di Roberta Annecchini (Biocity Natura)


Il cambio di stagione in arrivo è collegato in maniera fisiologica anche alla caduta dei capelli. Da sempre la capigliatura rappresenta un elemento fondamentale per esprimere la nostra personalità, bellezza e seduzione, un’importante biglietto da visita al pari dell’abbigliamento.

La caduta dei capelli è spesso angosciante e può assumere dei risvolti psicologici, ma quando questo evento è limitato solo alla stagione autunnale rientra tendenzialmente nei normali processi fisiologici. La maggiore esposizione estiva ai raggi ultravioletti ed altri agenti atmosferici percepiti come stress, nella maggior parte delle persone, porta tutti i bulbi piliferi in una fase definita telogen, ovvero di caduta. Inoltre il ciclo dei nostri capelli è sincronizzato anche da aspetti cronobiologici legati alle variazioni stagionali, dove in primavera la crescita dei capelli aumenta per proteggere la cute della testa, in autunno, in preparazione della stagione invernale, invece i capelli in eccesso vengono eliminati. Il numero di capelli che perdiamo giornalmente va dai 50-60 fino ai 100 e anche di più in alcuni soggetti. Questo aspetto della caduta dei capelli può assumere un interessante parallelismo con il fenomeno stagionale del regno vegetale del “foliage”, ribadendo il concetto che lega l’essere umano alla Natura, che per via della loro somiglianza formano un insieme indivisibile, un’unità dove le parti sono in rapporto al tutto, la rappresentazione del Microcosmo nel Macrocosmo.

Non sempre tuttavia, questo problema è sinonimo di calvizie o di altri disturbi a volte più gravi che necessitano di un’indagine profonda e dunque l’intervento di una visita dermatologica. Infatti si stima che il classico appuntamento della caduta stagionale si esaurirebbe nel periodo di Gennaio, non a caso, il 21 del mese ricorre la festività di Sant’Agnese, considerata la protettrice dei capelli. Un bellissimo esempio di come empirismo e tradizione si identifichino con la realtà scientifica.

Se invece il fenomeno dovesse durare più a lungo della stagione interessata potrebbe rappresentare il sintomo di un malessere. Possiamo per esempio banalmente renderci conto di una situazione che non rientra nella normalità, quando sul cuscino o sul pettine i capelli che incontriamo sono decisamente troppi e se questa cosa dura da parecchio tempo. Esistono condizioni non fisiologiche che riguardano entrambi i sessi, che vale la pena affrontare in maniera approfondita. La genetica e fattori ambientali come lo stress continuo e l’inquinamento ambientale, i trattamenti cosmetici sbagliati, l’assunzione di alcune classi di farmaci, le carenze nutrizionali e i problemi ormonali sono in genere tra le cause più comuni correlate. Alopecia areata, lichen sclero-atrofico, lupus, alopecia cicatriziale, sono alcune delle importanti patologie della cute che possono anche portare a una situazione irreversibile nella perdita definitiva dei follicoli piliferi e dei capelli e vanno assolutamente affrontate in ambito strettamente medico-dermatologico.

Recenti studi scientifici stanno esaminando ulteriori farmaci che bloccano il recettore prostaglandina PGD2, che sembrerebbe avere un effetto inibitorio sulla crescita dei capelli. Le prostaglandine sono delle molecole derivate dalla cascata dell’acido arachidonico e svolgono un ruolo importante come mediatori di processi flogistici. Risulta fondamentale dunque partire da una buona prevenzione in tavola, inserendo soprattutto quei cibi ed alimenti antinfiammatori, ricchi in omega 3; pesce azzurro, alghe e semi oleaginosi, che aiuterebbero a riequilibrare il corretto rapporto tra gli acidi grassi essenziali, perchè gli omega 6 sono molto abbondanti nell’alimentazione occidentale. Sarà opportuno eliminare o comunque fare attenzione a tutti quei prodotti confezionati e dell’industria da forno, tra cui snacks, dolci e merendine che contengono zuccheri raffinati e grassi idrogenati, ma anche a formaggi, insaccati e carni conservate. Non bisognare dimenticare che molti fattori nutrizionali che influenzano direttamente i capelli, possono condizionare anche lo stato di salute della nostra pelle.

La letteratura rivela quel poco che si sa sulla nutrizione e la caduta dei capelli. In individui altrimenti sani, i fattori nutrizionali sembrerebbero svolgere un ruolo nei soggetti con persistente aumento della perdita dei capelli. Hard 40 anni fa dimostrò l’importanza degli integratori di ferro nelle donne non anemiche che ne portavano una carenza, con la perdita dei capelli. Le concentrazioni di ferritina sierica ci forniscono una buona valutazione dello stato del ferro in un individuo. I primi dati pubblicati da Rushton mostrarono che le concentrazioni di ferritina erano un fattore importante nella caduta dei capelli della donna. Quello che non è del tutto chiaro è il dosaggio e il livello di assunzione di ferro da integrare nei soggetti con incremento della perdita di capelli,  non ancora stabilito in modo definitivo. Anche il ruolo dell’amminoacido essenziale l-lisina sembrerebbe essere importante. Alcuni dati in doppio cieco hanno confermato i risultati di uno studio su un campione di donne, in cui il gruppo trattato con l-lisina e ferro ha risposto in percentuale significativa alla terapia. E’ fondamentale quindi focalizzare l’attenzione principalmente sull’alimentazione per evitare possibili carenze nutrizionali, che sono frequenti incontrare soprattutto nella dieta di persone vegane, le quali molto spesso non raggiungono il fabbisogno quotidiano di questo amminoacido essenziale, perchè non vengono rispettate determinate associazioni di alimenti. La lisina è un amminoacido essenziale che troviamo in abbondanza nelle carni, latticini, uova e legumi. Non ci sono invece prove a sostegno dell’opinione popolare che basse concentrazioni di zinco nel siero causino la caduta dei capelli.

Sebbene esistono terapie convenzionali e farmaci sintetici per affrontare la caduta dei capelli, soprattutto nelle patologie più importanti, i loro effetti avversi però incoraggiano la selezione di efficienti trattamenti alternativi, come le erbe e gli integratori alimentari, che risultano essere più sicuri per la salute generale.  Le piante sono state ampiamente utilizzate per la promozione della bellezza e della crescita dei capelli, fin dai tempi antichi, come è riportato nei sistemi di medicine tradizionali ayurvedica, cinese e yunani.

Di seguito alcune delle erbe medicinali più usate per promuovere la crescita dei capelli che hanno mostrato diversi tipi di meccanismi d’azione:

  1. SERENOA REPENS

La Serenoa Repens è una pianta della famiglia delle Arecacee ed è conosciuta anche con il nome di Palma nana  o  saw palmetto, nome con cui viene comunemente chiamata negli Stati Uniti. La parte della pianta utilizzata a scopo medicinale è rappresentata dai frutti maturi essiccati. E’ conosciuta e commercializzata sotto forma di integratore alimentare come inibitore dell’enzima 5-alfa reduttasi, deputato alla conversione del testosterone in diidrotestosterone. Contiene soprattutto un alto contenuto di acidi grassi essenziali, i suoi estratti infatti si sono dimostrati sicuri nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna e delle prostatiti croniche. E’ stato anche visto che l’estratto liposterolico di questa pianta per uso interno o topico può essere utile contro la caduta dei capelli per cause androgeniche. Il meccanismo di funzionamento è relativo al blocco della 5-alfa-reduttasi che blocca gli effetti negativi degli androgeni sui bulbi piliferi senza avere gli effetti collaterali di altri farmaci.

2.  PYGEUM AFRICANUM

Il Pygeum africanum è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle rosacee, alto fino una trentina di metri, che cresce spontanea sulle alte montagne delle regioni centrali dell’Africa. Della pianta si utilizza la corteccia del tronco, che contiene principalmente fitosteroli, acidi grassi, triterpenoidi ed alcoli. Gli studi farmacologici e gli usi più importanti dei suoi estratti sono collegati anche per questa pianta all’inibizione dell’enzima 5-alfa reduttasi, offrendo dunque un trattamento clinico antinfiammatorio ed antiedema nel controllo dell’ipertrofia prostatica e di conseguenza utile nella perdita dei capelli di origine androgenetica. Tuttavia oggi per un trattamento individuale con Pygeum Africanum o in combinazione ne vale la pena discuterne ulteriormente.

3. CAFFEINA

La caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate e dunque nelle bevande comunemente nel mondo consumate da esse ottenute. E’ interessate sapere che questa molecola risulta essere utilizzata ultimamente anche per uso topico e nella formulazioni di cosmetici naturali che svolgono un’azione stimolante nei confronti del cuoio capelluto. In uno studio la caffeina in concentrazioni dello 0,001% e dello 0,005% ha portato alla stimolazione significativa della crescita dei follicoli piliferi umani inibendo l’effetto del testosterone. Questi risultati su 14 pazienti di sesso maschile con alopecia androgenetica (AGA) costituiscono la base per possibili effetti clinici della caffeina applicata localmente nella gestione dell’AGA.

4. MIGLIO (PANICUM MILIACEUM)

Il miglio è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Poacee. Il suo utilizzo riguarda principalmente il settore alimentare e degli integratori. La pianta produce un frutto, all’interno del quale sono contenuti dei veri e propri semi, che in realtà consumiamo in cucina e consideriamo come pseudo cereale senza glutine. Ha proprietà soprattutto remineralizzanti per il generoso contenuto di ferro, magnesio, fosforo e soprattutto acido orto silicico, una delle forme chimiche del silicio (SI) più studiate ed utili all’organismo. Il silicio è un costituente molto importante nella formazione del tessuto connettivo ed è coinvolto anche nella fortificazione della struttura dell’osso. Per la presunta azione sulla costituzione del tessuto connettivo, gli integratori alimentari a base di silicio, come il Miglio, vengono consigliati per migliorare il fisiologico trofismo degli annessi cutanei di capelli ed unghie. In uno studio preliminare del Dipartimento di Radioterapia ed Oncologia dell’ospedale di Monza su pazienti oncologici trattati contemporaneamente con chemioterapici e Panicum Miliaceum è stata osservata una alopecia di terzo grado in percentuale significativamente inferiore rispetto al gruppo che aveva ricevuto solo la chemioterapia. Saranno comunque necessari ulteriori studi per confermare questi preliminari.

5. MELA ANNURCA

La Mela annurca campana è un prodotto pregiato ortofrutticolo IGP (Indicazione Geografica Protetta), tanto da essere considerata la “Regina delle Mele”. Ha una forma tondeggiante e leggermente appiattita, con buccia liscia e una polpa succosa e profumata. Dal punto di vista nutrizionale è un tipo di mela che nonostante la sua caratteristica dolcezza ha un apporto calorico molto ridotto ed anche un indice glicemico molto basso. Ma ciò che risulta veramente interessante da un punto di vista nutraceutico sono il contenuto di polifenoli più alto tra le mele, nello specifico la procianidina B, che grazie allo studio dell’Università Federico II ha dimostrato di essere uno dei composti naturali più efficaci e sicuri nel promuovere la crescita dei capelli. Sono stati osservati risultati significativi in termini di aumento della crescita dei capelli, della densità e del contenuto di cheratina, già dopo 2 mesi.

6. COSMESI ED OLI ESSENZIALI

Nella gestione dei soggetti con caduta dei capelli si è visto che è importante eliminare problemi di desquamazione tramite dei consigli mirati all’utilizzo di buoni prodotti cosmetici. Molte persone hanno ridotto la loro frequenza di lavaggio a causa della paura di poter perdere più capelli, ma questo risulta essere assolutamente falso. Una buona detergenza deve partire dall’utilizzo di tensioattivi vegetali più delicati possibili, in grado di non aggredire il proprio film idrolipidico. Un flusso sanguigno inadeguato al cuoio capelluto può anche essere un altro motivo per la caduta dei capelli a causa della diminuzione dell’ossigeno e dei nutrienti che lo raggiungono. Risulta essere quindi importante utilizzare prodotti cosmetici come shampoo, impacchi e lozioni, che contengano estratti vegetali ed oli essenziali mirati. L’olio essenziale di rosmarino contiene potenziali agenti terapeutici che agirebbero migliorando la circolazione sanguigna, aiutando la rigenerazione dei follicoli.

I prodotti naturali per trattare la condizione della caduta dei capelli stanno guadagnando sempre di più popolarità sul mercato principalmente grazie ai loro minori effetti collaterali.


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