Arte Magica e Illusionismo


Richard Valentine Thomas Pitchford, nacque il 24 novembre 1895 in una piccola cittadina del Galles del sud.
All’età di 9 anni conobbe un baro nell’hotel in cui lavorava come inserviente. Cominciò quindi a prendere confidenza con le carte da gioco.

Si arruolò nell’esercito britannico durante la Prima Guerra Mondiale, dove trascorse il tempo libero in trincea praticando manipolazioni di carte. Il risultato delle sue molte ore di pratica all’aperto con tempo gelido è stata la capacità di eseguire tecniche con le carte mentre indossava i guanti.
Fu solo nel 1916 che decise che sarebbe diventato un mago professionista, quando, in guerra, si intossicò a causa di alcuni gas asfissianti e durante una lunga convalescenza cominciò ad approfondire i suoi studi sull’arte magica. Partì così per Londra e trovò lavoro presso un piccolo negozio di giochi di prestigio, senza tuttavia coronare il suo sogno di esibirsi.
Non trovando ingaggi decise nel 1923 di emigrare in Australia. Fortuna volle che durante il viaggio in nave venne notato da un agente teatrale mentre si esibiva tra la gente con un repertorio da close up. L’impresario gli fece firmare un contratto per esercitare il suo mestiere da prestigiatore in alcuni ottimi locali di Sidney, riuscendo a guadagnare 100 dollari a settimana, che per l’epoca era molto. Da lì cominciò ad assaporare il successo col nome di Val Raymond.
Nel 1926 però, Richard decise di cercare fortuna in America, e si esibì in molti teatri, tra cui quello di Seattle, Washington, New York e Chicago, dove conobbe la moglie, nonché sua partner in scena Swan Walker. Il suo talento e la sua perseveranza lo portarono a diventare un prestigiatore di grande successo.
In America cambiò il suo nome d’arte in Cardini, che pubblicizzava la sua maestria con le carte e rendeva omaggio a Houdini. Nel 1933 tenne una Royal Variety Performance per il re Giorgio V e la regina Mary.
Tra il ’41 e il ’42 fu Presidente della Society Of American Magicians. Nel 1957, all’età di 62 anni, apparve in uno dei pochi programmi televisivi magici trasmessi in quel periodo, Festival of Magic.
Per la sua magia ricevette numerosissimi premi e nel 1958 fu proclamato dalla “New England Magic Society”, “il più grande esponente del puro gioco di prestigio che il mondo abbia mai conosciuto”. Nel 1960 il Magic Circle di Londra lo onorò con il Silver Wand Award. Il 1970 è stato l’anno in cui fu insignito del titolo di “Master Magician”.
Nel 1999 fu nominato uno dei migliori maghi del XX secolo dalla rivista Magic. Cardini si ritirò dalla sua carriera nel 1966, andando a vivere a Long Island, New York. Il Maestro ci lasciò l’11 novembre del 1973.

Cardini ha sviluppato un atto di manipolazione silenzioso con carte, palle da biliardo e sigarette diverso da qualsiasi cosa prima nella storia della magia.
Il suo stile era unico e la sua magia era molto elegante. Cardini infatti creava uno spettacolo impersonando il distinto signore inglese (con cilindro, frac, mantella, e monocolo) al quale accadevano cose stravaganti e inspiegabili, apparendo come “mago che è vittima degli eventi”, cioè il prestigiatore che non controlla cosa sta accadendo, rimanendo “vittima” degli eventi magici che si succedono: dalle sue dita apparivano e scomparivano vari oggetti, senza che lui riuscisse a controllarne le apparizioni/sparizioni, riuscendo a trasmettere al pubblico una vera e propria atmosfera magica, piuttosto che una mera dimostrazione di abilità.
L’ottima riuscita del suo numero era determinata anche dalla sua ottima misdirection, che applicava con continui incroci di sguardi e movimenti grandi che ne coprivano di piccoli, riuscendo così a caricare e scaricare continuamente gli oggetti che impalmava.
Conosciuta dai prestigiatori di tutto il mondo è la sua “Cardini single production“, tecnica con la quale da una mano apparentemente vuota si possono produrre decine di carte l’una dopo l’altra. Un’altra sua tecnica molto famosa e utilizzata tutt’ora è il “Cardini Change”, un cambio di colore di una carta tenuta a faccia in alto sul mazzo.

Gli anni tra il XIX e il XX secolo, erano il periodo che ogni prestigiatore conosce come Golden Age, gli anni di Heller, Kellar, Maskelyne, Houdini e Thurston. Cardini era un ragazzino all’epoca, uno tra i più giovani padri della magia moderna. Celebre è il suo numero durante il quale il monocolo continua a cadere, sfruttando con una running gag un’ottima giustificazione per distrarre il pubblico. Il suo pronipote, ha finanziato lo sviluppo di una mostra museale, in onore di Cardini, che si trova al Magic Castle di Hollywood , in California. La sua magia gli fece guadagnare un enorme successo e rispetto… e una miriade di imitatori. Pensate che durante gli anni Trenta e Quaranta fu considerato l’uomo più imitato al mondo!

Fonte : “talkingmagic” – a cura di Gianluca Fecchio