a cura della Redazione di “Motori e manutenzione”


Come tutti gli altri elementi “di servizio” del veicolo, anche l’aria condizionata auto va mantenuta nelle migliori condizioni di esercizio.

L’impianto dell’aria condizionata auto (A/C) viene adottato da quasi tutte le autovetture di più recente produzione. Il suo compito è importante per il benessere di conducenti e passeggeri, quindi va anche a tutto vantaggio della sicurezza di marcia. In questa guida ne analizziamo il principio di funzionamento, le modalità di corretto utilizzo e la sua manutenzione.

Impianto aria condizionata auto: come funziona

Il condizionatore si basa su un principio fisico: l’evaporazione di una sostanza, che comporta un assorbimento di calore. Viceversa, la condensazione si incarica di rilasciare calore. In estrema sintesi, l’impianto A/C sottrae aria calda dall’abitacolo, più che “produrre” aria fredda.

Più in dettaglio: l’aria calda presente nell’abitacolo viene raffreddata nel momento in cui entra all’interno dell’evaporatore, che contiene un liquido più freddo, propagato mediante un compressore che svolge un compito analogo a quello di qualsiasi pompa. Il compressore trasferisce il liquido verso un condensatore; da qui, il liquido viene inviato verso un serbatoio, dove le sostanze impure e l’umidità vengono trattenute, e il liquido viene vaporizzato.

Ogni quanto controllare il condizionatore

Ad intervalli regolari, è bene provvedere ad un controllo dell’impianto A/C, “ovviamente” questo intervento va effettuato presso un centro di assistenza specializzato. Gli esperti consigliano di controllare le condizioni del sistema ogni due anni, oppure ogni 60.000 km. Va tenuto presente che una insufficiente quantità di gas richiede un maggiore sforzo, quindi un dispendio energetico inutile per far funzionare il condizionatore, a discapito dei consumi e delle emissioni allo scarico.

Aria condizionata auto: giusta temperatura e apertura dei finestrini

In estate, l’abitacolo può raggiungere temperature elevate anche senza lasciare l’auto sotto il sole. Va evitato, in questo caso, l’istintivo azionamento del condizionatore appena si sale a bordo. Per un corretto impiego dell’impianto, è bene procedere come segue:

  • Aprire tutte le porte;
  • Abbassare i finestrini;
  • Attendere qualche minuto, per far uscire l’aria calda dall’abitacolo.

In questo modo, si ottiene un più rapido ed efficace raffreddamento dell’abitacolo con il condizionatore.

La temperatura all’interno dell’auto deve, dal canto suo, essere stabilita secondo un adeguato bilanciamento in relazione a quella esterna. Per intenderci: è consigliabile non superare una differenza di 5-6°C. Va evitato l’”effetto-igloo”, proprio perché un eccessivo sbalzo di temperatura può essere nocivo per la salute. Alcuni studi individuano in 22-23° la temperatura ideale da mantenere nell’abitacolo.

In effetti, gli accorgimenti da seguire per un viaggio in estate all’insegna del comfort ci sono, a prescindere dall’utilizzo del condizionatore:

  • Scegliere, per quanto più possibile, le ore della giornata meno calde;
  • Tenere a portata di mano bevande non ghiacciate (né tantomeno alcoliche);
  • Assumere cibi ad elevato assorbimento da parte dell’organismo;
  • Utilizzare tendine parasole ai finestrini.

Qualche minuto prima di giungere a destinazione, se l’impianto dell’aria condizionata è rimasto in funzione a lungo, è bene spegnere il condizionatore e azionare il ventilatore interno. In questo modo, l’azione della ventola compensa gradualmente quella dell’aria condizionata, per aiutare l’organismo ad abituarsi alla temperatura esterna più elevata rispetto a quella dell’abitacolo.

Come utilizzare le bocchette di aerazione

Il getto dell’aria va orientato in maniera corretta: bisogna cioè evitare che questo sia diretto verso il corpo del conducente e dei passeggeri, altrimenti si corre il rischio di subire fastidiose contratture muscolari o spiacevoli malesseri alle vie respiratorie. Per legge fisica, l’aria fredda è più “pesante” dell’aria calda, dunque tende a “cadere”. È opportuno, quindi, dirigere il flusso dalle bocchette di aerazione verso l’alto.

Impianto A/C: la manutenzione periodica

Come tutti i componenti di servizio, anche il condizionatore va mantenuto nelle migliori condizioni, per far sì che il benessere a bordo e le prestazioni del veicolo (in termini di consumi ed emissioni) siano mantenuti su livelli ottimali. Prima di affrontare la questione relativa alla ricarica, va tenuto presente che è consigliabile affrontare in officina dei check-up periodici per verificare l’assenza di eventuali perdite di gas dall’impianto.

Ogni quanto bisogna ricaricare il condizionatore

Si tratta di un intervento “di routine”, con cui viene ripristinato il livello di gas refrigerante presente nel circuito. Gli autoveicoli più recenti utilizzano il gas R1234yf, meno dannoso per l’ambiente rispetto al precedente R134a tuttavia altamente infiammabile. I lavori “fai-da-te” sono sconsigliabili: è sempre meglio rivolgersi ad un’officina specializzata che, in effetti, ottempera a precisi standard di sicurezza (specifiche VDA e normative TÜV per le attrezzature di ricarica).

La ricarica dell’impianto A/C va in genere preventivata ogni 2 anni o ogni 60.000 km.

Per controllare se, nel frattempo, non si debba procedere ad un rabbocco del gas refrigerante, oppure se sia necessario sostituirlo del tutto, bisogna controllare la temperatura di diffusione dell’aria. Se si avverte che l’aria tende ad uscire “calda”, oppure non alla temperatura impostata, il gas va sostituito. In questa operazione, si provvede anche alla sostituzione dell’elemento filtrante (compreso il filtro antipolline), per consentire l’ottimale filtraggio dell’aria.


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