a cura della Redazione “Portale di ornitologia”


Il Bird feeding in terrazzo consiste nell’attività di alimentare gli uccelli selvatici attraverso mangiatoie apposite, in questo articolo Lorenzo racconta la sua personale esperienza.

Mi chiamo Lorenzo e mi diletto nell’allevamento di diverse razze di uccellini da gabbia (Canarini – Diamanti mandarini – Verdoni – Lucherini – Organetti) ma mi appassiona in ugual modo tutto quello che è natura. Spesso, per entrare in contatto più diretto con i boschi ed i loro abitanti, faccio trekking e mountain bike in mezzo ai boschi ed alle campagne situate sulle colline adiacenti alla mia città. E’ a “causa” di questo disinteressato amore che nutro per la natura e soprattutto per i nostri amici alati che sono stato spinto ad installare sul mio terrazzo un punto di rifocillamento per gli uccellini selvatici che popolano il parco davanti a casa mia. Avevo incontrato il birdfeeding casualmente in un documentario in televisione, in questo servizio inquadravano una tipica casetta della periferia Inglese con giardino annesso, ed in questo giardino erano state messe delle postazioni con le mangiatoie piene di semi per gli uccelli selvatici che accorrevano numerosi a”scroccare” un pasto gratuito. Colpito e ammaliato da questa cosa mi recai su internet per trovare informazioni e vidi tantissimi filmati stupendi che mi fecero convincere che anche io avrei dovuto avere la mia postazione per il BirdFeeding! Era l’inizio di ottobre del 2007 quando mi recai nel negozio dove solitamente acquisto le sementi per i miei uccellini per acquistare la mia prima”casetta” in plastica fatta apposta per ospitare semini ed ogni altra prelibatezza che uno volesse offrire agli uccelli.

Essendo alla mia prima esperienza del genere mi feci anche consigliare dal negoziante su cosa mettere per rendere interessante, agli occhi dei pennuti, la casetta. Mi consigliò diversi tipi di semi molto grassi ed oleosi che risultano graditi sia agli uccelli granivori che a quelli insettivori, semi che utilizzano per mantenere il grasso sottocutaneo e così riuscire meglio a scaldarsi nelle fredde giornate invernali. I semini che mi furono consigliati e con i quali riempii i vari vani della casetta erano semi di girasole piccolo con il guscio, canapuccia, avena decorticata e perilla. Oltre ai vari semini mi furono anche consigliati degli agglomerati composti principalmente da frutta secca e semi oleosi tenuti insieme da strutto a formare tipo dei salsicciotti avvolti dentro a delle retine verdi traforate. Arrivato a casa con tutto l’occorrente misi subito la casetta (che era smontata nella sua scatola ma pronta solo da assemblare in maniera molto semplice) sul davanzale del mio terrazzo, proprio in prossimità della volieretta dei miei Diamanti Mandarini. Posizionai la mangiatoia proprio nell’angolo rivolto verso il parco (Sud/Ovest) e, poiché abito al terzo ed ultimo piano di una palazzina, reputai la posizione decisamente ottimale come accessibilità e visibilità da parte di qualsiasi uccello che fosse passato da quelle parti.

Approntato il tutto rientrai subito in casa a spiare la situazione da dietro le tende della finestra di una delle camere di casa mia, sicuro di vedere e non essere visto. Purtroppo il primo giorno non si presentò assolutamente nessun uccello, e così nemmeno il secondo ed il terzo e così via, insomma, gli uccelli sembravano snobbare del tutto la mia offerta di cibo. Lasciai tutto come era quasi dimenticandomene e convinto che forse quella non era una posizione così ottimale come avevo creduto subito. Mi stavo quasi convincendo di levare il tutto e studiare un’altra posizione dove poter mettere la mia casetta quando, una mattina nevosa di Gennaio (precisamente il 5 gennaio 2008) che ormai avevo dato tutto per perso mi accorgo che nella casetta c’è un piccolo ospite, guardo meglio e vedo con immenso stupore e piacere che è una stupenda Cinciarella e che sta mangiando dalla mia casetta.

Da quel giorno in poi ho sempre avuto numerosi ospiti tutti i giorni, principalmente Cinciarelle e Cinciallegre, ma ogni tanto capita che vengano a nutrirsi anche pettirossi, merli e delle curiose tortore dal collare. Ho potuto constatare che principalmente gli ospiti della casetta adorano quegli agglomerati di frutta secca, girasole piccolo sgusciato e strutto, li divorano in maniera veramente vorace e penso che li preferiscano perché sono una vera bomba di calorie, indispensabili agli uccelli per superare il freddo inverno. Come semini invece ho notato che svuotano sempre il vano dove metto i semi di girasole, che sono tra i semi più oleosi e grassi, seguiti subito dopo come gradimento da canapuccia ed avena decorticata, direi alla pari. Essendo i miei ospiti per la maggior parte cinciarelle e cinciallegre, queste preferenze non sono ovviamente da generalizzare, ogni specie aviaria predilige un semino piuttosto che un’altro, per esempio se avessi avuto l’onore di vedere alla mia casetta dei cardellini probabilmente loro avrebbero prediletto i semi di cardo selvatico, però penso di potermi sbilanciare dicendo che in generale il seme in assoluto più appetibile per tutte le specie sia di certo il girasole, che vedo divorare da tutti molto avidamente. Un paio di mattine, giusto per fare una prova e vedere che ospiti avrei attirato, ho gettato nel giardinetto sotto casa un paio di manciate di semi di girasole e poi mi sono messo ad osservare dal terrazzo chi sarebbe venuto a banchettare. L’attesa non durò molto, una varietà così numerosa di uccelli tutti insieme non l’avevo mai vista, sono arrivati verdoni, peppole, fringuelli, pettirossi, merli e tortore dal collare, oltre ovviamente alle solite e sempre gradite cinciarelle e cinciallegre. Questa esperienza mi ha fatto valutare che probabilmente molti fringillidi non si fidano di venire a mangiare nella casetta sul mio terrazzo forse perché è situata troppo vicino alle finestre e comunque appoggiata su una costruzione umana, difatti ho visto tutti questi ospiti in filmati di postazioni per il birdfeeding su internet, e queste postazioni erano tutte situate in mezzo a giardini oppure su alberi e quindi molto meno a contatto con le costruzioni umane.

Comunque, tornando alla mia casetta, per me è una meraviglia stare ad osservare i miei ospiti mentre mangiano così velocemente ed ingordamente quello che metto a loro disposizione, ho anche girato innumerevoli filmati e scattato una miriade di foto per immortalare diversi momenti del banchetto. Alla mattina, quando esco sul terrazzo per la giornaliera manutenzione alle mie voliere, vedo che gli uccelli mi osservano dagli alberi intono casa, aspettando che io rientri, per poi precipitarsi a fare colazione e questo mi riempie di gioia perché vuol dire che sanno di poter contare sulla mia casetta per potersi nutrire.

Fonte : “youanimal”