a cura della Redazione di “Curiosando”


Olivetti Lettera 22

Olivetti S.p.A. è una società che opera nel settore dell’information technology, di proprietà di Telecom Italia. In passato è stata anche una delle aziende italiane più importanti al mondo nel campo delle macchine per scrivere e da calcolo prima, e dell’elettronica poi (STMicroelectronics ne è, in parte, un’eredità); è stata tra le prime aziende, in ordine di tempo, a produrre personal computer e stampanti da ufficio. Suo è il primo pc, l’Olivetti Programma 101, prodotto nel 1964.

Nel 1952 la Lettera 22 e la Lexikon 80 vennero incluse nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. Nel 1958 entrò in Olivetti anche Ettore Sottsass, con la cui collaborazione vengono creati prodotti come l’Elea 9003 (1959), la Valentine (1969) e il computer M24 (1984). Nel 1959 l’Istituto Tecnologico dell’Illinois riunì 100 designer e selezionò la Lettera 22 come il primo dei 100 migliori prodotti di design del periodo 1859-1959, nove anni dopo la sua creazione. Guidati dall’Ufficio Sviluppo e Pubblicità i prodotti vennero affiancati da una comunicazione grafica e d’impresa che rafforzò e spinse ulteriormente la cultura su cui Olivetti poneva le sue fondamenta. I primi manifesti vennero realizzati da M. Dudovich, che lasciò però il campo a Giovanni Pintori che curò la grafica pubblicitaria e istituzionale nel periodo 1938-1968, al quale si affiancò più tardi Egidio Bonfante. La Lettera 22 è una celebre macchina per scrivere meccanica portatile realizzata dalla Olivetti. Fu uno dei prodotti di maggior successo della Olivetti negli anni cinquanta, e ricevette premi sia inItalia (Compasso d’Oro nel 1954) che all’estero (miglior prodotto di design del secolo secondo l’Illinois Institute of Technology nel 1959). Inoltre è esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York. Veniva prodotta nello stabilimento Olivetti di Agliè (Torino). Fu progettata nel 1950 dall’architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell’azienda di Ivrea dal 1938, in collaborazione con l’ingegnere Giuseppe Beccio. La Lettera 22 sostituì il modello Olivetti MP1, uscito nel 1932 e progettato da Riccardo Levi, con design di Aldo Magnelli. La linea ideata da Nizzoli traeva spunto dal lavoro di ricerca a cui questi partecipò per la realizzazione della Lexikon 80. La tastiera è incorporata nella carrozzeria, il rullo è incastrato senza nessuna emergenza, fatta eccezione per la manopola, rispetto al piano orizzontale della macchina; la leva dell’interlinea è emergente ma più compatta nel corpo della macchina rispetto alla Lexikon, per rispondere alle esigenze di trasportabilità e di limitato ingombro. La macchina per scrivere misura 8,3 × 29,8 × 32,4 cm e ciò la rendeva, nonostante il peso di circa 4 chilogrammi, estremamente funzionale al trasporto per i canoni dell’epoca. L’unità della carrozzeria è ottenuta nonostante la divisione della scocca in due parti per consentire la pulizia dei martelletti, la sostituzione del nastro di scrittura ed un più facile accesso agli altri dispositivi. Viene venduta accompagnata da una valigetta in cartone o similpelle con maniglia in modo da agevolarne il trasporto.

La lettera 22 è una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto di scrittura il martelletto corrispondente, tramite il cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero, dietro al quale sta il foglio di carta sul quale viene così impresso il simbolo corrispondente. Una piccola leva situata in alto a destra della tastiera può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare la stampa in colore nero, rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici ad inchiostro per il ciclostile).

Il movimento del nastro, che si ha ad ogni pressione, cambia direzione automaticamente quando il nastro è finito su entrambe le ruote. Due sensori meccanici, vicino ad ogni ruota, si spostano quando il nastro si tende (ciò indica che sta finendo) e fissano la ruota giusta al meccanismo di trasporto del nastro staccando l’altra. La tastiera è del tipo QZERTY, come è solito delle macchine italiane (a parte le moderne tastiere per computer). Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno ed un tasto di tabulazione. Di questi solo il tasto di ritorno ha indicato un simbolo su di sé (una freccia rivolta a destra), mentre gli altri cinque citati vengono lasciati vuoti.

L’insieme dei tasti di scrittura ha un’evidente mancanza: non è presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana.

Sono molti gli scrittori e i giornalisti che hanno trovato nella Lettera 22 una compagna ideale per il proprio lavoro. Ricordiamo, solo per citarne alcuni, Cesare Marchi, Enzo Biagi, Indro Montanelli (che non se ne separò mai).


Gli articoli di “Il baule dei ricordi”

[catlist name=il-baule-dei-ricordi pagination=yes numberposts=15]