di Tiberio La Rocca


9 MAGGIO 1978
(Ad Aldo Moro e Peppino Impastato)

C’è una data nella storia recente,
che echeggia con forza l’orrore
riportando a tutti, alla mente,
un infausto dì di dolore.

Fu un dolore per tutto il paese,
che rimase ferito e umiliato
un dolore che nessuno comprese,
forse solo chi l’ha provocato!

In un caso fu un lungo calvario,
una lunga e sofferta agonia
raccontata e scolpita in un diario,
di cui forse…si perse la via.

In quell’altro fu un atto annunciato,
che servì per sortire l’intento
di sopire quel giovane armato,
d’onestà e nessuno spavento.

Ora quelle due voci d’incanto,
hanno come platea l’infinito
mentre a noi resta un forte rimpianto,
per quel “grido d’amore” finito.

Perché è amore denunciare i soprusi,
ed è amore reclamare giustizia
perché è amore denunciare gli abusi,
ed è amore ricordar la notizia.

“Pensieri e Poesie di Tiberio”

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