a cura della Redazione Sportiva di Spazio Interattivo


Il Campionato europeo di calcio giunge alla sua sedicesima edizione, posticipata di un anno causa Covid-19, e vede ai nastri di partenza 24 Nazionali che si danno battaglia per vincere il primo campionato continentale “itinerante” ed entrare nell’albo d’oro di questa manifestazione nata nel 1960.

Quella degli Europei è una storia interessante e, a dirla tutta, lo è anche quella dell’edizione di quest’anno. Basti pensare che, nonostante sia il 2021, il nome della competizione è rimasto “Euro 2020”, poiché per trovare la data di inizio originale bisogna andare a ripescare il calendario dell’anno scorso. A causa del Coronavirus, infatti, i campionati sono stati posticipati di 12 mesi: questo ha fatto sì che per la prima volta in assoluto gli Europei siano stati disputati in un’annata dispari ma, benché retrodatata, è stata mantenuta la denominazione vecchia.

Quella di quest’anno è stata un’edizione decisamente particolare per tanti motivi: la prima itinerante (anche se gli inglesi non si sono spostati molto, a dire il vero) e la prima con la capienza degli stadi ridotta. La maggior parte dei tifosi ha seguito il campionato da casa, perché il Covid-19 ha reso molto più difficile organizzare raduni in piazza o installare maxi-schermi nei parchi. Entrambe queste opzioni sono state possibili, grazie alla campagna vaccinale che in Italia procede spedita, ma le regole sul distanziamento e i limiti di capienza hanno spinto gran parte degli appassionati ad accendere la TV o il computer comodamente a casa. Del resto, oggigiorno non mancano le alternative per seguire la propria squadra del cuore senza perdere nemmeno una partita. Un esempio? Pirlo TV, piattaforma online che trasmette tutte le principali competizioni sportive, garantendo un segnale streaming stabile, qualità e velocità di trasmissione.

Da Donnarumma a Chiellini, da Chiesa a Verratti, da Bonucci a Jorginho. Senza dimenticare, ovviamente, il condottiero di questa Nazionale meravigliosa: Roberto Mancini. Diamo i voti a questo gruppo di giocatori che hanno riportato il nostro calcio sul tetto d’Europa dopo un’attesa durata 53 anni.

Roberto MANCINI 10 e lode – Alzi la mano chi, tre anni fa, immaginava di poter vivere una notte come quella di Wembley. Il Mancio ha preso in mano una Nazionale ai minimi termini e l’ha riportata in alto grazie (udite, udite) alla qualità del gioco. Un Rinascimento Azzurro che ha un nome e un cognome: quelli del nostro ct. E anche i conti con Wembley sono in ordine. Non bisogna fare altro che ringraziarlo.