di Roberta Annecchini (Biocity Natura)


La S.A.D o più nota come Sindrome Depressiva Stagionale è una combinazione di disturbi biologici e dell’umore che si presentano con una specifica scadenza stagionale, tra l’autunno e l’inverno e con una remissione in genere verso la primavera o l’estate. Si è visto negli Stati Uniti che ogni anno ne soffre circa il 5% della popolazione, con sintomi che possono prolungarsi per tutto l’anno nel 40% dei casi. Sebbene dunque la condizione sia limitata stagionalmente, ci sono persone però che possono avere una significativa compromissione dei sintomi associati, che può dipendere da predisposizioni genetiche, costituzionali, temperamentali ed aspetti ambientali come per esempio vivere a una latitudine più settentrionale.

La terapia di prima linea per il disturbo affettivo stagionale, da usare anche come profilassi prima delle successive stagionali autunnali e invernali, consiste nell’utilizzo di farmaci antidepressivi, terapia cognitivo comportamentale e della Terapia della Luce, nota anche come Light Therapy o Fototerapia, che per evitare ricadute, dovrebbe continuare fino alla fine della stagione invernale.

Come per altre depressioni, si ritiene che la S.A.D., sia associata a una disfunzione nell’attività della serotonina cerebrale, pertanto vengono utilizzati antidepressivi di seconda generazione (SGA), come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Con qualsiasi trattamento farmacologico è però importante attirare l’attenzione sul problema degli effetti avversi, è per questo che dovrebbero essere prese in considerazione anche altre opzioni come le erbe medicinali e gli integratori alimentari, senza dimenticare l’importanza di fare attività fisica soprattutto all’aria aperta.

Di seguito alcune piante e rimedi naturali che possono aiutare in questo disturbo:

AVENA SATIVA

Non solo un cereale alimentare dall’elevato potere nutrizionale. L’Avena Sativa era conosciuta nell’antichità soprattutto per i cataplasmi che erano impiegati per i dolori reumatici e per la micosi della pelle, oltre ad essere usata già all’epoca come rimedio sedativo molto diffuso in diversi paesi. La proprietà più nota e studiata nella pianta risulta essere quella antidepressiva da ascrivere in parte all’alcaloide gramina con azione sul SNC e in parte ai triterpeni e alle saponine presenti ad attività stimolante poliendocrina (ipotalamo-ipofisi) e principalmente tiroidea evidenziata nel corso delle sperimentazioni cliniche. La Tintura Madre di Avena Sativa risulterebbe essere dunque un rimedio che trova applicazioni maggiori come antidepressivo, anche nella presenza di sintomatologie tipiche della menopausa, grazie all’azione del suo fitocomplesso.

BALLOTA NIGRA

E’ conosciuta anche con il sinonimo di Ballota Foetida, per il chiaro riferimento all’odore ributtante che emana la pianta, mentre il termine “nigra” si riferisce molto probabilmente al colore delle foglie che anneriscono quando si seccano. Era già nota per uso tradizionale dal Leclerc che la impiegava con successo nell’ipocondria, nell’enuresi, nei disturbi nervosi della menopausa e nel tinnitus. La droga è presente nella parte area fiorita della pianta, che fiorisce da Maggio-Giugno e possiede importanti sostanze con proprietà medicinali come i diterpeni che agiscono soprattutto nelle manifestazioni del terreno spasmofilo, con associata ansia, disturbi del sonno e neuromuscolari. La Ballota anche se non è una pianta specifica ad azione antidepressiva, è utile però come rimedio complementare in tutte quelle problematiche e manifestazioni somatiche connesse.

GRIFFONIA

Griffonia Simplicifolia, conosciuta con il nome popolare di Fagiolo africano, è un arbusto legnoso della famiglia delle Fabaceae che può arrivare fino ai 3 metri di altezza. Produce dei semi nerastri di circa 2 cm a forma di disco con superficie convessa, che sono raccolti in baccelli. Sono proprio i semi essiccati della pianta a rappresentare la droga di nostro interesse grazie soprattutto alla presenza di 5-HTP (5-Idrossitriptofano), un precursore della serotonina ampiamente usato per trattare la depressione, considerando la Griffonia un vero e proprio Prozac di origine vegetale. Il 5-HTP è così importante che insieme all’ormone melatonina è coinvolto in alcuni processi fisiologici come la regolazione del tono dell’umore, del senso di fame, del sonno, andando a migliorare di conseguenza anche il problema della depressione stagionale. Con questa tipologia di piante è sconsigliata l’autoterapia, è dunque necessario rivolgersi a un esperto per evitare l’instaurarsi di una sindrome setoninergica a livello cerebrale.

IPERICO

L’Iperico o erba di San Giovanni è una pianta legata al solstizio d’estate, giorno più lungo e luminoso dell’anno grazie all’intensa attività solare di quel periodo. E’ infatti raccomandato raccogliere la pianta fresca proprio in quel momento particolare per sfruttarne in maniera ottimale l’energia vitale e tutte le sue proprietà medicamentose. E’ conosciuto a livello popolare e dalla farmacopea tradizionale soprattutto per uso topico come cicatrizzante e lenitivo dell’olio, ricavato per macerazione delle sue sommità fiorite fresche. Di nostro interesse invece in questo caso risulterebbe utile l’uso interno sotto forma di Tintura Madre o come estratto secco titolato. La presenza di ipericina nelle parti aree e sommità della pianta, conosciuta come antidepressiva, ha mostrato un’azione inibitrice degli enzimi monoaminoossidasi A e B (MAO), responsabili della degradazione delle catecolamine e della serotonina. Con la somministrazione di Iperico è consigliato non superare mai le 8-12 settimane di trattamento ed è importante evitare l’esposizione prolungata alla luce solare per la presenza di sostante fotosensibilizzanti nella pianta. E’ fondamentale inoltre ricordare durante l’assunzione di integratori a base di ipericina di non associare altri psicofarmaci per evitare possibili effetti di sommazione. L’Iperico è comunque una pianta efficace nel trattamento delle depressioni lievi che presenta una scarsità di effetti collaterali.

AROMATERAPIA

L’Aromaterapia è una metodica naturale di medicina complementare ampiamente utilizzata in varie nazionalità e paesi per il trattamento dei disturbi emotivi. Tramite l’olio essenziale distillato dalla pianta si possono raggiungere efficaci scopi terapeutici attraverso tecniche di massaggio, inalazioni, incensi e bagni aromatici. L’olio essenziale contiene la frazione aromatica della pianta, che per inalazione può stimolare direttamente il nervo olfattivo per regolare rapidamente la funzione cerebrale e quindi regolare di conseguenza anche lo stato emotivo dell’individuo.

Le strutture del cervello come l’amigdala, l’ippocampo e l’insula non sono solo responsabili del trattamento di informazione emozionale, ma sono anche importanti snodi per l’elaborazione di informazioni olfattive. Pertanto, il trattamento della depressione ha grandi vantaggi attraverso il sistema olfattivo per regolare l’attività emotiva.

Alcuni oli essenziali sono solitamente usati per alleviare la depressione e calmare le emozioni. Queste frazioni aromatiche volatili della pianta contengono molecole che hanno la capacità di entrare nel cervello attraverso la barriera emato-encefalica, svolgendo buoni effetti antidepressivi con poca tossicità ed effetti collaterali. I componenti chimici principali che interagirebbero con determinati recettori del Sistema Nervoso Centrale sono generalmente alcoli, monoterpeni e sesquiterpeni.

L’olio essenziale di Lavanda angustifolia è il più utilizzato ed approvato per alleviare lo stress e l’ansia. Alcuni studi clinici dimostrerebbero risultati positivi in modelli di ansia e depressione grazie all’affinità che hanno mostrato alcuni sui componenti come il linalolo sul recettore NMDA, che è anche in grado di legare il trasportatore della serotonina (SERT). I noti effetti ansiolitici ed antidepressivi della lavanda sono dunque da attribuire a questi meccanismi. 

L’olio essenziale di Basilico (Ocinum basilicum) rappresenta uno dei rimedi medici tradizionali più studiati in Indonesia. Una ricerca recente sostiene che il chemiotipo a linalolo dell’olio essenziale di foglie di Basilico funzionerebbe come antidepressivo andando ad agire sui livelli di cortisolo e di serotonina, fattori importanti nella problematica depressiva.

Anche oli essenziali di agrumi come Arancio Dolce, Bergamotto e Limone, ricavati dalla spremitura della scorza del frutto, hanno un’azione ansiolitica ed in parte antidepressiva grazie alla presenza nel loro profilo chimico di una buona percentuale di monoterpeni. Una ricerca ha dimostrato l’incremento di Noradrenalina (NE), dopamina (DA) e di serotonina (5-HT) nella corteccia prefrontale e nell’ippocampo dopo la somministrazione di olio essenziale di limone, spiegandone l’effetto antidepressivo.

L’olio essenziale di Noce Moscata (Myristica fragrans) può svolgere un ruolo nel trattamento della depressione inibendo l’attività delle MAO, riducendo la degradazione dei neurotrasmettitori monoaminici e aumentando il contenuto di 5-HT, DA, NE nel cervello.

Gli oli essenziali della medicina naturale sono economici e facilmente reperibili, pertanto possono rappresentare una soluzione interessante nella prevenzione e nel trattamento dei sintomi della depressione. 

Questo articolo a scopo informativo non vuole sostituirsi assolutamente al parere del medico curante.


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