a cura della Redazione “GreenTech”


La raccolta differenziata rappresenta una frontiera fondamentale e necessaria per trovare una giusta soluzione al problema dei rifiuti, compresi quelli di natura organica o meglio noti come ‘umido’; anche i sacchetti con cui tale raccolta viene realizzata possono svolgere un ruolo importante, soprattutto nel caso appunto dei rifiuti organici, spesso accusati di emanare effluvi maleodoranti e di produrre liquami se accumulati per più del tempo dovuto.

Sumus è un sacchetto di carta per l’umido pensato proprio per affrontare queste problematiche in modo concreto: nato dal progetto di una start up veneta, ha come slogan ‘usare un rifiuto per raccogliere un rifiuto’ ed è stato certificato dal Consorzio Italiano di Compostaggio. Questo speciale sacchetto è, infatti, realizzato in carta riciclata post consumo biodegradabile e compostabile, in grado di aggiungere una buona quantità di fibre di lignina, di cui solitamente il rifiuto organico urbano è poco provvisto.

Grazie alla ‘respirazione’ di questo tipo di carta, inoltre, si riduce l’effetto maleodorante e ‘marcio’ tipico del rifiuto organico accumulato all’interno dei sacchetti di plastica biodegradabile o nelle pattumiere chiuse.

Del resto, Sumus è dotato di chiusura ermetica per evitare che il fondo del sacchetto possa aprirsi anche in presenza di forti pressioni o di grandi quantità di rifiuti.

Con questo tipo di sacchetto di carta per umido, quindi, si punta ad allargare l’utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili anche  agli involucri attualmente non riciclabili. Insieme ai vantaggi ambientali, Sumus permette di ottenere anche benefici economici anche per il cittadino, grazie alla maggiore durata rispetto all’involucro in bioplastica a fronte di un maggiore costo iniziale.

Anche per la società di gestione dei rifiuti la possibilità di ottenere un rifiuto più leggero evitando la formazione di liquidi consente di realizzare un risparmio finanziario.

Fonte : Tuttogreen – articolo di Elle