a cura della Redazione “Portale di ornitologia”


Il fiume Calore (da non confondere con l’omonimo corso d’acqua che scorre in provincia di Salerno) per le sue peculiarità naturalistiche, geomorfologiche e paesaggistiche ha suscitato le attenzioni della sezione Lipu di Benevento sin dall’aprile del 2002.

Numerosi interventi sulla stampa, pubblicazioni, escursioni ed eventi organizzati nella zona, convegni, oltre ad incontri con assessori, funzionari e tecnici della Provincia di Benevento, hanno portato dopo quasi 6 anni, nel febbraio del 2008, alla istituzione di un’Oasi di protezione di 853,72 ettari, denominata “Zone Umide Beneventane”; ci sono voluti poi altri 5 anni perché la Lipu ne ottenesse la gestione

Habitat ed emergenze naturalistiche

L’Oasi si sviluppa lungo circa 15 km del fiume Calore a monte, a valle e nel centro abitato di Benevento e all’interno dei suoi confini vi sono tre interessanti boschi igrofili, di cui quello di Pantano-Serretelle è ampio circa 22 ettari, insieme ad ambienti limosi e ghiaiosi come quello dell’ansa di Pezzapiana-Ponticelli, che attirano gli uccelli limicoli come il piro piro piccolo e il corriere piccolo. Inoltre vi sono comprese interessanti piane alluvionali circoscritte da ampie anse fluviali, tipo quelle di Crocella Pacchiana, Pezzapiana e soprattutto Pantano, il cui toponimo descrive ampiamente le caratteristiche del sito, che quando vengono inondate possono essere frequentate a volte dagli appassionati di Birdwatching per la spettacolare concentrazione di uccelli acquatici, tra cui anche anatre selvatiche come la marzaiola e l’alzavola. Inoltre numerosi esemplari di airone cenerino frequentano gli ambienti fluviali dell’Oasi, è facile però vedere pure altri uccelli della famiglia degli Ardeidi: la garzetta e in specialmodo la nitticora; più raro è invece scorgere sulle rive del fiume l’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il tarabuso e il tarabusino, che sono avvistabili soprattutto nei periodi di migrazione.

Altri animali che troviamo abitualmente lungo il corso d’acqua sono il martin pescatore, la cui presenza è accertata durante tutti i periodi dell’anno, la gallinella d’acqua, anch’essa presente costantemente nell’Oasi, il tuffetto e il cormorano, che qui è svernante. Lungo il torrente Ienga il cui ultimo tratto prima della confluenza nel Calore è all’interno dell’Oasi di protezione, troviamo ancora il granchio di fiume. I territori dell’Oasi sono anche frequentati da uccelli rapaci come la poiana e il gheppio, ma anche da rapaci notturni: allocco, gufo comune, barbagianni, civetta e in primavera ed estate anche dall’assiolo. Inoltre sono nidificanti il rigogolo, il picchio rosso maggiore, il picchio verde, la rondine. Altri uccelli che è bello osservare nell’Oasi sono il gruccione in estate, la pavoncella d’inverno e durante i periodi di migrazione la gru che in grandi stormi sorvola o si ferma nell’ampia piana alluvionale di Pantano. Interessante è anche la presenza del rampichino, della tortora, del colombaccio, della ghiandaia, dell’upupa.

Servizi e strutture

L’Oasi è attraversata nella parte a valle della città di Benevento da una pista ciclopedonale, realizzata dalla Provincia di Benevento su una ex ferrovia, lunga circa 7 km che consente di godere del paesaggio fluviale e del contesto collinare e montuoso. Dalla pista è possibile imboccare tracciati interpoderali sterrati oppure strade secondarie a bassissimo flusso di traffico che collegano tra loro le contrade circostanti fiancheggiando masserie e antichi abbeveratoi. Inoltre dal centro urbano di Castelpoto partono dei sentieri che raggiungono a valle l’Oasi fluviale nell’area di confluenza del torrente Ienga nel fiume Calore.
Nell’Oasi vi è anche il Parco archeologico di Cellarulo, in prossimità della città di Benevento, che consente delle rilassanti passeggiate nel verde in vicinanza del fiume. In attesa dei lavori di sistemazione idrogeologica con successivo intervento di rinaturazione di un’area nell’ansa del Calore il parco è attualmente chiuso, ma dopo questi interventi ritornerà fruibile con la possibilità di percorrere un sentiero natura attrezzato di bacheche con pannelli illustrativi sulla flora e fauna che porterà i visitatori vicino al fiume.
La sezione locale della Lipu inoltre ha intenzione di creare un centro visite in un’ex casello ferroviario che ha avuto in gestione dalla Provincia di Benevento lungo la pista ciclopedonale che attraversa l’Oasi, per raggiungere questo scopo gli attivisti della sezione di Benevento si stanno molto adoperando.

Da visitare in zona

Il territorio dell’Oasi non conserva solo valori naturalistici e paesaggistici di rilievo, ma anche testimonianze storico-archeologiche importanti. Vi troviamo, infatti, al suo interno i resti di tre ponti di epoca romana che permettevano ad alcune strade, tra cui la consolare Via Latina, di accedere all’antica Beneventum, importante città a metà strada tra Roma e la costa adriatica, in direzione sud, da dove partivano le navi per la parte orientale dell’Impero, e, in contrada Cellarulo, un intero quartiere artigianale di periodo repubblicano e imperiale romano. In più su Monte S. Angelo, una collina coperta soprattutto da querce a ridosso del fiume Calore, anch’essa rientrante nei confini dell’Oasi, si trovano i resti di una chiesetta longobarda del VII-VIII sec. d.C., probabilmente dedicata al S. Michele Arcangelo, il santo con la spada a cui i Longobardi erano particolarmente devoti e nel quale avevano trasferito le caratteristiche del dio-guerriero Wotan (Odino), adorato presso i popoli di stirpe germanica.
Inoltre, considerando la vicinanza della città all’Oasi, si suggerisce una visita al centro storico di Benevento ricco di testimonianze della sua gloriosa storia. Tra queste spiccano l’Arco di Traiano e il Teatro di epoca romana, la Chiesa di S. Sofia (patrimonio UNESCO) di origine longobarda con lo splendido Chiostro del XII secolo dove ha sede il Museo del Sannio, la facciata romanica del Duomo con le coeve porte di bronzo, l’Hortus Conclusus dalle suggestive sculture di Mimmo Paladino artista di fama internazionale esponente della corrente artistica della Transavanguardia.
Altro centro storico di rilievo, affascinate per la sua atmosfera di paese fantasma, è quello di Castelpoto, gastaldato longobardo nell’Alto Medioevo, dal quale si gode un’eccezionale vista sulla valle del fiume Calore e quindi su buona parte dell’Oasi.

Fonte : “LIPU”