a cura della Redazione “Italiacanora”



1982 (32a Edizione)
Giovedì 28, Venerdì 29, Sabato 30 Gennaio 1982

Presentano: Claudio Cecchetto con Patrizia Rossetti e Daniele Piombi
Orchestra: Nessuna 
T
otale brani: 30
Organizzazione: Gianni Ravera

LA FORMULA
Una interpretazione per brano:22 brani qualificati per la finale.


La struttura di questa edizione cambia poco, confronto alla precedente:i cantanti sono 30 invece che 28 ma sempre divisi tra gli 8 Big, senza eliminazione e i 16 “giovani”, da cui ne verranno 8.  Per la terza volta consecutiva è presentato dal bravo Claudio Cecchetto, seguito dalla diligente e brava Patrizia Rossetti e da Daniele Piombi; questa volta (come la scorsa) non c’è Naso e rimane solo Ravera.
Gli ospiti sono come sempre molto numerosi.
La sigla di apertura è “Che fico!” di Pippo Franco e quella di chiusura è “Ci siamo anche noi”, della piccola Astrella Donovan, figlia del grande Donovan, “menestrello del rock” degli anni ’60 ma ambedue non avranno fortuna Claudia Mori (la sua canzone farà molto successo) e Pippo Franco, sono gli unici ospiti italiani cantanti ed inoltre c’è l’attore Nino Manfredi. Forte è la presenza straniera: gli America, Marianne Faithfull (è un ritorno), Villlage People (un altro ritorno), la grande Gloria Gaynor (che per un pelo non si mangia un carciofo intero con le spine e ride come una pazza), Johnny Halliday (re del rock che stupisce tutti cantando un cattolicissima “Ave Maria) e, addirittura, in collegamento da Los Angeles, i mitici Bee Gees e i Kiss. 

Il primo scandalo lo da il settimanale “Tv sorrisi e canzoni”, che,come ogni anno, pubblica i testi delle canzoni ma questa volta in copertina mette quello che, per il giornale, è il probabile vincitore e cioè Riccardo Fogli. Alla fine il vincitore è proprio lui e il giornale si mette ai ripari dicendo che, d’ora in poi, sulla copertina si metteranno solo foto di gruppo, per non creare confusioni. 

Sull’onda del fatto girano le solite voci di corruzione, tra cui Loredana Bertè, che ammette di aver vagliato la proposta (che qualcuno le ha dato) di pagare per arrivare al primo posto l’anno prima. Dopo 12 anni e dopo vari tentativi mal riusciti, il “reuccio” Claudio Villa, ritorna a Sanremo con il brano “Facciamo la pace” e decide (come anche Mal ed Orietta Berti, per puro spirito di competitività) di partecipare nel girone dei “giovani” e quindi di potere anche non andare in finale. 

La sua canzone non va in finale e il “reuccio”, come sua abitudine, scatena un putiferio: sostiene con sicurezza che le giurie non esistono ma che l’unica giuria è Ravera (il patron!) ed inoltre dice anche che le giurie di Sanremo sono come la P2 (una loggia massonica, contro lo stato,  che imperava in quei anni); Ravera è nell’occhio del ciclone e, dopo un tentativo di ammetterlo lo stesso in finale, ammette pubblicamente che “Villa non piace più”. Per il “reuccio” sarà l’ultimo Sanremo in assoluto, come cantante in gara. 

Il vincitore è, come già detto, l’ex bassista dei Pooh, Riccardo Fogli, con una canzone bella ma non straordinaria, “Storie di tutti giorni”, che diverrà l’unico vero successo di Fogli solista (tuttora gli è sempre richiesto di cantarla). Fogli è anche ammirato per il suo fascino a tal punto che le ragazzine gli cantano la canzone di Pippo Franco (“che fico!”). 

Secondi si piazzano la coppia Al Bano e Romina Power. Lui ritorna al successo dopo il suo periodo di oscuramento (in cui ha dovuto cercare successo nell’ Europa dell’Est) accompagnato dalla sua bellissima moglie. La canzone non è certo un capolavoro,”Felicità” ma ha un grande successo, poiché rappresenta quello che i due vogliono rappresentare cioè la coppia felice con i figli e l’amore eterno (che purtroppo eterno per loro non sarà) e arrivano addirittura vestiti sul palco come due sposi (al che un vecchio capo claque grida “ma quanto siete belli!); la spettacolare voce di lui è un po’ in ombra a contrasto con la grazia e la flebile voce di lei.


Terzo infine il bravo Drupi, che torna con un canzone azzeccatissima,”Soli”, dopo un lungo periodo di forte successo nell’ Europa dell’ovest. Del resto il Festival offre un po’ di tutto. I vecchi Big che tentano un ritorno: Orietta Berti (che porta un motivetto,”America in”, accompagnata da un gruppo di bambini vestiti con la bandiera americana ma non va in finale); Riccardo Del Turco (che dopo le sue canzoni estive, porta una bella canzone, complessa musicalmente e testualmente,”Non voglio ali” e va in finale); Jimmy Fontana (che ritorna con una bellissima canzone, “Beguine”, con un coro di ragazzi dietro, tra cui suo figlio); Mal (che porta un pezzo che più che altro celebra i suoi anni di trionfo, gli anni ’60, con “Sei la mia donna” e due ballerini vestiti da orso, raggiunge la finale. 

Alla fine si arrabbierà perché la gente chiede più degli orsi che di lui) Bobby Solo (con la sua ennesima presenza per gioire del nuovo successo, con “Tu stai”e va in finale) ed infine il già detto Claudio Villa. 


Debuttano anche cantanti già affermati ma che non hanno mai partecipato a Sanremo :Mia Martini, seguita sul palco da sua sorella Loredana Bertè (con una minigonna vertiginosa), che è costretta a partecipare (dopo che si era tranquillamente chiusa in una villa di campagna con l’intenzione di restarci) dal suo amico Renato Zero.


Mia canta una canzone straordinaria, che lei interpreta come sempre in maniera magnifica, “E non finisce mica il cielo”, vincendo il neonato premio della critica (cioè il voto dei giornalisti che votano di solito la canzone più impegnata e che, dopo la scomparsa prematura di Mia, verrà detto “premio Mia Martini”) e il gruppo alternativo degli anni ’70, le Orme, che provocano un piccolo giallo. Il leader, Pagliuca, scompare improvvisamente dall’albergo, lasciando i suoi vestiti su letto, si teme il suicidio e in Televisione si mostrano solo delle mani che suonano la tastiera (la canzone è bellissima “Marinai”) ma alla fine lui si trovava in un locale di Sanremo e telefona al suo produttore dicendo “abbiamo fatto uno scoop..”e ricevendo una memorabile lavata di capo.
Inoltre si rivedono degli esordienti degli altri anni: Michele Zarrillo, che porta “Una rosa blu”,una canzone ancora più bella dell’anno precedente (“Su quel pianeta libero”), che però non raggiunge la finale e verrà ricuperata molti anni più tardi. Inoltre partecipa la novità del Sanremo ’78, Anna Oxa, questa volta completamente diversa (lei dirà che questa è la vera Oxa, quella di prima era solo per fare colpo) coi capelli corti biondi e molto più carina, che canta con grinta una bella canzone, “Io no” e guadagna la finale. Si presentano anche degli stranieri ma avranno poco successo: Plastic Bertrand (che per quei giorni sarà l’idolo delle ragazzine) con “Ping pong”, raggiunge la finale e Lene Lovich con “Blue Hotel” (che è davvero brava).
Partecipano anche dei giovani di sicuro successo: Mario Castelnuovo, cantautore dai testi e musica molto particolari e belli, che porta “Sette fili di canapa”, che va in finale; Christian, ex-portiere dell’Inter, che fa la parte (e la farà sempre) del “Julio Iglesias italiano”, con la sua abbronzatura e il suo sorriso smagliante e le sue canzoni sempre melodiche (in questo caso “Un’altra vita, un altro amore”) ed infine una giovane grintosa, con una voce particolarmente roca, Fiordaliso, che non va in finale ma si fa notare e vince il premio della critica con “Una sporca poesia”, tornerà ancora con più fortuna. Inoltre, si vede il primo caso di cantante che, seppur per un brevissimo periodo (spesso solo per il periodo di Sanremo) fa impazzire le ragazze di tutta Italia, Stefano Sani un bel ragazzo toscano che canta un’adolescenziale,”Lisa”.


Infine ci sono alcune curiosità. Partecipa, seppur non andando in finale, l’ex membro dei Matia Bazar, Piero Cassano con “Non arrenderti mai”, non avrà fortuna. Per la prima volta partecipa un frate, con tanto di saio e di sandali sul palco, Frate Giuseppe Cionfoli, grassottello con la barba,canta un vero e proprio inno a Dio,”Solo grazie” e va in finale. Alla fine si sposerà anche, lasciando il saio.


Partecipa, senza fortuna, un gruppo di misti bianchi e neri, “Milk and Cofee”, con “Quando incontri l’amore”, non incontrano la finale e neppure il successo. Infine è in gara la moglie di Riccardo Fogli, la bellissima e con molto sex-appeale (che la porterà poi a fare una copertina di “playboy”) Viola Valentino (moglie fedele che ha resistito al tradimento di suo marito con Patty Pravo). La gente la conosce come la cantante di “Comprami”, una canzone molto osè, si presenta irriconoscibile con un paio di occhialoni neri e con una canzone mediocre, “Romantici”, va in finale ma senza grosso successo. E’ notata la presenza (con una vertiginosa minigonna ma non come la Bertè), la presenza della moglie dell’ex  giocatore del Milan (che curiosamente cammina sempre molto dietro di lei) e interprete della sigla del cartone animato “Heidi”, Elisabetta Viviani, che va in finale ma non incanta con la sua “C’è”. Ci sono i grandi debutti e sono due.


Prima di tutto un ragazzo emiliano, vincitore di Castrocaro, che di nome fa Adelmo ma in gara vuole essere chiamato Zucchero Fornaciari, con una melodicissima “Una notte che vola mia”. Arriva in finale ma senza il successone che gli verrà anni dopo e lo porterà ad essere uno dei più grandi blues-man di tutta Europa.


Inoltre sul palco arriva un ragazzo, già famoso nei bassifondi musicali, che è la classica figura del maledetto e del classico ragazzo da non imitare (pure Al Bano darà un brutto parere su di lui), arriva sul palco con uno sguardo eternamente “fatto” e, si scoprirà poi, abusa veramente di stupefacenti. E’ Vasco Rossi, quello che ora è l’idolo dei ragazzi e ragazze, che riempie gli stadi, porta una bella e significativa canzone,”Vado al massimo”, dove se la prende anche con Nantas Salvalaggio che lo aveva insultato dicendo che era diseducativo fare apparire un tossico in Televisione.