a cura di Luciana Gennari


Per accudire la persona anziana in famiglia, l’Inps consente di assumere un parente stretto come badante. Vediamo quali sono i vantaggi

Tutti gli studi lo dicono, la demografia italiana è una demografia fatta di una popolazione sempre più anziana. Le nascite, oggi, sono al minimo storico, superate dalla percentuali delle morti; in altre parole, in Italia, si muore di più e si nasce sempre di meno. È un dato sconfortante che non lascia presagire un rinnovato futuro al Paese, insofferente al ricambio generazionale.

Il deficit non è solo un deficit demografico ma, come si può immaginare, anche un deficit previdenziale: una popolazione sempre più anziana comporta una spesa elevatissima dello Stato impegnato a coprire i fondi per le pensioni e i servizi assistenziali; un costo sociale non di certo compensato dagli oneri contributivi dei giovani lavoratori. Da un punto di vista sociale, invece, la presenza così massiccia di anziani ha innalzato esponenzialmente la diffusione della professione di badante.

Inps, quali incentivi per chi accudisce l’anziano in famiglia?

La figura di badante sta assumendo un ruolo assistentenzialmente essenziale nella società italiana e lo si riscontra facilmente in molte famiglie. Questo ruolo è spesso ricoperto da donne al di fuori del contesto familiare; pochi sanno che l’Inps consente di guardare tra gli affetti familiari, scegliere come badante, ad esempio, una figlia o una nuora.

Per motivi più che comprensibili, legati agli impegni lavorativi principalmente, i familiari delle persone anziane non propriamente autosufficienti, ricorrono spesso ad assumere una badante in modo da assentarsi dall’anziano genitore, ad esempio, in tranquillità e con la sicurezza che non rimanga a casa solo, senza nessuno che lo assista. Talvolta, però, è tra i familiari che sorge la perplessità di mettersi in casa una persona estranea.

Da questi dubbi che si presenta l’opportunità data dall’Ente di Previdenza di regolarizzare nel rapporto tra “datore di lavoro” e badante, un figlio o una figlia, una nuora o un nipote; meno il coniuge, il quale non può essere assunto come badante, in quanto l’assistenza alla persona bisognosa, in questo caso, è correlata da una giustificazione di carattere affettivo e morale. Al contrario, la possibilità si apre per altri familiari fino al terzo grado di parentela.

Trasmesso dall’Avv. Andrea Beato – andrea.beato@libero.it


Luciana Gennari

Nata a Roma il 7 febbraio 1953Vive a Roma

Persona con Disabilità per Ischemia cerebrale. Mamma di tre ragazzi. Raffaello: il figlio dell’amore, il figlio del desiderio e il figlio della scelta. Simone il figlio del desiderio ha una gravissima disabilità dalla nascita. Francesco il figlio della scelta, di anni 30, con patologia schizofrenica (malattia invisibile), morto il 26 novembre 2021. Già Presidente della Consulta per i Diritti delle Persone con Disabilità – Municipio IX ROMA EUR – Comune di Roma, dalla sua istituzione nel 1999 ad oggi, fino alla morte del proprio figlio. In questa Rubrica si potrà parlare di disabilità motoria, sensoriale, intellettiva e mentale, perché farlo dà la possibilità a chi ci circonda di confrontarci ed aiutarci. Sarà un impegno prezioso per un gesto di servizio e di solidarietà autentica.

Email: luciana.gennari53@gmail.com

Cell: +39 3358031152


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