini contro il 2% delle donne.

In Germania il gesto di cavalleria preferito (da uomini e donne) è “ascoltare senza interrompere” con il 53% dei voti (in Italia si è fermato a uno scarso 32%), mentre farsi carico del conto delle consumazioni ha raccolto solo il 29% di preferenze

Significa forse che noi donne italiane (ma anche gli uomini) non siamo poi così moderni? 

È una battaglia inutile cercare di andare oltre ai condizionamenti sociali con cui è cresciuto ciascuno di noi? 

Bisognerebbe imparare a dividere il conto senza nemmeno accorgercene come fanno nei progrediti Paesi del nord o piuttosto possiamo rassegnarci serenamente alla nostra visione del gentleman e al fatto che è quella che, in fondo, ci piace ancora?

Fonte : Club50-plus.it – art. a cura di Emilia31