di Tiberio La Rocca
9 MAGGIO 1978 (Ad Aldo Moro e Peppino Impastato) C’è una data nella storia recente, che echeggia con forza l’orrore riportando a tutti, alla mente, un infausto dì di dolore. Fu un dolore per tutto il paese, che rimase ferito e umiliato un dolore che nessuno comprese, forse solo chi l’ha provocato! In un caso fu un lungo calvario, una lunga e sofferta agonia raccontata e scolpita in un diario, di cui forse…si perse la via. In quell’altro fu un atto annunciato, che servì per sortire l’intento di sopire quel giovane armato, d’onestà e nessuno spavento. Ora quelle due voci d’incanto, hanno come platea l’infinito mentre a noi resta un forte rimpianto, per quel “grido d’amore” finito. Perché è amore denunciare i soprusi, ed è amore reclamare giustizia perché è amore denunciare gli abusi, ed è amore ricordar la notizia.
“Pensieri e Poesie di Tiberio”
[catlist name=pensieri-e-poesie-di-tiberio numberposts=1000]