a cura della Redazione di Treff Club50

…cantavano i New Trolls nel lontano 1978.
Le carezze possono rappresentare un preludio a un rapporto sessuale, ma sono soprattutto un modo per dimostrare attaccamento e interesse per una persona a cui vogliamo bene o che ci piace. Per noi “esseri sociali”, il contatto fisico è un bisogno vitale. Infatti il linguaggio tattile, coltivato fin dalla nascita, è essenziale per un buon sviluppo fisico, immunitario e cerebrale. In che modo le coccole, gli abbracci e le altre forme di contatto fisico (non di tipo sessuale) influenzano la nostra vita quotidiana? Perché sono essenziali per il nostro sviluppo sociale ed emotivo?
Riflessi sullo sviluppo emotivo.
Un neonato ha bisogno del contatto dei suoi genitori per essere calmato, ed è grazie al calore corporeo che sente la cura e l’affetto che sta ricevendo.
“Ci sono reali differenze cognitive tra i bambini che sono stati accarezzati molto e quelli che sono stati toccati poco”, spiega Rebecca Böhme, una neuroscienziata svedese. Siamo “plasmati” dalle mani che ci amano: le carezze di coloro che si prendono cura di noi regolano la nostra temperatura, stabilizzano il nostro respiro, stimolano la nostra crescita e condizionano il nostro sviluppo cognitivo. Le carezze sono stimoli positivi e, quando mancano, il danno può essere grave. I bambini cresciuti in strada o in un orfanotrofio, privati quindi di attenzione sociale e affettiva, finiscono spesso per sviluppare patologie come la nevrosi. L’emarginazione e la mancanza di tenerezza spesso alterano il loro sviluppo emotivo e rendono difficile o impossibile il loro adattamento nella società. Inoltre, anche la loro capacità di ricevere o dare o carezze in età adulta risulterà influenzata negativamente dalle esperienze traumatiche vissute in fase di sviluppo.
Riflessi sulla salute.
Per gli uomini o per le donne, per i bambini o per gli adulti, le carezze servono a confortare, a fornire un supporto affettivo immediato o a comunicare il desiderio di vicinanza fisica alla persona amata. Le coccole hanno un potere terapeutico. Un bacio, un abbraccio o una carezza provocano un rilascio di ossitocina, l’ormone del benessere, che può rilassare il corpo e aiutare a combattere tristezza e depressione. Le coccole stimolano i recettori della pelle che a oro volta influenzano il sistema nervoso. L’ossitocina che viene rilasciata dal cervello ha molteplici effetti sul corpo: abbassa la frequenza cardiaca, rallenta il ritmo della respirazione, ha un’azione analgesica e tanto altro. Si dice che i partner che riescono a mantenere alto il livello di ossitocina nella coppia abbiano un’aspettativa di vita più lunga e una maggiore tolleranza al dolore. Dopo diversi test effettuati su un gruppo di persone sane, il neurologo Dr. Line Löken ha concluso: “Gli impulsi derivanti dalle carezze sono in grado di smorzare il dolore. Ecco perché le coppie che si abbracciano spesso sono meno sensibili agli stress esterni”
Sentirsi amati.
Le coccole hanno qualità benefiche e possono avere un effetto rilassante, come accade, ad esempio, quando ci accoccoliamo vicino ad una persona cara. Chi è privato di questo tipo di contatto fisico per lungo tempo, è probabile che cada addirittura in depressione. Non essere toccati o accarezzati ci fa sentire non amati, non voluti. Che siamo bambini o anziani, l’assenza di contatto fisico porta a considerarci rifiutati e non voluti. Attraverso il calore umano di una carezza, esprimiamo i nostri sentimenti, confermiamo il nostro attaccamento e rassicuriamo. Non c’è relazione, carnale o no, che non si esprima in questo modo. Attraverso le carezze il corpo invia messaggi che sono efficaci quanto le parole che pronunciamo. Questi gesti delicati e piacevoli hanno la capacità di allentare le tensioni, di rassicurare e di trasmettere amore e affetto.
Il distanziamento forzato cui siamo stati sottoposti per far fronte alla pandemia di Covid, ci ha aiutati a capire l’importanza primordiale del tatto nelle relazioni personali e sociali. In effetti, le misure precauzionali quali il divieto di abbracciarsi nelle case di riposo, il divieto di stringere la mano e di baciarsi quando ci si incontra, hanno avuto conseguenze disastrose per la salute psicologica di molte persone. Il fatto che ci sia proibito (anche se per una buona causa) il contatto fisico, è “senza precedenti nella storia dei primati”, dicono gli scienziati, ed è co-responsabile di un aumento vertiginoso dei disturbi mentali. Le videoconferenze, il telelavoro e il “mondo virtuale” non possono sostituire ciò che solo delle “mani affettuose” riescono a dare.
Fonte : Club50 – art. a cura di Emilia31
Gli articoli di “Stile di vita”
- Vivere da separati in casa
- Troppo anziano per diventare padre?
- Tornare single a 50 anni
- Sono le prime dieci parole a decidere l’esito di un incontro
- Segui sempre il tuo naso
- Seconde nozze: perché scegliere di risposarsi
- Regali e parole
- Perché ci sentiamo felici quando nevica?
- Over 50: tatuarsi sì o no?
- Ogni cervello può fare più di ciò che crede
- Meglio un libro stampato o un audiolibro?
- Lingerie, che passione!
- Lasciare o essere lasciati
- La voce: uno strumento di seduzione?
- La magia dello charme
- La differenza di età tra i partner può essere dannosa?
- L’ultimo viaggio da single?
- Invecchiare senza aver avuto figli: per alcuni una scelta, per altri una dolorosa mancanza
- Il primo week end insieme
- Il pettegolezzo ci fa stare meglio?
- Genitori single over50: voglia di ricominciare e doveri verso i figli
- Fratelli e sorelle: una relazione non sempre facile
- Fate l’amore di mattina! È meglio e fa bene
- Età e sessualità senza tabù
- Elogio della gentilezza
- E’ proprio vero che gli opposti si attraggono
- Donne 50+ e il sesso
- Depressione mascherata: quando è il corpo a soffrire
- Demenza, una parola che fa ancora paura
- Cosa cercano in un uomo le donne over50?
- Cosa cercano gli uomini over50 in una donna?
- Cosa c’è dietro l’amore per gli animali
- Come vincere i sensi di colpa
- Come fare ordine nel caos di pensieri
- Chi paga al primo appuntamento?
- Caro diario (della gratitudine)
- Balliamo?
- “Ti lascio, anzi no!” Le relazioni “tira e molla”
- “Quella carezza della sera”…