a cura della Redazione Dmax


Consiste in una ruota, dotata di raggi (o razze) e corona torica, che viene applicata ad un asse per potergli imprimere, manualmente, un movimento di rotazione da trasmettere ad altro organo, cui l’asse è collegato. In questo episodio vedrete come è fatto il volante delle comuni automobili.

Agli albori della tecnica automobilistica, il volante aveva la sola funzione di sterzo e direzionalità, ma nel corso degli anni sono state aggiunte, con il progredire della tecnologia, varie funzioni suppletive e utili per la sicurezza automobilistica come il clacson e l’alloggiamento dell’airbag. Man mano si è arricchito anche di numerosi comandi secondari quali, ad esempio, i comandi dell’autoradio (regolazione volume e selezione tracce) o del telefono di bordo e i comandi del cambio.

A partire dagli anni cinquanta, il volante delle automobili divenne il protagonista della nascente usanza di personalizzare le automobili di grande serie, che diede l’avvio al moderno tuning. In quell’epoca quelli forniti di serie venivano sostituiti allo scopo di dare un’immagine di sportività o, semplicemente, per poter fruire di un organo con diverso diametro e impugnatura migliorata che facilitasse la manovra di sterzo.

Negli stretti abitacoli di alcune automobili da competizione, il volante contiene e sostituisce anche il quadro comandi e la strumentazione. In taluni casi anche la forma del volante non è circolare ma quasi rettangolare, cosa che aumenta la visibilità anteriore dei piloti, in particolar di quelli delle monoposto di Formula 1, che sono inoltre dotati di moltissime funzioni e anche di display.