a cura della Redazione di Club50-Plus

Il tema della vita sessuale appassiona da sempre la nostra società. È interessante notare che suscita la curiosità di tutti e in qualche modo vogliamo sempre saperne di più. Il tema è come non mai oggetto di studio scientifico e di dibattito.
Il primo dato rilevante è che dei nati negli anni cinquanta in Italia, quasi due terzi degli uomini e un terzo delle donne sono sessualmente attivi. Un sesso spesso più rilassato e più soddisfacente. Le statistiche di un ampio studio pubblicato nel 2007 ha dimostrato che il 50% degli americani sono ancora sessualmente attivi all’età di circa 70 anni e il 25% ad 80 anni. Un po’ di più per gli uomini, meno per le donne. Sì, e questo nonostante le difficoltà “funzionali” che sconvolgono i partner molto più giovani.
Le nuove seconde coppie.
“C’è sicuramente una rinnovata sessualità tra gli anziani” sostiene il Dr Florence Cour. È da cinque anni che i ricercatori della Cornell University (New York) stanno studiando la sessualità degli ottuagenari. Sono stati molto sorpresi che solo un intervistato su cinquanta, abbia trovato l’argomento imbarazzante. L’arrivo nella terza età della “Generazione 68” è quindi un fattore di cambiamento. Per la generazione del baby-boom, l’appagamento sessuale riguarda una dimensione importante della vita.
Il concetto della stessa coppia sposata per tutta la vita, sostenuta da norme religiose e sociali, è stato piano piano superato negli ultimi due decenni. Questo ha comportato un aumento del numero delle separazioni e alla creazione di nuove relazioni sentimentali nella terza età, soprattutto nella fascia di età tra 60 e 70 anni. Dopo la vedovanza o il divorzio è diventato sempre più facile che si formino nuove coppie, complice anche la diffusione dei siti di incontri.
Se si confronta la soddisfazione coniugale presente durante la prima relazione con quella della nuova coppia, l’ultima risulta avere una luce diversa, fatta di libertà di scelta e freschezza rispetto alla prima.
Accettare il cambiamento.
Infatti, nonostante l’attività sessuale sia considerata ormai come una componente salutare della vita di uomini e donne, molti medici si trovano ancora in difficoltà ad affrontare questo argomento con I pazienti. “Nell’inconscio di molti di noi, resiste la convinzione che quando si è vecchi non si debbano più avere rapporti sessuali”, osserva il dottor Court, “ma, per chi lo desidera, il trattamento della disfunzione erettile può aiutare (Viagra). Lo stesso vale per le donne che, attraverso un trattamento ormonale locale, possono porre rimedio alla secchezza e atrofia intima.” Senza voler a tutti i costi medicalizzare la sessualità degli anziani bisogna saper accettare i naturali cambiamenti del proprio corpo e costruire una sessualità diversa, rinnovata.
La ricerca della prestazione non è più un problema.
Ne “Les Femmes vintage” (Les Éditions de l’homme, 2012), Jocelyne Robert presenta un approccio completamente diverso. Un modello in cui l’uomo e la donna, giovani o vecchi, approcciano il sesso, il proprio corpo, la testa, le proprie emozioni, imperfezioni, fallimenti … “perché gli anziani non mancano di attività. Per quanto sorprendente possa sembrare, credo che avere meno tempo davanti a sé (in termini di anni di vita) li renda in grado di vivere pienamente e di offrire di più al partner”, sostiene.
Inoltre gli svantaggi dell´età sembrano non scoraggiare le nuove coppie: “Puntare meno sull´apparenza, meno sulla ricerca della prestazione” queste le chiavi per riscoprire “il significato della festa perduta”. Prosegue “Non è perché la meccanica è meno oliata che ci si deve rifugiare in una relazione fatta solo di tenerezze”, anzi, non negando i cambiamenti della sessualità, gli uomini e le donne più anziane potranno aumentare la libido facendo ricorso al proprio “cinema erotico interiore” (fantasie). Insomma, sarà la mente a portarci dove il corpo non può più arrivare.
Fonte : Club50-plus.it – art. a cura di Emilia31
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