di Antonio Esposito


Anonimo 1768

Lo guarracino è una canzone del patrimonio popolare napoletano della fine del Settecento. L’autore è anonimo e a ritmo di tarantella si racconta di furiosi scontri tra pesci per motivi amorosi. Il guarracino innamorato mette gli occhi sulla sardella fidanzata dell’alletterato. Ma si sa, i pettegolezzi allignano in ogni luogo. Nei grandi mari come nei piccoli paesi la gente mormora. 

In questo caso la lingua velenosa è quella della patella che scatena la guerra tra i pesci. Una disputa che si estende a macchia d’olio e coinvolge sempre più contendenti divisi ormai in due fazioni contrapposte e sempre più accanite.

Come va a finire? L’autore non lo rivela perché dice di non poter continuare perché gli manca “lo sciato”, il fiato, e invita il pubblico a offrigli da bere perché s’è seccato “lu cannarone”, il gargarozzo e si sono svuotati i polmoni.

Ascoltando la canzone e il suo ritmo travolgente viene da pensare che il presunto interprete, un cantastorie considerato il periodo, arrivi stremato alla fine dell’esecuzione.

E proprio un cantastorie dei giorni nostri, Stefano Serino, nel video allegato, fornisce uno straordinario racconto commentato della storia prima dell’esecuzione musicale.  

Fonte : Napolinpillole , art. Enzo Abramo