a cura di Luciana Gennari

L’inabilità al lavoro spetta a chi abbia una certificata assoluta e permanente menomazione fisica o mentale che gli impedisca di svolgere qualsiasi attività lavorativa
Sei affetto da una patologia, più o meno rara, che ti impedisce di svolgere regolarmente il tuo lavoro, perché ad esempio ti comporta notevoli fatiche nel compiere le azioni della vita quotidiana, oppure ti provoca forte stress psicologico, o ancora implica lo svolgimento di terapie continuative e particolarmente pesanti.
Espletare dunque il tuo lavoro diventa sempre più difficile e ti chiedi se la tua condizione possa rientrare tra quelle che consentono il riconoscimento del diritto all’inabilità al lavoro e, soprattutto, se tu abbia diritto in mancanza della possibilità di svolgere attività lavorativa a qualche sussidio per poterti comunque mantenere.
Cerchiamo allora di fare chiarezza sul punto e di capire, in questo breve articolo, chi ha diritto all’inabilità al lavoro e come si possa accedere alla pensione di inabilità.
L’inabilità al lavoro
Per inabilità al lavoro si intende la presenza di una menomazione fisica o psichica che impedisca l’assoluto svolgimento di qualsivoglia attività lavorativa.
È importante, innanzitutto, distinguere tra inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro e inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
Mentre, in quest’ultimo caso, il lavoratore dovrà essere esonerato dallo svolgimento delle mansioni che non è più in grado di espletare e adibito a mansioni compatibili con il proprio stato di salute medicalmente accertato e conformemente alle prescrizioni dettate dal medico specialista presso il quale è in cura e dal medico del lavoro, in caso invece di inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro, l’interessato verrà dichiarato incapace (a causa appunto di una malattia fisica o mentale) a svolgere qualsiasi mansione relativa a qualsiasi tipo di lavoro e, pertanto, completamente incapace a lavorare e, in ragione di ciò, avrà diritto di beneficiare della pensione di inabilità, non potendosi altrimenti procurare un reddito.
L’iter per il riconoscimento dell’inabilità al lavoro prende avvio mediante la trasmissione da parte del proprio medico curante di un certificato medico introduttivo all’Inps, per via telematica.
L’invio di tale certificato dovrà quindi essere seguito dalla presentazione, sempre all’Inps, da parte dell’interessato, della domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità. La domanda può essere proposta personalmente, accedendo alla propria area personale tramite Spid, oppure avvalendosi di un patronato o associazione di categoria di propria fiducia.
Successivamente, affinché venga riconosciuta e certificata l’inabilità al lavoro, è necessario essere sottoposti a visita medico-legale da parte di una apposita commissione medica integrata, composta da sanitari dell’Asl e da un medico dell’Inps.
In materia di invalidità civile, l’Inps ha pubblicato specifiche Linee Guida, utili sia nella valutazione della percentuale di inabilità in sede di visita medico-legale, sia nell’individuazione delle patologie classificabili come limitanti, ai fini della capacità lavorativa.
La pensione di inabilità
La legge prevede espressamente, a favore di coloro che si trovano nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa per infermità non dipendente da causa di servizio, il diritto di beneficiare di un particolare trattamento pensionistico, detto pensione di inabilità.
Per accedere alla pensione di inabilità è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- inabilità totale permanente al lavoro medicalmente certificata
- reddito inferiore alla soglia stabilita per legge ogni anno (per il 2023 detta soglia è pari a 17.920 euro)
- età compresa tra i 18 e i 67 anni
- cittadinanza italiana (per gli stranieri comunitari è sufficiente l’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza e per gli extracomunitari il permesso di soggiorno di almeno un anno)
- avere la residenza stabile e abituale sul territorio italiano
La pensione di inabilità viene erogata dall’Inps su 13 mensilità e il suo importo varia di anno in anno in relazione agli adeguamenti del costo della vita. L’ammontare della pensione per invalidi civili totali per il 2023 è pari a 313,91 euro, con limite di reddito, come detto, pari a 17.920 euro.
Come la domanda per il riconoscimento dell’ invalidità, anche la domanda di pensione può essere presentata direttamente online sul sito dell’Inps, accedendo alla propria area personale tramite Spid, oppure avvalendosi dell’ausilio di un patronato o un’associazione di categoria.
Presupposto necessario per proporre la domanda di pensione è che la minorazione sia stata riconosciuta nel verbale rilasciato dall’apposita commissione medico-legale al termine dell’accertamento sanitario.
Presentata la domanda, bisognerà attendere l’invio da parte dell’Inps del verbale di invalidità civile, tramite raccomandata a.r. o pec, se l’utente ha fornito un proprio indirizzo di posta elettronica certificata.
Fonte: https://www.laleggepertutti.it/ – 12 Settembre 2023 – Autore: Valentina Azzini

Luciana Gennari
Nata a Roma il 7 febbraio 1953 – Vive a Roma
Persona con Disabilità per Ischemia cerebrale. Mamma di tre ragazzi. Raffaello: il figlio dell’amore, il figlio del desiderio e il figlio della scelta. Simone il figlio del desiderio ha una gravissima disabilità dalla nascita. Francesco il figlio della scelta, di anni 30, con patologia schizofrenica (malattia invisibile), morto il 26 novembre 2021. Già Presidente della Consulta per i Diritti delle Persone con Disabilità – Municipio IX ROMA EUR – Comune di Roma, dalla sua istituzione nel 1999 ad oggi, fino alla morte del proprio figlio. In questa Rubrica si potrà parlare di disabilità motoria, sensoriale, intellettiva e mentale, perché farlo dà la possibilità a chi ci circonda di confrontarci ed aiutarci. Sarà un impegno prezioso per un gesto di servizio e di solidarietà autentica.
Email: luciana.gennari53@gmail.com
Cell: +39 3358031152

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