a cura della Redazione di “Storia & Ricorrenze”


Karol Joseph Wojtyla nasce il 18 maggio 1920, a Wadowice, a una quarantina di chilometri da Cracovia, l’antica e regale capitale della Polonia. Il 1° novembre 1946 diventa prete; il 4 luglio 1958 vescovo; il 16 ottobre 1978 Papa. E’ stato il Papa dei giovani e della famiglia, il primo a viaggiare in tutto il mondo, a lanciare un anatema contro la criminalità organizzata, a dire a tutti: “Non abbiate paura” .

La vita

Nato a Wadowice, lavora in una cava, dopo la chiusura, a causa della Seconda guerra mondiale, dell’università in cui studiava. Poi è al seminario di Cracovia. Ordinato sacerdote nel 1946, a Roma consegue un dottorato in teologia. Nel 1948 torna in Polonia e dieci anni dopo, Papa Pio XII lo nomina Vescovo Ausiliare di Cracovia. E’ Arcivescovo di Cracovia nel 1964; partecipa al Concilio Vaticano II (1962-65). Cardinale nel 1967 e Papa il 22 aprile del 1978 quando inaugura il suo pontificato con queste parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.

Il Papa che amava la montagna e che urlò contro la mafia

Durante il suo Pontificato si contano 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, visita 317 delle attuali 332 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo sono stati 104. Lo abbiamo visto sciare sui monti innevati del Terminillo, della Marmolada e dell’Adamello e sopravvivere a un grave attentato il 13 maggio del 1981 in piazza San Pietro e poi perdonare Ali Agca. Lo abbiamo ascoltato mentre parlava ai ragazzi nelle Giornate Mondiali della Gioventù, da lui istituite, e mentre gridava, era il 9 maggio 1993, il suo anatema contro la mafia: “Convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio”. Ha scritto 5 libri e celebrato 147 riti di beatificazione – nei quali ha proclamato 1338 beati – e 51 canonizzazioni. Muore il 2 aprile 2005 alle ore 21.37, alla vigilia della Domenica della Divina misericordia ed è sepolto l’8 aprile nelle Grotte Vaticane, subito dopo i solenni funerali celebrati in Piazza San Pietro. Per dargli l’ultimo salutio, a Roma arrivano oltre 4 milioni di persone che lo vogliono “Santo subito”. La burocrazia vaticana brucia i tempi, accogliendo l’appello. A nove anni dalla morte, il 27 aprile 2014, Papa Francesco proclama santi Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. “I due papi”, dice, “sono stati uomini coraggiosi”, non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. Wojtyla e Roncalli “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia”.

Il ricordo

A cento anni dalla nascita di Papa Wojtyla, la sua Polonia gli dedica tre giorni di celebrazioni, iniziate con con la recita del rosario per la fine della pandemia, trasmessa su YouTube. Nelle chiese di tutto il Paese i vescovi ricorderanno l’invito a “non avere paura” e ad “aprire, anzi spalancare le porte a Cristo” pronunciato da Giovanni Paolo II.

Fonte : Rainews