di Pippo Ferraro


La settima edizione della Coppa dei Campioni vede di nuovo la Juventus rappresentare l’Italia. I bianconeri mentre giocano un campionato mediocre che alla fine li vedra’ finire non lontano dalla zona retrocessione,arrivano fino ai quarti di finale nel torneo europeo.
Giocano al di sopra delle loro possibilita’ del momento e riescono a portare il Real Madrid fino allo spareggio dopo aver perso a Torino 0-1 e vinto a Madrid con lo stesso punteggio.
A Parigi nel terzo incontro cedono ai piu’ titolati avversari per 1-3.

La finale vede il ritorno del Real contro i detentori del titolo,il Benfica, che hanno compiuto un cammino da caterpillar.Appare un altro mostro sacro sulla scena del calcio mondiale,il portoghese di colore Eusebio,detto anche “la pantera nera” per l’agilita’ e l’eleganza del suo gioco.
Malgrado Puskas del Real metta a segno 3 reti,finisce 5-3- per i lusitani con due gol di Eusebio.
L’era del grande Real e’ definitivamente al tramonto.

Ricomincia il campionato con i rossoneri del Milan campioni in carica.
L’insuccesso del Mondiale,ma questa volta abbiamo delle attenuanti,porta le societa’ a cambiare molto dei loro organici.L’oggetto del desiderio,oltre all’inarrivabile Pele’,divenne Amarildo.
Vanamente Milan e Juventus cercarono di portarlo in Italia. Arrivera’ in seguito.
Il Milan prende un promettente giocatore di colore,Germano.

La Juventus,dopo il fallimentare campionato precedente,fa arrivare Del Sol dal Real Madrid,mette sulla panchina il brasiliano Amaral, gia’ facente parte dello staff tecnico della nazionale campione del mondo.Poi effettua uno scambio con il Milan,prende il difensore Salvadore in cambio dell’ala Mora.L’Inter,sempre guidata da Herrera,acquista Maschio e da fiducia ai giovani Facchetti e Mazzola.La Sampdoria ingaggia un cileno della “battaglia di Santiago”, Toro.

Il Bologna fa arrivare Haller,un centrocampista completo, dalla Germania.
Il danese Nielsen del Bologna ed il romanista Manfredini della Roma vincono appaiati la classifica dei marcatori con 19 reti.
Il brasiliano Amaral porta in Italia lo schema a zona,4-2-4.
Herrera adotta un modulo che si avvicina molto al vecchio catenaccio,potendo contare su di una difesa molto forte. Gente come Burgnich,Facchetti,Guarneri,Picchi.
Il faro di centrocampo e’ Suarez con il talentuoso mancino Corso.
All’attacco Mazzola,ormai avviato al grande successo,la sgusciante ala brasiliana Jair con Maschio mezza punta e Di Giacomo centravanti,garantiscono delle ripartenze micidiali.Insomma,una squadra che avrebbe dominato in Italia e in Europa per alcuni anni.
Proprio la Juventus,nonostante il gioco voluto dal tecnico brasiliano fosse un po’ discusso,riesce a mettere in difficolta’ l’armata neroazzurra fino alla fine del torneo.
Mazzola e compagni conquistano cosi’ l’ottavo titolo nazionale con 4 punti di vantaggio sulla Juve e 6 sul Milan.


Il mago Herrera al terzo anno all’Inter riporta lo scudetto ai neroazzurri e costruisce uno squadrone che dominerà negli anni futuri in Italia e in Europa.