a cura della Redazione Focus Junior


È un genio… mi capisce più di un essere umano… gli manca solo la parola: queste e altre frasi caratterizzano quasi invariabilmente il vocabolario di chi ha un cane in casa, e vede nel quadrupede una sorta di genio peloso, capace di esprimere emozioni e apprendere concetti come e più di un essere umano. Non vogliamo avanzare dubbi sulle reali capacità intellettive di questi animali, piuttosto sul metodo: bastano gli aneddoti per stabilire l’intelligenza di un cane?

I cani sono davvero così intelligenti? Secondo il gruppo di ricerca che ha creato il Genius Dog Challenge la risposta è no: serve un monitoraggio attento (e più scientifico) prima di poter affermare “il mio cane è intelligente come un umano”. Così, dopo un anno di ricerche condotte da remoto a causa della covid, il team ungherese dietro all’esperimento ha pubblicato i suoi risultati su Royal Society Open Science, in uno studio che dimostra l’esistenza di cani particolarmente intelligenti, e bravi quanto i bambini a imparare nuove parole.

Sappiamo da tempo che i cani sono in grado di imparare alcune parole, e che lo fanno con relativa facilità se queste parole sono associate ad azioni precise: «seduto!» o «prendi la pallina!», per esempio. Fanno invece più fatica quando le parole si riferiscono a oggetti specifici: secondo Shany Dror, una delle autrici dello studio, «abbiamo passato due anni a cercare in giro per il mondo cani di questo tipo, e ne abbiamo trovati solo sei», i cui padroni hanno potuto dimostrare che i loro animali erano in grado di imparare i nomi di 26 oggetti diversi e ricordarseli per qualche giorno.

sei geni a quattro zampe. La loro esistenza è stata rivelata lo scorso luglio in uno studio che li ribattezzava “gifted word-learner”, esemplari con il dono di imparare nuove parole di ogni tipo, anche quelle relative a oggetti (per esempio uno dei loro giocattoli). Questi sei animali sono stati poi sottoposti a mesi di esami intensivi per metterne alla prova il talento, e sono così diventati il soggetto del nuovo studio appena pubblicato.

I sei cani hanno imparato, nel corso di diversi mesi, i nomi di altri 12 oggetti; il vero scopo dell’esperimento, però, era capire quanto a lungo si ricordassero questi nomi: anche i cani più intelligenti tendono a dimenticarsi certe parole dopo un po’ di tempo che non le sentono. I sei soggetti sono stati dunque messi alla prova: prima è stato chiesto loro di ricordare il nome di un giocattolo dopo una settimana, poi due, e così a crescere fino ad arrivare a due mesi.

12 parole nuove a settimana. Tutti e sei non hanno fatto fatica a superare il primo step: 12 nuove parole in una settimana è il ritmo a cui i bambini (umani) di un anno imparano nuove parole. Con l’aumentare dell’intervallo di tempo, i cani non hanno perso troppa efficacia: solo uno non è riuscito a superare lo scoglio di un mese senza ripassi, mentre gli altri cinque hanno retto fino ai due mesi, ricordandosi almeno una parte delle parole insegnate loro.


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