a cura della Redazione di Treff Club50


Chi di noi non ricorda ancora adesso con piacere i primi brividi d’amore provati in un garage, in una soffitta o nel salotto di qualche casa lasciata “libera” dai genitori, ballando sulle note di un romantico lento? Ballo emblematico della seconda metà del XX secolo, il ballo lento ha segnato diverse generazioni di adolescenti che, grazie ad esso, hanno vissuto le loro prime esperienze sentimentali. Eppure è ormai quasi scomparso del tutto dalle nostre piste da ballo.

Prime emozioni carnali

La danza è il modo in cui il danzatore si esprime quando le parole sono insufficienti, è un’arte in grado di veicolare e condividere emozioni in maniera immediata.

Non esiste altra attività, infatti, che coinvolga allo stesso tempo fisicamente, emotivamente e socialmente.

Il ballo “lento” la tipologia di ballo più romantica, non è difficile, ed è tra i balli più semplici e intimi che ci siano

In parole povere, il ballo lento consiste in un abbraccio ballato, in cui l’uomo cinge con le mani i fianchi della partner, la quale a sua volta gli posiziona le braccia intorno al collo. Non c’è bisogno di alcuna tecnica, basta lasciarsi trasportare dalla musica.

Secondo il sociologo e ballerino Christophe Apprill, il ballo lento è nato nel contesto della “controcultura degli anni 70”. Permette di avvicinarsi senza passare attraverso i codici dei vecchi balli come il valzer, il cha cha cha, il paso doble o il tango. Proprio come il ballo tradizionale, il ballo lento rientrava nella tradizione patriarcale poiché era consuetudine che il fosse l’uomo a invitare la donna a ballare. Nel così detto “quarto d’ora americano”, invece, erano le ragazze a diventare protagoniste e scegliere loro per prime il partner. Non dimentichiamoci infine che grazie a questo tipo di ballo, noi tutti abbiamo sperimentato le nostre prime emozioni carnali! Nelle famose “feste a sorpresa” organizzate in casa quando non c’erano i genitori, dopo aver rotto l’imbarazzo a suon di patatine e coca cola, il ballo lento ci permetteva di fare il primo passo e avvicinarci finalmente a colui, o colei, che avevamo adocchiato nel cortile della scuola o in autobus. Il contatto dei corpi risvegliava tutti i sensi e, se si era così fortunati da essere contraccambiati, l’abbraccio poteva convolare rapidamente in un languido bacio.

Poteva però anche accadere l’inverso e cioè che questa prima esperienza di vicinanza corporale scatenasse sensazioni spiacevoli a causa di odori poco piacevoli, goffaggine del partner, mani lunghe e persino erezioni incontrollate.

Le canzoni più emblematiche.

Il lento viene ballato su una musica in stile ballata con un tempo moderato. Una delle caratteristiche di una grande canzone lenta è l’importanza dell’attacco, chiadée, che la rende immediatamente riconoscibile. Ecco alcuni titoli che sicuramente faranno tornare alla memoria tanti ricordi:

All by myself, Eric Carmen; Honesty, Billy Joel; Hello, Lionel Richie; Take my breath away, Berlin; I do it for you, Bryan Adams; Still loving you, Scorpio; Hotel California, Eagles;  Careless Whisper, George Michael; per non parlare dei nostri Baglioni, Battisti, Cocciante…

In termini di film, dobbiamo naturalmente menzionare “Il tempo delle mele” che ha segnato e ispirato un’intera generazione di adolescenti e la cui canzone “Reality”, interpretata da Richard Sanderson, è stata un grande successo. La sequenza in cui Sophie Marceau balla con le cuffie una canzone lenta in mezzo a una folla scatenata, è diventata un cult…

Perché è scomparso?

Tranne forse che nelle sale da ballo o alle feste di matrimonio, il ballo lento è quasi totalmente scomparso dalle piste da ballo. Come si spiega questo declino?

Prima di tutto, la musica attuale è più energica, i ritmi, spesso elettronici, più scattanti. Eppure la cantante Adèle, per esempio, non ha al suo attivo tutta una serie di successi languidi che si rivelerebbero assolutamente perfetti per i balli lenti? Allo stesso modo, l’Rn’b, che è molto popolare, propone anche canzoni d’amore lente chiamate “slow jams”.  

Tuttavia, ci sono altri fattori del nostro tempo che hanno portato alla scomparsa del ballo lento.  Il modo di vedere la danza, che con il tempo è sempre più praticata in solitaria: oggi ci si dimena da soli su musica elettronica, techno, hip hop e house, e i balli attualmente richiesti dalle coppie – salsa, tango e anche valzer – presuppongono la padronanza di una certa tecnica.

Il ballo lento non è codificato e quindi appare agli amanti del ballo spesso insipido e poco interessante. Anche l’avvento delle nuove tecnologie ha indubbiamente accelerato il suo declino. I giovani – e non tanto giovani- oggi usano principalmente lo schermo di uno smartphone o di un pc come terreno di seduzione e il ballo lento come occasione di corteggiamento è diventato fuori moda. Si potrebbe anche pensare che i rituali di seduzione che lo caratterizzano, come l’attesa di essere invitati a ballare dal ragazzo, siano agli occhi di molti troppo conservatori e superati. Infine, e questo è l’argomento principale proposto da Christophe Apprill, il rapporto con il corpo e con il tatto è molto cambiato nella nostra società dalla fine del secolo scorso. Il “rapporto con il tatto si è inaridito”, dice. E la nostra società, basata sull’individualismo e la redditività, si è “allontanata dall’esperienza sensioriale”.

Alcune persone, tuttavia, non si rassegnano alla scomparsa della lentezza. È il caso, per esempio, di Patrice Geny, direttore dell’Ufficio del Turismo di Strasburgo, che dal 2012 organizza con il suo team una “festa lenta” per San Valentino, riunendo fino a 800 persone, e vorrebbe che la sua città diventasse “la capitale della lentezza”.

Hai nostalgia del ballo lento o lo trovi fuori moda? Quali ricordi hai di questo periodo? Utilizza il modulo di “Lascia un commento” per interagire con la nostra amica redattrice Emilia31

Fonte : Club50 – art. a cura di Emilia31