a cura della Redazione di “Hello Maestro”


Per migliaia di anni, l’uomo ha sentito un timore sacro della montagna. Olimpo degli dei, residenza preferita di troll, demoni e yeti, la montagna è un mondo indomito, governato da leggi proprie, un mondo difficilmente impressionato dalla vanità dell’uomo. Ma queste cime che rappresentano una minaccia sono anche una sfida formidabile, ed è questa sfida che illustreremo qui.
Nel 1492, quando la Spagna stava per scoprire il Nuovo Mondo, in Francia
Carlo VIII organizza il primo “trekking” di montagna sull’altopiano di Oisans. I suoi sudditi tremavano sotto l’ombra delle montagne Rateau e Meije, e sarebbe stato opportuno avvicinarsi abbastanza a loro, se non altro per allontanare la paura che ispiravano. Il capitano Antoine de Ville guidò quindi una piccola truppa che si trovò presto sulla cima del Mont Aiguille, a più di 2000 metri. E da allora in poi, l’uomo svilupperà un gusto per l’alpinismo…
È nella nostra epoca che l’alpinismo ha veramente sfondato. Già nel 1950, Herzog e Lachenal scalarono gli 8.000 metri dell’Annapurna. Ma la montagna non sempre si lascia vincere e seppellisce tanti uomini quanti ne innalza alla gloria.
L’Everest, il “tetto del mondo”, rifiuta ostinatamente di essere calpestato da piedi umani. Tuttavia, una spedizione britannica, sbarcata a Kathmandu nel 1953, si sta preparando per l’impresa… Guidati dall’ufficiale inglese John Hunt e da un certo Edmund Hillary, un alpinista neozelandese, questi uomini sono accolti al loro arrivo dagli sherpa nepalesi che saranno i loro portatori.
Se tutti associano questi due nomi, Hillary e Tensing, alla prima vittoria sull’Everest, questa avventura sarà l’occasione per capire che l’alpinismo è soprattutto uno sforzo collettivo. Affinché questi due uomini potessero raggiungere la cima in una tregua favorevole, un’intera squadra ha dovuto mobilitarsi e combattere in condizioni estreme, dal campo base all’ultimo campo (a 8700 m, con temperature di -25°). Ma Chomolungma, la Dea Madre delle Nevi (come la chiamano i nepalesi) deve essere guadagnata. E chissà, forse incontreremo il profilo peloso del leggendario yeti alla curva di una cresta…