a cura della Redazione “Il Postalista”


Il 13 ottobre, due settimane dopo la bollatura col bollo “sfregiato”, fui di nuovo al Chiosco Giubileo di San Paolo; avevo ancora in borsa le cinque Raccomandate non spedite il giorno 15 precedente e per due di essi (comunicazioni amministrative) era l’ultimo giorno per poter effettuare la spedizione.

Le due addette al Chiosco mi riconobbero subito e mi comunicarono che il bollo Giubileo rotto non era stato né riparato né sostituito.
Data la grande urgenza per le due comunicazioni amministrative da spedire, consegnai tutte e cinque i plichi per l’inoltro, tutti già affrancati e coi Mod. 22-R già compilati ed i tasselli autoadesivi col codice a barre, incollati sulle rispettive lettere; una era per chiedere il servizio filatelico al Chiosco Giubileo di Monreale (PA), due erano per mio zio Mario e la di lui compagna a Tarquinia Lido (VT) e due erano per motivi di lavoro, comunicazioni del listino balneare per l’anno 2001 di una mia cliente che gestiva uno stabilimento balneare sul mar Tirreno (una era per la Capitaneria di Porto e l’altra per Azienda Promozione Turistica della Provincia di Roma); in più aggiunsi anche due cartoline affrancate, chiaramente filateliche.

Quando, come in precedenza, chiesi che tutte le raccomandate e le cartoline avessero il bollo Giubileo, le due impiegate si misero entrambe a lavorare e alla fine mi dettero le mie cinque ricevute ed io me ne tornai in ufficio attendendo il ritorno degli Avvisi di Ricevimento e degli oggetti bollati a Monreale.

Passò tutto il mese di novembre; il 10 dicembre, domenica, ebbi a pranzo, a casa mia, lo zio Mario e la compagna e chiesi loro notizie delle buste filateliche che, dovevano essere arrivate già da tempo (erano già passati 40 giorni !), ma entrambi mi dissero che le raccomandate non erano mai giunte loro, che non le avevano mai viste e io gli chiesi di controllare ancora l’indomani, all’Ufficio postale di Tarquinia Lido se, le due raccomandate, fossero rimaste lì in giacenza e visto che entrambi non avevano i Modelli 26 (Avvisi di Giacenza) congetturai che i due Modelli fossero stati strappati dalla buca delle lettere, difettosa nella chiusura, a causa del forte vento di mare (la casa di mio zio era quasi fronte mare).
Il lunedì telefonai a Tarquinia e chiesi “lumi”, ma mio zio mi rispose che in Posta le due raccomandate proprio non c’erano e allora, ringraziato lo zio, presi le ricevute delle raccomandate dell’ottobre precedente, le controllai e mi resi conto di quanto successo.

Le due addette al chiosco San Paolo avevano sì usato, come da mia richiesta, il bollo Giubileo che non aveva il blocchetto datario, ma si erano arrangiate a modo loro, infatti su alcune ricevute avevano manoscritto la data all’interno del bollo speciale, su altre non lo avevano fatto, solo su di una avevano impresso, sia il bollo Giubileo che quello normale dell’Ufficio “00144 ROMA EUR N1”, usando però il tampone inchiostrato di rosso invece che di nero, il bollo tondo aveva inoltre il diametro normale di 28 mm e non di 34 come il bollo speciale.
Allora, nel pomeriggio di martedì 12, telefonai alla cliente (quella dello stabilimento balneare) per farmi dire se a lei fossero tornati indietro i due Avvisi di Ricevimento e la risposta fu negativa: erano trascorsi ben 42 giorni dalla spedizione!

Feci un ultimo controllo e avuto dal numero verde 160 di Posteitaliane (all’epoca non si chiamava 803160…..) il numero di telefono del Chiosco Giubileo di Monreale, li chiamai: mi rispose l’impiegata addetta e mi disse che la raccomandata a lei inviata, dal Chiosco (una bustona piena di oggetti già affrancati da bollare e rinviare) non era mai arrivata e mi chiese di dirle quale fosse il numero del codice a barre di tutti gli altri invii e volle il mio numero d’ufficio; considerai la telefonata col Chiosco di Monreale quasi la “prova del nove”.
Riflettendoci bene, poiché le cose presentate per l’inoltro a San Paolo dovevano considerarsi ”inusuali”, data la stranezza delle bollature e l’importo delle affrancature con valori “ad hoc”, sospettai che qualcuno, a Roma E.U.R. se ne fosse appropriato; allora stilai in doppia copia una denuncia alla Polizia Postale, ben circostanziata e con fotocopie allegate.

Dal mio ufficio, il giorno seguente, andai in Metrò in Via della Mercede, angolo Via del Moretto al comando della Polizia Postale, dove, all’epoca, aveva gli uffici (presso Roma Centro C.P.) e presentai la denuncia della quale mi rilasciarono copia.

L’Ispettore di P.S. che ricevette la denuncia mi disse che avrebbe subito preso l’auto di servizio e sarebbe andato all’Ufficio Postale di Roma E.U.R. per indagare sui fatti.

La mattina seguente, giovedì 14 dicembre, mi arrivò in studio una telefonata dell’Ispettore di Polizia che aveva preso la denuncia il giorno prima e mi disse che tutte le mie raccomandate, delle quali avevo fatto denuncia di appropriazione indebita o furto, erano in transito e stavano viaggiando normalmente; “normalmente”? Ma se erano passati ben 44 giorni dalla consegna al Chiosco di San Paolo e due Raccomandate viaggiavano perfino Roma per Roma!

A fine settimana mi telefonò a studio l’impiegata del Chiosco di Monreale e mi disse che la mia bustona era giunta e aggiunse che la bustona coi bolli Giubileo di S. Paolo era talmente bella che se la sarebbe tenuta personalmente; dichiarò che da Monreale le raccomandate da spedire ivi contenute e già affrancate, contenute nella bustona con la richiesta del servizio filatelico, erano le uniche Raccomandate spedite dal suo ufficio; si scusò per il suo timbro Giubileo: le era caduto e si era rotta la ghiera esterna; mi disse alla fine che aveva fatto la visura nel loro sistema “dove-quando” (oggi si chiama “cerca spedizioni”: applicazione della legge del Gattopardo al contrario “qualcosa deve cambiare perché tutto rimanga come prima”, è stato cambiato solo il nome…..) e che le raccomandate erano state avviate in data 13 dicembre (ripeto: io le avevo consegnate al chiosco di S. Paolo il 31 ottobre e la cosa è anche acclarata da dal bollo ordinario dell’Ufficio, quello “00144 ROMA EUR N. 1” e da quanto manoscritto all’interno dei bolli Giubileo.
Poi le mie raccomandate giunsero a mio zio Mario a Tarquinia Lido, gli Avvisi di ricevimento alla cliente e la busta con la restituzione del servizio filatelico da Monreale arrivò in ufficio.

L’Avviso di Ricevimento della lettera “bustona”, con la richiesta del servizio filatelico spedita a Monreale è simpaticissimo: la signora addetta al Chiosco l’ha firmato due volte, una volta per ricevuta quale destinatario e una volta come distributrice a sé stessa; su di esso c’è l’unicità fronte/retro di due bolli Giubileo di due chioschi diversi ed entrambi rotti !
Il febbraio dell’anno successivo la Polizia Postale mi chiese, con FAX, la conferma del fatto che le mie Raccomandate, oggetto della denuncia del dicembre antecedente, erano arrivate ed io, sempre tramite FAX detti risposta affermativa.

Insomma, le cinque raccomandate e i rispettivi modelli 22.R e 23-I hanno avuto bollo Giubileo in maniera variegata, alcune: il bollo Giubileo senza datario, altre il bollo senza datario ma con la data 31/10/2000 manoscritta ed altre il bollo senza data ma accompagnato dal bollo normale d’ufficio; il tutto alla faccia dell’uniformità della bollatura.

Oggi, dopo venti anni, posso congetturare che le cinque lettere raccomandate fossero state sì portate all’Ufficio di Roma E.U.R. ma che qualcuno avesse dimenticato di metterle nel sacco del dispaccio in partenza; l’intervento della Polizia Postale servì a farle “muovere” anzi a farle “smuovere” come si dice qui a Roma.

La storia infinita dei bolli speciali Giubileo di S. Paolo penso che sia unica, comunque simpaticissima ed i documenti postali relativi eccezionali: penso che non me ne priverò mai.

Dovevano essere belle anche le due buste inviate all’A.P.T. della Provincia di Roma e alla Capitaneria di Porto, affrancate con valori a tema e coi bolli Giubileo di San Paolo senza data; chissà che fine avranno fatto ? Saranno diventate anch’esse “bene demaniale” inalienabile?

Fronte e retro della ricevuta dell’invio per Monreale
Fronte e retro della Raccomandata per Tarquinia Lido (Vt)
Fronte e retro della ricevuta della Raccomandata per Tarquinia Lido (Vt)
Fronte e retro dell’A.R. della Raccomandata per Tarquinia Lido (Vt)
Raccomandata per Lido di Tarquinia, il bollo della Distribuzione è stato posto sul fronte lettera
Fronte e retro della ricevuta della Raccomandata di cui sopra
Fronte e retro dell’A.R. della raccomandata di cui sopra
Le due cartoline dal chiostro di San Paolo per Roma
A seguire: le immagini della denuncia presentate alla Polizia Postale, il fax inviato dalla Polizia Postale e il fax di risposta del denunziante:





Articolo di Antonio Rufini


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