a cura dell’Associazione “Avvocato in famiglia”
Lo stalking condominiale : come riconoscerlo, come difendersi e come ritrovare la serenità in casa vostra
In Italia i problemi di vicinato riguardano moltissime persone probabilmente anche Voi che state leggendo. L’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari ha stimato in circa due milioni il numero di controversie che interessano i condomìni: 200.000 di queste vengono dibattute davanti a un Tribunale. Alcune condotte di condòmini, bollate come semplice maleducazione, vengono risolte in modo pacifico all’interno del perimetro del palazzo. Altri casi però configurano una fattispecie molto particolare: lo stalking condominiale. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte Cassazione con la sentenza n° 20895 del 25 maggio 2011. Il riconoscimento giuridico dello stalking condominiale è fondato su un’interpretazione estensiva dell’art. 612 bisc.p., introdotto con il cosiddetto “Decreto sicurezza”, convertito con la legge 24 aprile 2009 n. 38 che disciplina il reato per atti di persecuzione. Detta disposizione sanziona con la reclusione chiunque ponga in essere reiterate condotte persecutorie tali da determinare nella persona offesa un perdurante e grave stato di ansia e timore o, alternativamente, l’alterazione le proprie abitudini di vita. Semplificando il concetto possiamo affermare che nell’ambito dei rapporti di condominio, la giurisprudenza ha elaborato la figura del c.d. stalking condominiale che si configura quindi come una condotta persecutoria reiterata nei confronti di più persone a stretto contatto tra di loro e accomunate da caratteristiche simili. Il turbamento della tranquillità domestica si esprime in forme molto diverse.Dispetti, paura a lasciare la machina in cortile , persino paura a mandare i figli a buttare la spazzatura, scritte sui muri o la porta di casa. Fiori distrutti etc …
Lo stalking condominiale si configura come un insieme di atti ripetuti volti ad arrecare volontariamente a uno o a una pluralità di condomini un disturbo intollerabile per un periodo prolungato di tempo, tale da condizionarne la vita di tutti i giorni. Le azioni volontarie e reiterate sono elementi che costituiscono lo stalking mentre il condominio costituisce il locus commissi delicti.
Esempio di stalking : E’ valsa una condanna e la cessazione del comportamento finalmente quando una donna , nonostante le ripetute lamentele, non cessava di lavare il pavimento del pianerottolo con un detersivo a cui era allergica la sua dirimpettaia. L’atto, volontario e reiterato, era una forma di vendetta per una vecchia lite finita in tribunale. Ma non sottovalutate anche questi comportamenti che risultano veramente fastidiosi e se reiterati punibili:
- condotte fastidiose come tenere televisori e stereo a volume alto in piena notte;
- comportamenti contrari alla convivenza civile come lasciare sporcizia sul pianerottolo;
- azioni compiute per intimidire il vicinato come avvelenare animali domestici- distruggere piante e fiori;
- atti per mettere a repentaglio l’incolumità dei vicini come gettare liquidi scivolosi sugli usci.
L’elenco non è esaustivo ma fornisce un’idea di massima dei comportamenti seriali che possono rientrarne nella fattispecie di stalking condominiale.
Fate bene attenzione : è necessario distinguere due tipi di molestie :
- comportamenti persecutori reciproci, in una sorta di “guerra” di vicinato. Questa situazione non può essere definita come stalking e il conflitto può essere risolto in modo informale per mezzo di un mediatore come l’amministratore.
- Quando invece gli atti persecutori sono rivolti in modo unilaterale nei confronti di un condomino o un gruppo di essi si può configurare il reato di stalking condominiale.
COSA CONSIGLIAMO PER RISOLVERE IMMEDIATAMENTE IL CONTENZIOSO CONDOMINIALE
Primo passo :
Dovete presentare apposita richiesta di ammonimento al Questore, per il tramite dell’autorità di pubblica sicurezza, ex art. 8 D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, convertito con modificazioni in legge 23 aprile 2009, n. 38.Il Questore, preso atto della richiesta, qualora la ritenga fondata, emettere un decreto di ammonimento orale nei confronti dello stalker, che evita al colpevole un processo penale e alla vittima di doversi avventurare nelle lungaggini della giustizia.
Secondo passo :
Trattasi del livello più alto di tutela, ovverosia presentare una querela. Questa può essere sporta entro sei mesi dai fatti incriminati. Le prove richieste dal Tribunale sono testimonianze scritte e orali, filmati o registrazioni che attestino la condotta reiterata dello stalker. Il Tribunale, accertata la responsabilità penale dell’imputato, può emettere nei suoi confronti un’ordinanza restrittiva che impone allo stalker di lasciare la propria abitazione e di non avvicinarsi oltre i 500 metri al condominio per un determinato periodo di tempo.
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