a cura della Redazione “Fumetto Story”


Alan Ford, giovane grafico pubblicitario squattrinato, si reca fiducioso al suo primo appuntamento di lavoro. Purtroppo però ha sbagliato a trascrivere l’indirizzo per cui invece di trovare il suo primo cliente finisce in un fatiscente negozio di fiori, sede del più terribile gruppo di agenti segreti in attività, cioè il Gruppo TNT. Da quel giorno, quasi suo malgrado, Alan Ford inizia la sua carriera come agente segreto e contemporaneamente inizia anche una delle più originali e insolite (oltre che di successo) serie mai apparse nel campo del fumetto italiano. Uno degli elementi più innovativi in Alan Ford è quello di essere un fumetto corale, in cui i diversi componenti del Gruppo TNT hanno il loro spazio oltre che una loro personalissima caratterizzazione. Si va da Bob Rock, complessato per il suo naso prominente e la sua altezza al Conte Oliver, nobile inglese decaduto abilissimo nell’appropriazione di beni altrui e Grunf, pilota della prima guerra mondiale e inventore bizzarro del Gruppo, per continuare con Geremia e Cariatide, il primo affetto da mille mali immaginari e il secondo, che dovrebbe essere il capo in seconda del Gruppo TNT, impegnato spessissimo a dormire. Ma forse il personaggio più insolito, e non a caso tra i più apprezzati dai lettori, e’ il Numero Uno, il capo supremo del Gruppo TNT, vale a dire un vecchio paralitico inchiodato su una sedia a rotelle ma che nonostante questo è lucido, intelligente e assai furbo, oltre che di pessimo carattere. Recentemente però c’è stata una grande svolta. Tutti i componenti del Gruppo TNT eccezion fatta per Alan e il Conte Oliver sembrano perire in un incidente, ingoiati dalle acque di un fiume. A fianco di Alan, oltre a Clodoveo, adesso c’è una bella francesina di nome Minuette Macon che l’aiuta a gestire la nuova attività ufficiale “Agenzia T.N.T.investigazioni a prezzi modici”. Le avventure di Alan Ford e il Gruppo TNT si muovono tra umorismo, avventura e una tagliente satira della società attuale, permettendo così la possibilità di più livelli di lettura, in cui non mancano, oltre al divertimento, elementi di riflessione. L’originalità della serie è anche testimoniata dalla difficoltà che inizialmente ebbe per imporsi presso il grande pubblico. Infatti il grande successo arrivò ben due anni dopo la sua prima apparizione, in particolare con la trilogia che vede i nostri eroi lottare contro Superciuk, il bandito alcolizzato che ruba ai poveri per dare ai ricchi, primo di una serie di nemici incredibilmente bizzarri. Nell’arco degli anni Alan Ford ha saputo evolversi adattandosi al mutamento dei tempi, cosa questa che lo rende ancora, a distanza di quasi trent’anni dal suo esordio, estremamente attuale.

Max Bunker è uno dei più prolifici autori di fumetti italiani. Il suo primo personaggio, che è anche il suo primo successo, risale al 1962 ed è Maschera Nera, protagonista dalla doppia identità di un western che apportava una novità per i tempi: laureatosi in Inghilterra, ma figlio di uno sceriffo, l’avvocato Ringo Rowandt portava la procedura legale nel turbolento Far West. Lo disegnava un bravo Paolo Piffarerio. Sempre con Piffarerio alle matite, Max Bunker creò nello stesso anno Atomik, di sapore fantascientifico, mentre più avanti, nel 1968, si avranno El Gringo, un western realistico, e Milord, il ladro gentiluomo. Nel 1964 crea Kriminal, seguito pochi mesi dopo da Satanik, apportando la prima vera rivoluzione del fumetto italiano. Contenuti crudi e realistici con l’abbattimento del tabù del sesso, sino ad allora intoccabile. Al disegno Roberto Raviola, in arte Magnus, che collaborerà con Max Bunker per dieci anni sfornando una serie di personaggi di successo quali Dennis Cobb Agente 018, il fantasexy Gesebel, il grottesco Maxmagnus e il grande Alan Ford, che portò a termine la rivoluzione nel fumetto italiano. Ha scritto Oreste del Buono: “…Alan Ford è una delle più riuscite, anzi una delle più folgoranti creazioni del fumetto italiano… ed è stato proprio lui, Max Bunker, il maggior artefice della riscossa del fumetto italiano”. Così ha scritto l’editore Luigi Bernardi: “Alan Ford è la seconda faccia del genio bifronte di Max Bunker, quella ironica, grottesca, ludica, sogghignante”. Nel novembre 1967, l’alter ego di Max Bunker, ovvero Luciano Secchi, fonda la rivista Eureka che ebbe subito un grande successo, portando a conoscenza del grande pubblico personaggi di livello mondiale quali Andy Capp di Reg Smythe, Spirit di Will Eisner, Sturmtruppen di Bonvi e Lupo Alberto di Silver, e scrivendo le storie disegnate poi da Magnus di Maxmagnus (nome ottenuto mettendo insieme Max Bunker e Magnus), ossia le avventure di un re despota e del suo infido amministratore fiduciario. Fu Eureka che stampò per la prima volta in Italia un fumetto giapponese, un manga in piena regola, Golgo 13, un agente segreto duro e spietato. A Luciano Secchi si deve anche la pubblicazione in Italia dei super-eroi Marvel, quali l’Uomo Ragno, Devil, i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Capitan America, i Vendicatori e tanti altri che dal 1970 in poi ebbero un grosso successo tra i lettori più giovani, facendo diventare la Corno una delle prime case editrici del settore. Nel 1981 Max Bunker scrive una sua versione del Pinocchio di Collodi trasformando il burattino di legno in un robottino. Dieci puntate da dieci pagine l’una pubblicate su Eureka col titolo Pinocchio Super-Robot. Al disegno il giovane bolognese Giampaolo Chies, immaturamente scomparso. Col suo nome anagrafico ha scritto anche sedici romanzi gialli con protagonista Riccardo Finzi, e dai quali fu tratto anche un film diretto da Bruno Corrucci e interpretato da Renato Pozzetto, “Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective”, terzo negli incassi nel 1979. Nel 1983 Max Bunker-Luciano Secchi lascia la Corno e fonda una sua piccola casa editrice, la Max Bunker Press (MBP), portando con sé tutti i suoi personaggi e continuando a crearne di nuovi come Angel Dark (1990), Kerry Kross (1994), Beverly Kerr (2000), Padre Kimberly (2001) e Pepper Russel (2008).